Secondo un recente studio, la vaccinazione contro l'epatite B può ridurre i livelli di infiammazione cronica nel corpo, aiutando a prevenire il diabete.
L’indagine scientifica sarà presentata al Congresso annuale dell’European Association for the Study of Diabetes a Vienna ed è firmata dalla Facoltà di Medicina di Taipei (Taiwan): al suo interno si punta a indagare il legame tra l’immunità complessiva al virus dell’epatite B (Hbv) indotta con la vaccinazione e il rischio di diabete.
Scopriamo di più.
Il legame tra epatite B e diabete
Negli scorsi anni vi è era già stata una ricerca in grado di rivelare che tale vaccino potesse essere capace di ridurre il rischio di diabete – probabilmente dovuto al fatto che il virus dell'epatite B, che infetta il fegato e si diffonde attraverso sangue, sperma e secrezioni vaginali, compromette la capacità dell'organo di immagazzinare gli zuccheri nel sangue.
Un limite di questo studio, però, è stato il non aver esaminato la capacità del vaccino di ridurre il rischio di diabete.
Si è scelto, quindi, di indagare questa correlazione in un gruppo di persone immunizzate e non che non hanno contratto l'epatite B – suggerendo come l'effetto vada ad agire indipendentemente dalla semplice prevenzione dell'infezione.
Sono state analizzate le cartelle cliniche, dal 2005 al 2023, di 573.785 persone (nel gruppo immunizzato contro l’Hbv) e 318.684 soggetti (nel gruppo non immunizzato) di età compresa tra 18 e 90 anni residenti in USA, Europa, Africa, America Latina, Medio Oriente e nella regione Asia-Pacifico.
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Inoltre, nessuno dei partecipanti soffriva di diabete o epatite B e circa la metà di loro aveva ricevuto un vaccino contro l'epatite B – notato grazie ai livelli di anticorpi specifici per il virus nel sangue.
Il lavoro riporta che livelli di anticorpi anti-epatite B (HbsAb) pari o superiori a 100 mUi/ml e 1.000 mUi/ml sono stati associati a una riduzione del rischio di diabete del 19% e del 43%, rispetto a livelli di HbsAb inferiori a 10 mUi/ml
La scoperta
Il team di ricerca ha scoperto che i partecipanti vaccinati avevano una possibilità inferiore del 15% rispetto alla controparte non vaccinata di:
- ricevere una diagnosi di diabete;
- avere livelli di diabete persistentemente elevati;
- ricevere prescrizioni di farmaci per il diabete.
Gli individui immunizzati di età compresa tra 18 e 44 anni, 45 e 64 anni e over 65 anni presentavano rispettivamente un rischio di diabete inferiore del 20%, 11% e 12% rispetto agli individui non immunizzati.
Gran parte dei casi registrati riguardava il diabete di tipo 2 e gli scienziati hanno anche riscontrato un effetto dose-risposta – una condizione per cui i partecipanti vaccinati con livelli più elevati di anticorpi specifici per l'epatite B avevano meno probabilità di sviluppare diabete rispetto a quelli con livelli più bassi.
Questa differenza potrebbe essere ricondotta al numero di dosi di vaccino ricevute, a quanto di recente erano stati immunizzati i partecipanti o a variazione generale nelle risposte immunitarie.
Il fatto che nessuno dei partecipanti fosse stato consapevolmente infettato dall'epatite suggerisce che l’effetto protettivo del vaccino sul diabete non dipenda solo dall’aver evitato l’infezione.
Una possibile spiegazione è che la vaccinazione contribuisca a ridurre l’infiammazione cronica, che può danneggiare organi chiave come fegato e pancreas, fondamentali nella regolazione della glicemia attraverso ormoni come l’insulina.
Detto questo, gli scienziati non escludono che parte della protezione sia comunque legata alla prevenzione dell’infezione da HBV. Per chiarire meglio i meccanismi coinvolti, intendono approfondire la questione con studi mirati, anche su modelli animali, e verificare se l’effetto cambi a seconda del tipo di diabete.
Va considerata anche un’altra ipotesi: chi sceglie di vaccinarsi tende spesso a prendersi più cura della propria salute, seguendo diete equilibrate e praticando attività fisica regolare: questo stile di vita sano potrebbe contribuire a ridurre il rischio di diabete di tipo 2.
Infine, sebbene i ricercatori abbiano corretto i dati tenendo conto di variabili come età, sesso, fumo, obesità e ipertensione, alcuni esperti sottolineano che l’influenza di questi fattori non può essere del tutto esclusa.
Secondo gli scienziati, però, sono necessari ulteriori studi per confermare questi effetti e indagare i meccanismi sottostanti
Fonti:
- Pub Med – The Impact of Hepatitis B Vaccination Status on the Risk of Diabetes, Implicating Diabetes Risk Reduction by Successful Vaccination
- Diagnostics – Potential Protective Effect of Hepatitis B Immunity Against Diabetes Mellitus: A Retrospective Propensity-Matched Cohort Study