In un’epoca dominata dalle ricerche online e dai consigli “fai da te”, il medico di famiglia resta il principale punto di riferimento per la salute degli italiani. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Salute 2025 IQVIA, presentati a Milano durante Agevity, l’evento nazionale dedicato alla longevità e alla sanità del futuro organizzato da Assolombarda.
Secondo lo studio, il 59% dei cittadini continua a considerare il proprio medico di medicina generale come la fonte più autorevole di informazioni sanitarie, percentuale che sale al 78% tra gli over 60.
Tra dottor Google e fiducia reale
La ricerca fotografa un’Italia che, pur connessa e informata, non rinuncia al contatto umano. Solo il 50% degli intervistati dichiara di cercare risposte su internet riguardo a sintomi o cure, e la percentuale scende ulteriormente al 46% tra gli over 60.
Il consulto con lo specialista rappresenta il secondo canale più utilizzato (34%, che arriva al 40% tra gli anziani), seguito dal farmacista (29%, con 34% negli over 60).
Il passaparola resta marginale (12%), mentre giornali, riviste, radio e TV insieme raccolgono meno del 10% delle preferenze.
Questi dati confermano come, nonostante la diffusione delle fonti digitali, il rapporto diretto con il medico di famiglia mantenga un valore centrale nella percezione della salute.
Un pilastro per la sanità territoriale
Per la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), i numeri dell’osservatorio ribadiscono il ruolo strategico del medico di base nel futuro del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
La FIMMG ribadire il proprio impegno nel valorizzare il ruolo del medico di medicina generale, figura ritenuta centrale per garantire un Servizio sanitario nazionale efficace, soprattutto nei percorsi di prevenzione e nella gestione delle cronicità”, ha dichiarato Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della federazione.
In vista della riforma della sanità territoriale prevista per il 2026, la federazione punta a rafforzare il modello di medicina di prossimità, con particolare attenzione alla cura domiciliare e alla presa in carico dei pazienti cronici. L’obiettivo è quello di garantire una risposta più capillare ai bisogni di salute di una popolazione che invecchia rapidamente.
Italia sempre più anziana, sanità sempre più complessa
Secondo le stime IQVIA, entro il 2050 l’Italia conterà 20 milioni di persone over 65, pari a oltre un terzo della popolazione, di cui 4 milioni avranno più di 85 anni.
Un dato che comporterà un aumento significativo delle patologie croniche e delle comorbidità: malattie cardiometaboliche, respiratorie, osteoarticolari e oncologiche.
In questo contesto, il medico di famiglia diventa il punto di contatto fondamentale tra cittadini e sistema sanitario, con un ruolo che va ben oltre la prescrizione di farmaci o l’invio a uno specialista.
Potrebbe interessarti anche:
- Fibre e cuore: nuovo studio svela quanto la dieta cambia le arterie
- Consulto psicologico: quando è opportuno, a chi rivolgersi e con quali costi
- Crisi epilettiche: ecco il segnale segreto che prevede l'attacco
Verso la riforma 2026
La FIMMG ha annunciato che il 2026 sarà un anno cruciale per la riforma della medicina territoriale. Entro giugno, l’organizzazione punta a concludere e sottoscrivere il nuovo Accordo Collettivo Nazionale, volto a definire strumenti, competenze e obiettivi del medico di base nella sanità del futuro.
Una riforma che mira a rendere la medicina generale sempre più integrata, digitale e centrata sul paziente, ma che al tempo stesso riafferma l’importanza del rapporto diretto e fiduciario tra medico e assistito.
Fonti
- Osservatorio Salute 2025 IQVIA - A HealthAbility Experience i dati dell’Osservatorio Salute IQVIA 2025: la salute è una delle priorità dei senior, anche se si convive con malattie croniche