Virus creati dall’IA: nuova frontiera contro batteri resistenti

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 23 Settembre, 2025

Primo piano di una scienziata con mascherina e occhiali di protezione, che lavora con un microscopio in laboratorio.

Un team di ricerca statunitense guidato dal Dipartimento di Ingegneria Chimica dell'Università di Stanford – a stretto contatto con i dipartimenti di Bioingegneria e Informatica, il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York e l'Arc Institute di Palo Alto – hanno creato con l’intelligenza artificiale dei virus mai esistiti in natura.

Questi possono essere utilizzati per infettare e uccidere batteri, aprendo scenari verso nuove terapie fagiche contro patogeni resistenti agli antibiotici.

Scopriamo i dettagli dello studio.

Il procedimento dell’IA

Al fine di progettare nuovi virus batteriofagi, i ricercatori hanno usato modelli di intelligenza artificiale sviluppati per la genomica, chiamati Evo 1 ed Evo 2: questi modelli sanno leggere e generare sequenze di DNA e RNA, ma il passo in più è stato lavorare sull’intero genoma di un virus, non solo su piccole sequenze.

Per avere un punto di partenza, hanno fornito all’IA il genoma di un batteriofago noto, ΦX174, un virus semplice, con DNA a singolo filamento e 11 geni: questo virus contiene tutto il necessario per infettare e replicarsi, ma da solo non è capace di uccidere alcuni batteri resistenti agli antibiotici.

A questo genoma di riferimento, i ricercatori hanno aggiunto dati di oltre 2 milioni di altri virus, così l’IA poteva imparare le regole generali dei fagi e creare genomi completamente nuovi e inediti.

Il risultato? L’IA ha generato circa 300 nuovi fagi. La maggior parte di essi condivideva fino al 40% del patrimonio genetico con ΦX174, ma alcuni erano completamente diversi dalla fonte originale.


Potrebbe interessarti anche:


Da questi 300, i ricercatori ne hanno selezionati 16 per test reali e li hanno inseriti in un batterio modello, quello Escherichia coli: i nuovi fagi sintetici hanno ucciso tre ceppi di batteri resistenti agli antibiotici, cosa che ΦX174 non riusciva a fare.

Dunque, l’IA non ha solo copiato virus esistenti, ma ha inventato nuovi virus con proprietà biologiche completamente nuove, potenzialmente utili per combattere batteri resistenti.

Prospettive future

L’intelligenza artificiale, dunque, è in grado di progettare virus mai esistiti in natura, nello specifico batteriofagi, cioè virus che infettano e uccidono batteri. 

L’idea del team di ricerca è che questa tecnologia possa in futuro permettere di sviluppare nuove terapie per combattere batteri resistenti ai farmaci – ovvero una delle maggiori minacce per la salute pubblica globale.

Va chiarito che i virus, compresi i batteriofagi, non sono forme di vita autonome: non possono replicarsi da soli, non hanno metabolismo e non crescono; hanno bisogno di cellule ospiti per assemblarsi e replicarsi. L’IA non ha quindi creato vita vera, ma un sistema biologico che si avvicina molto ad essa.

In futuro, è possibile che tecnologie simili permettano di creare organismi viventi completi, ma ciò solleva questioni etiche e rischi significativi: la creazione di virus sintetici comporta pericoli, perché se “scappasse” da un laboratorio, potrebbe essere pericoloso.

Primo piano di una scienziata in camice da laboratorio, occhiali e guanti, che tiene una provetta con liquido rosa in laboratorio.

Come spiega il team di ricerca, il “cocktail” di fagi generati dall’IA ha superato rapidamente la resistenza dei batteri al virus ΦX174, mostrando il potenziale di questo approccio per progettare terapie fagiche contro batteri in rapida evoluzione.

Lo studio, che non è ancora stato sottoposto a revisione paritaria, non solo apre la strada a nuovi batteriofagi terapeutici, ma rappresenta anche un passo importante verso la progettazione generativa di sistemi biologici su scala genomica, con enormi potenzialità ma anche rischi concreti.

Fonti:

BioRXiv – Generative design of novel bacteriophages with genome language models

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
in Salute

784 articoli pubblicati

Contenuti correlati
Mano di un'anziana persona appoggiata a un bastone, coperta con delicatezza dalla mano di un bambino, simbolo di connessione tra generazioni e fragilità dell'invecchiamento.
Il corpo non invecchia tutto insieme: ecco gli organi più vulnerabili

Uno studio rivela che l'invecchiamento subisce un'accelerazione intorno ai 50 anni: ecco gli organi che mostrano per primi segni di deterioramento.

Paziente sdraiato sul lettino mentre entra nel macchinario della risonanza magnetica, accompagnato da un medico.
Risonanza magnetica: fa male? Tutto quello che è importante sapere

La risonanza magnetica è sicura? Ecco cosa dicono gli esperti su gravidanza, contrasto ed effetti su occhi e corpo. Scopri di più cliccando qui.