Ghiandole perianali nei cani: cosa fare quando si infiammano

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 25 Agosto, 2025

Chihuahua di colore panna chiaro che sbuca dal piumone con una fantasia bianca e blu

Chi vive con un cane sa che a volte si può comportare in modo particolare – ad esempio leccandosi insistentemente la parte posteriore e strisciandola per terra.

Questi segnali, spesso ignorati o fraintesi, possono indicare un fastidio molto preciso: un problema alle ghiandole perianali.

Comprendere di cosa si tratta è fondamentale per garantire il benessere del nostro amico a quattro zampe e prevenire complicazioni.

Scopriamo di più.

Cosa sono le ghiandole perianali nel cane

Le ghiandole perianali – chiamate anche sacchi anali – sono due piccole strutture localizzate ai lati dell’ano verso il basso, ad ore 4 e ore 8.

Hanno la funzione di produrre una secrezione oleosa e piuttosto intensa dal punto di vista olfattivo, utilizzata dai cani per marcare il territorio e comunicare tra loro.

Quando l’animale defeca, la contrazione muscolare comprime naturalmente queste ghiandole, che si svuotano in piccola parte. In condizioni normali, non ce ne accorgiamo nemmeno, ma a quando qualcosa va storto iniziano i problemi.

Perché le ghiandole perianali si infiammano o si ostruiscono

L’infiammazione o l’ostruzione dei sacchi anali è un disturbo piuttosto comune nei cani, specialmente in quelli di piccola taglia o con uno stile di vita sedentario.

Ma quali sono le cause principali di ano gonfio?

Stitichezza o feci troppo morbide

Una delle funzioni fisiologiche dello svuotamento delle ghiandole perianali è legata alla consistenza delle feci.

Se sono troppo molli o liquide, non riescono a esercitare la giusta pressione sulle ghiandole, che quindi non si svuotano correttamente.

Di conseguenza, il secreto si accumula, diventa più denso e può portare a infiammazione.

Predisposizione anatomica

Alcuni cani, per caratteristiche genetiche o morfologiche, tendono a soffrire più di altri, come ad esempio dotti molto stretti.

Ad esempio:

Queste razze sono spesso soggette a problemi ricorrenti alle ghiandole anali.

Sovrappeso e inattività

L’accumulo di grasso nella zona perianale può esercitare una pressione che altera il normale funzionamento delle ghiandole.

Inoltre, l’inattività riduce il tono muscolare e può contribuire a un’evacuazione incompleta del secreto.

I sintomi e i segnali da non sottovalutare dell’ascesso anale

Il cane non può comunicare il fastidio, ma il suo corpo parla chiaramente ed esistono alcuni segnali che dovrebbero metter subito in allerta il padrone.

Ad esempio:

  • leccamento o mordicchiamento continuo dell’ano;
  • strusciamento del sedere sul pavimento o sull’erba;
  • cattivo odore persistente nella zona posteriore;
  • gonfiore o arrossamento attorno all’ano;
  • irritabilità o improvvisi scatti d’ira quando gli tocchiamo la zona.

In casi più gravi, l’accumulo del secreto può degenerare in ascesso, con fuoriuscita di pus, dolore acuto e febbre.

In queste situazioni, è necessario l’intervento veterinario immediato.

Ghiandole anali infiammate: cura, terapia e rimedi naturali

Quando le ghiandole non si svuotano da sole, è necessario intervenire manualmente: si tratta di un’operazione semplice ma delicata, che può essere effettuata dal veterinario o da un toelettatore esperto.

Alcuni proprietari, con le dovute indicazioni, imparano a farlo da sé, ma è importante conoscere la tecnica giusta per evitare danni o infezioni.

Lo svuotamento delle sacche perianali gonfie: procedura esterna e interna

Esistono due tecniche principali:

  • quella esterna, che prevede la compressione dei sacchi anali dall’esterno;
  • quella interna, con l’introduzione di un dito guantato nel retto per comprimere le ghiandole dall’interno.

La seconda è più efficace nei casi di secrezione densa o ostruzioni, ma va eseguita solo da chi ha una formazione adeguata.

Svuotare le ghiandole troppo spesso, però, può diventare controproducente: rischia di irritare i tessuti e, nel lungo termine, di renderle “pigre”, cioè incapaci di funzionare autonomamente. Il controllo veterinario è sempre il punto di partenza.

Alimentazione, stile di vita e prevenzione

Il benessere della ghiandola perianale passa anche – e soprattutto – da ciò che il cane mangia e da come vive.

Una dieta bilanciata, ricca di fibre naturali, aiuta a mantenere la giusta consistenza delle feci.

Alcuni alimenti per cani sono formulati proprio per favorire l’evacuazione e prevenire i problemi anali.

In certi casi, il veterinario può consigliare integratori specifici a base di psyllium o inulina.

Movimento quotidiano

L’attività fisica regolare contribuisce a una buona motilità intestinale e al tono muscolare del pavimento pelvico.


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Igiene e controllo

Durante la toelettatura, è buona prassi controllare l’area anale per verificare eventuali segni di gonfiore o secrezioni anomale.

Alcuni cani richiedono uno svuotamento periodico, ogni mese o due, altri riescono a far tutto da soli; dipende da caso a caso, e da come il corpo reagisce.

Sacche anali infiammate: quando contattare il veterinario

Ci sono situazioni in cui l’intervento professionale non è più un’opzione ma una necessità.

Il parere del veterinario è obbligatorio quando si notano:

  • sanguinamento dalla zona anale;
  • dolore acuto o ululati durante la defecazione;
  • febbre, apatia, inappetenza;
  • presenza di un nodulo caldo e arrossato accanto all’ano.

Potrebbe trattarsi di un ascesso perianale o, in casi più rari, di una fistola anale. La terapia, in questo caso, può includere antibiotici, antinfiammatori e, nelle circostanze estreme, l’intervento chirurgico.

Ghiandole perianali del cane infiammate: patologie croniche e casi particolari

Alcuni cani sviluppano problemi cronici alle ghiandole perianali: in queste situazioni il veterinario potrebbe suggerire una dieta ad hoc, trattamenti a lungo termine o addirittura la rimozione chirurgica dei sacchi anali (sacculectomia).

È un’operazione risolutiva, ma non priva di rischi: se danneggiano i nervi circostanti, possono verificarsi incontinenza o difficoltà nella defecazione. Va valutata caso per caso.

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Curiosamente i problemi alle ghiandole anali possono anche influenzare il comportamento del cane: un fastidio cronico può portare a irritabilità, scatti aggressivi o atteggiamenti di evitamento.

Alcuni cani diventano guardinghi, temendo il contatto fisico in quella zona; altri, più sensibili, si mostrano depressi o si isolano. Riconoscere questi segnali può aiutare a intervenire prima che il disagio si trasformi in dolore vero e proprio.

Conoscere le ghiandole perianali è anche questo: capire meglio il linguaggio del cane, quello che passa attraverso piccoli gesti, comportamenti e odori. E accompagnarlo, con attenzione e responsabilità, in tutte le sue esigenze – anche le meno evidenti.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Luca Buosi
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