L'adenocarcinoma dei sacchi anali è un tumore che può svilupparsi nelle ghiandole che si trovano ai lati dell'ano del cane a ore 8 e 4. Questi sacchi contengono ghiandole dette apocrine, che producono un liquido rilasciato con le feci e utilizzato dal cane per marcare il territorio con il proprio odore.
Cos'è l'adenoma perianale nel cane?
L'adenocarcinoma dei sacchi anali è un tumore maligno che origina proprio dall'epitelio di queste ghiandole apocrine. È la forma più comune di tumore maligno in questa specifica area anatomica. Le forme benigne sono considerate molto rare.
Questo tipo di tumore viene descritto come "aggressivo" per le sue caratteristiche biologiche: l'invasività e la capacità di diffondersi.
Invasività locale
Questa neoplasia ha una tendenza molto marcata a invadere in profondità i tessuti circostanti, come i muscoli dello sfintere anale e il retto. In caso di tumori di grandi dimensioni può essere difficile rimuovere tutto il tumore. La sede rende anche la possibilità di una incontinenza fecale.
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Capacità del tumore di diffondersi (metastasi)
Questa è la caratteristica più insidiosa. Il tumore riesce a diffondersi ad altre parti del corpo (metastatizzare), e questo può accadere anche quando la massa primaria è ancora molto piccola, Anche quando la massa è clinicamente piccola.
A differenza di altri tumori dove "piccolo" equivale a "precoce e non diffuso", in questo caso, la malattia deve essere considerata sistemica fin dal momento della diagnosi.
I primi siti a essere colpiti dalla metastasi sono quasi sempre i linfonodi regionali, ossia i linfonodi iliaci mediali (o sub-lombari) che si trovano all'interno dell'addome. Le cellule tumorali possono raggiungere anche organi più distanti come polmoni, fegato e, più raramente, le ossa.
Questa condizione spiega perché non appena viene sospettato un tumore della ano, il veterinario raccomanda subito una serie di esami per mappare l'eventuale diffusione del tumore, anche se la massa anale sembra insignificante.
Quali sono i sintomi locali e sistemici da osservare in caso di tumore all'ano nel cane?
I sintomi dell'adenocarcinoma dei sacchi anali possono essere suddivisi in due categorie:
- locali: causati dalla presenza fisica della massa,
- sistemici: colpiscono l'intero organismo e sono spesso più subdoli.
Sintomi locali (legati alla massa fisica)
Questi sintomi sono correlati alla crescita del tumore nella regione perianale:
- presenza di una massa: si può notare un nodulo o un gonfiore a lato dell'ano. La massa può non essere visibile dall'esterno, ma viene palpata dal veterinario durante un esame rettale;
- prurito: il cane può mostrare fastidio nella zona, leccandosi o strusciando il sedere a terra (un comportamento noto come "scooting");
- difficoltà nella defecazione: il cane può sforzarsi a lungo per evacuare (tenesmo) o provare dolore, condizione causata dalla massa che comprime il retto o dai linfonodi interni ingrossati che ostruiscono il canale pelvico;
- alterazione delle feci: a causa della compressione esercitata dal tumore, le feci possono apparire più sottili del normale, quasi "a forma di nastro".
Altri segni: possono manifestarsi anche costipazione, sanguinamento dall'ano o dolore al tatto.
Ipercalcemia paraneoplastica: il sintomo sistemico
Uno dei sintomi più importanti è sistemico: l'ipercalcemia. Una sindrome paraneoplastica, ovvero un insieme di sintomi causati non dal tumore in sé, ma da sostanze simili a ormoni che il tumore produce e rilascia nel circolo sanguigno.
Il tumore secerne una proteina anomala, molto simile all'ormone paratiroideo, chiamata peptide correlato all'ormone paratiroideo (PTHrP). Questa proteina porta l'organismo a comportarsi come se ci fosse una carenza di calcio.
Ecco che il corpo inizia a prelevare massicce quantità di calcio dalle ossa e a rilasciarle nel sangue. Questo processo porta a un livello di calcio nel sangue molto elevato, una condizione nota appunto come ipercalcemia.
I sintomi dell'ipercalcemia sono i primi e unici segnali più evidenti che si possono confondere con altre patologie tipiche dell'età avanzata, come l'insufficienza renale o il diabete. Ecco perché bisogna conoscerli per individuarli senza sovrapposizioni:
- poliuria e polidipsia: un aumento marcato e inspiegabile della sete (polidipsia) e della conseguente produzione di urina (poliuria). Questo è il sintomo più classico e frequente;
- altri sintomipiù generici come letargia, debolezza, perdita di appetito e vomito;
Di fronte a questi sintomi, il veterinario dovrà eseguire gli esami del sangue e anche un esame rettale per una diagnosi precoce che altrimenti verrebbe ritardata con conseguenze più serie.
Se non viene trattata, l'ipercalcemia può causare danni acuti e irreversibili ai reni, oltre a problemi cardiaci come aritmie.
Tumore all'ano del cane: la diagnosi
I controlli veterinari regolari, soprattutto nei cani anziani (almeno due volte l'anno), sono la migliore forma di prevenzione. Molti adenocarcinomi dei sacchi anali vengono scoperti durante un esame rettale di routine, quando sono ancora piccoli e asintomatici.
Esame fisico e rettale per la diagnosi di tumore nell'ano del cane
Questa fase si concentra sull'identificazione delle cellule che compongono la massa perianale. La diagnosi inizia con la visita clinica che il veterinario esegue mediante palpazione accurata della regione perianale e un esame rettale digitale per valutare la presenza, le dimensioni, la consistenza e l'aderenza della massa.
Citologia (Ago Aspirato)
Questo è il primo test diagnostico che si effettua utilizzando un ago sottile con il quale il veterinario preleva un piccolo campione di cellule dalla massa. La procedura è minimamente invasiva e non richiede sedazione. Osservare queste cellule al microscopio (citologia) permette di ottenere un'indicazione diagnostica molto affidabile. L'adenocarcinoma dei sacchi anali ha un aspetto citologico, definito "neuroendocrino", riconoscibile dal patologo.
Biopsia e Istopatologia
Se l'ago aspirato non fornisce un risultato chiaro, si procede con una biopsia. Viene prelevato chirurgicamente un piccolo pezzo di tessuto (biopsia incisionale) o l'intera massa (biopsia escissionale). L'analisi di questo tessuto (esame istopatologico) fornisce la diagnosi definitiva e può dare ulteriori informazioni sul grado di malignità del tumore.
Come capire se il cancro all'ano nel cane si è diffuso?
Quanto è grande il tumore? Si è diffuso ai linfonodi vicini? Ha raggiunto altri organi (metastasi)? Una volta confermata la diagnosi di tumore all'ano, la fase successiva è capire l'estensione del tumore per scegliere il piano terapeutico più efficace.
Se vengono fuori metastasi nei linfonodi, può cambiare l'approccio chirurgico e potrebbero rendersi necessarie terapie aggiuntive come la chemioterapia o la radioterapia.
Per capire se ci sono metastasi, si ricorre a una serie di esami:
- esami del sangue e delle urine: un profilo ematobiochimico completo e un esame delle urine ci danno un'idea più precisa delle condizioni di salute generale del cane, della funzione degli organi (in particolare dei reni) e, cosa importantissima, misurano il livello di calcio nel sangue per rilevare l'ipercalcemia;
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imaging diagnostico
1.ecografia addominale per visualizzare i linfonodi sub-lombari, il sito più comune di metastasi, e per controllare altri organi addominali come fegato e milza;
2. radiografie toraciche (3 proiezioni: laterale destra, laterale sinistra e ventro-dorsale per esaminare polmoni alla ricerca di eventuali noduli metastatici;
3. tomografia computerizzata (TC): la TC offre una visione tridimensionale e molto dettagliata del corpo, risultando più sensibile dell'ecografia nel rilevare linfonodi ingrossati e nel definire con precisione le dimensioni e l'invasività del tumore primario.
Trattamento dell'adenocarcinoma dei sacchi anali
Vediamo ora quali sono i trattamenti per il tumore all'ano del cane:
Chirurgia
È il trattamento attraverso il quale rimuovere il tumore (sacculectomia) e, se necessario, i linfonodi colpiti. L’intervento può essere complesso, soprattutto se servono due accessi (perineale e addominale). Le complicazioni possibili sono l'infezione della ferita, l'incontinenza temporanea e la stenosi o perforazione del retto.
Radioterapia
Vi si ricorre quando il tumore non è stato tolto del tutto o non è operabile. Può essere curativa (sterilizzare l'area residua) o palliativa (ridurre sintomi e massa). Le tecniche moderne sono molto precise e limitano gli effetti collaterali, lievi e temporanei.
Chemioterapia e terapie mirate
Il tumore si diffonde e con queste terapie, farmaci come carboplatino o mitoxantrone, oppure farmaci mirati come il toceranib (Palladia®), si può fermare. Nei cani la chemioterapia non provoca disturbi invasivi.
Cosa succede dopo l'intervento chirurgico per rimuovere il tumore all'ano del cane
Una volta a casa, nel post-intervento chirurgico il cane deve ricevere cure di mantenimento:
- indossare il collare elisabettiano;
- assumere farmaci secondo prescrizione;
- seguire una dieta che faciliti la defecazione;
- monitorare i livelli di calcio.
- rispettare i controlli periodici dal veterinario per scongiurare eventuali recidive.
Tumore all'ano nel cane – FAQ
Chi sono i cani più a rischio di tumore all'ano?
La causa esatta dell'adenocarcinoma dei sacchi anali rimane ancora oggi sconosciuta, ma si ritiene che la causa sia il risultato di una interazione di fattori genetici e ambientali. La ricerca ha identificato alcuni fattori di rischio:
- età: questa è difatti una patologia che colpisce perlopiù i cani di mezza età e anziani. L'età media alla diagnosi si attesta intorno ai 10-11 anni;
- sesso: in passato si riteneva che le femmine fossero più predisposte, ma poi studi più recenti indicano una distribuzione equa tra maschi e femmine. Alcune fonti cliniche continuano a riportare una maggiore incidenza nelle femmine, quindi una leggera predisposizione femminile potrebbe comunque esistere.
- razza: è stata identificata una predisposizione genetica in alcune razze. Tra queste, Cocker Spaniel (sia Inglese che Americano), Springer Spaniel, Cavalier King Charles Spaniel, Pastore Tedesco, Alaskan Malamute e Bassotto.
Quanto può sopravvivere un cane con un tumore all'ano dopo essere stato operato?
La sopravvivenza dipende dalla dimensione del tumore, dalla presenza di metastasi, da ipercalcemia, dal tipo di trattamento. Le terapie combinate (chirurgia + radio + chemio) offrono risultati migliori, con sopravvivenze tra i 15 e 28 mesi, con casi di oltre 2–3 anni. Senza chirurgia, la sopravvivenza media scende a pochi mesi.
C'è il rischio di recidiva del tumore dell'ano nel cane?
Sì, il tumore può tornare localmente o anche a distanza, quindi sono opportuni controlli regolari con esami del sangue e imaging.