Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the Endocrine Society, chi salta la colazione e cena ad un orario tardo può sviluppare un maggiore rischio di incorrere in osteoporosi.
Si tratta di una condizione per le cui cause lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale: oltre a fattori non modificabili (età, sesso, familiarità, farmaci), la sedentarietà, poco sonno, fumo e abuso di alcol ne aumentano il rischio.
Esistono, però, legami con le abitudini alimentari: saltare la colazione è associato a una minore densità minerale ossea (BMD) e coloro che hanno dichiarato di saltare la colazione avevano un rischio maggiore di frattura. Scopriamo di più.
Lo studio
Secondo gli autori della ricerca, questa si costituisce come la prima a suggerire un legame tra tali specifiche abitudini alimentari e un rischio maggiore di fratture ossee osteoporotiche – le quali si verificano quando la densità minerale ossea diminuisce, rendendo le ossa più deboli e più soggette a fratture.
Nonostante gli scienziati abbiano da tempo stabilito che il fumo, il consumo di alcol e la mancanza di esercizio fisico sono fattori di rischio per l'osteoporosi, il ruolo delle abitudini alimentari più ampie è stato meno chiaro: è per questo che i ricercatori hanno deciso di studiare gli effetti delle abitudini alimentari quotidiane.
Per comprendere come queste ultime – e altri fattori legati allo stile di vita – influenzino il rischio, gli scienziati hanno analizzato i dati di 927.130 adulti giapponesi di età superiore ai 20 anni (di cui 45,3% uomini e 54,7% donne), inseriti in un database medico chiamato DeSC.
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È stata studiata l’associazione tra fattori legati allo stile di vita e diagnosi di frattura osteoporotica di:
Il numero di fratture di relative è stato, rispettivamente, di 3.382, 6.983, 15.922 e 4.213.
I partecipanti hanno compilato un questionario sullo stile di vita durante un check-up sanitario e sono stati seguiti per una media di più di due anni e mezzo per verificare se avessero sviluppato una frattura osteoporotica.
I risultati
Dopo aver elaborato i numeri, i ricercatori hanno scoperto che le persone che hanno dichiarato di saltare la colazione più di tre volte a settimana avevano il 18% di probabilità in più di sviluppare fratture.
Coloro che hanno dichiarato di cenare meno di due ore prima di andare a letto più di tre volte a settimana avevano l'8% di probabilità in più di sviluppare fratture.
Lo studio ha calcolato l’incidenza delle fratture in una popolazione molto ampia e i tassi di incidenza per mille persone all’anno erano:
- 1,3 fratture di anca;
- 2,6 fratture di avambraccio distale;
- 6,1 fratture vertebrali;
- 1,6 fratture dell’omero.
Analizzando, invece, l’impatto delle abitudini alimentari, si è scoperto che saltare la colazione era associato a un rischio significativamente più alto (aHR) di fratture all’anca, alle vertebre e all’omero, cenare tardi mostrava lo stesso effetto, con aumento del rischio per le stesse tre sedi.
Le fratture dell’avambraccio distale, invece, non risultavano collegate né al salto della colazione né alla cena tardiva.
Infine, chi aveva entrambe le abitudini – cioè saltava la colazione e cenava tardi – presentava un rischio ancora più elevato di fratture osteoporotiche rispetto a chi seguiva solo una delle due abitudini.
Secondo gli esperti, nonostante lo studio sia molto consistente, queste abitudini non devono essere necessariamente motivo di preoccupazione: esistono dei limiti, come ad esempio il fatto che lo studio non ha misurato altri fattori che potrebbero aver influenzato i risultati, come la quantità o il tipo di cibo consumato dai partecipanti.
Le cause
Gli studiosi indagato i meccanismi che spiegano il legame tra abitudini alimentari irregolari e rischio di fratture: è emerso che chi salta la colazione tende ad assumere meno calcio e vitamina D, nutrienti fondamentali per la salute delle ossa, e presenta livelli più bassi di 25-idrossivitamina D nel sangue – carenze nutrizionali che possono contribuire a rendere lo scheletro più fragile.
Inoltre, le cellule che regolano il rimodellamento osseo, come osteoblasti, osteoclasti e osteociti, seguono l’orologio circadiano: quando questi ritmi vengono alterati, ad esempio da pasti consumati in orari non regolari, la massa e la densità ossea possono diminuire.
La colazione, in particolare, è un segnale importante per sincronizzare questo orologio biologico, e saltarla può interferire con i meccanismi genetici che sostengono il metabolismo osseo.
Fonti:
Journal of the Endocrine Society – Dietary Habits and Osteoporotic Fracture Risk: Retrospective Cohort Study Using Large-Scale Claims Data