Presbiopia: un collirio sperimentale potrebbe ridurre la dipendenza dagli occhiali; i risultati di uno studio internazionale

Emanuela Spotorno | Editor

Ultimo aggiornamento – 15 Settembre, 2025

signora guarda il pc senza occhiali

Un nuovo collirio potrebbe rappresentare una svolta nella gestione della presbiopia, una delle condizioni visive più comuni al mondo. 

Secondo uno studio condotto in Argentina e presentato al congresso della European Society of Cataract and Refractive Surgeons (ESCRS) a Copenaghen, l’uso di gocce oculari due volte al giorno ha migliorato in modo significativo la capacità visiva da vicino, offrendo una potenziale alternativa agli occhiali da lettura e alla chirurgia.

Scopriamo di più sui dettagli dello studio e i risultati ottenuti.

La presbiopia: una condizione diffusa in Italia e nel mondo

La presbiopia è una forma di ipermetropia legata all’età che si manifesta tipicamente dopo i 40 anni, quando il cristallino perde gradualmente la sua elasticità rendendo più difficile mettere a fuoco da vicino.
In Italia riguarda la quasi totalità della popolazione oltre i 50 anni e rappresenta uno dei motivi più comuni di prescrizione di occhiali. 

Attualmente la correzione più utilizzata resta quella delle lenti da lettura, seguita in minor misura dagli interventi di chirurgia refrattiva, che però non sono accessibili a tutti e non rientrano nelle prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale.

La novità proposta dalla ricerca: un collirio specifico

Il nuovo collirio è stato sviluppato in Argentina dal team della dottoressa Giovanna Benozzi, direttrice del Centre for Advanced Research for Presbyopia di Buenos Aires. La formulazione combina due principi attivi:

  • pilocarpina, che restringe la pupilla e stimola il muscolo che regola il cristallino, permettendo una messa a fuoco più efficiente;
  • diclofenac, un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) che riduce eventuali reazioni infiammatorie, migliorando la tollerabilità del trattamento.

La somministrazione avviene due volte al giorno, al risveglio e circa sei ore dopo.

Lo studio clinico: i dati principali

Lo studio ha coinvolto 766 pazienti suddivisi in tre gruppi in base alla concentrazione di pilocarpina (1%, 2% e 3%), con una dose fissa di diclofenac.

I risultati sono stati incoraggianti:

  • nel gruppo trattato con l’1% (148 pazienti), il 99% ha letto almeno due righe in più nei test di acuità visiva da vicino;
  • con il 2% (248 pazienti), il 69% ha letto tre o più righe aggiuntive;
  • con il 3% (370 pazienti), l’84% ha letto tre o più righe aggiuntive, come il precedente gruppo.

In media, i pazienti hanno mostrato un miglioramento di 3,45 linee Jaeger, l’unità di misura utilizzata per valutare l’acuità visiva da vicino.

Ancora più significativo è il dato sulla durata: l’efficacia del collirio si è mantenuta fino a due anni dall’inizio del trattamento.

I risultati di questa ricerca confermano quanto già osservato in uno studio del 2020  pubblicato su Translational Vision Science & Technology in cui 910 pazienti trattati con il metodo Benozzi avevano registrato un miglioramento duraturo della visione da vicino senza compromettere la visione a distanza. 

I benefici e i limiti emersi

Secondo la dottoressa Benozzi, i risultati dimostrano che il collirio “offre un’alternativa sicura, efficace e ben tollerata alla gestione tradizionale della presbiopia”. I pazienti hanno riportato un netto miglioramento della visione da vicino e una maggiore capacità di mettere a fuoco a tutte le distanze, con una ridotta dipendenza dagli occhiali.

Tuttavia, gli esperti sottolineano che questo trattamento non è pensato per sostituire la chirurgia nei casi più complessi, ma per offrire una soluzione non invasiva e personalizzata a chi non desidera o non può sottoporsi a un intervento.

Gli effetti collaterali osservati sono risultati generalmente lievi e temporanei: visione offuscata in condizioni di scarsa illuminazione, irritazione al momento dell’applicazione e mal di testa.

La posizione della comunità scientifica

I risultati hanno suscitato grande interesse tra gli specialisti presenti al congresso dell’ESCRS. Secondo il professor Burkhard Dick, presidente eletto della società scientifica e direttore del dipartimento di oftalmologia dell’Università di Bochum, saranno necessari ulteriori studi multicentrici e di lunga durata per confermare la sicurezza e l’efficacia del trattamento prima che possa essere approvato su larga scala.

L’interesse verso il collirio è però crescente, perché rappresenta una possibile svolta per milioni di persone che ogni giorno affrontano i limiti imposti dalla presbiopia.

Fonti:

ESCRS - Dose-Dependent Efficacy And Safety Of Pilocarpine-Diclofenac Eye Drops For Presbyopia: A Real-World Single-Center Study

TVST - Presbyopia Treatment With Eye Drops: An Eight Year Retrospective Study

Emanuela Spotorno | Editor
Scritto da Emanuela Spotorno | Editor

Amo da sempre i libri e la lettura e negli ultimi anni mi sono appassionata a tematiche legate al benessere, all'alimentazione e al mondo Pet. Finalmente su Pazienti.it posso scrivere di argomenti che mi coinvolgono ed appassionano.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Emanuela Spotorno | Editor
Emanuela Spotorno | Editor
in Salute

173 articoli pubblicati

Contenuti correlati
una oculista visita una donna.
Melanoma oculare: a Pavia la protonterapia cura oltre 600 pazienti

Melanoma oculare: a Pavia la protonterapia rivoluziona le cure. Oltre 600 pazienti hanno salvato la vista con un controllo della malattia del 95% a 5 anni.