Per prevenire l’insorgenza di ictus e fibrillazione atriale è utile interessarsi all’igiene orale – utilizzando spesso il filo interdentale.
A rivelarlo è uno studio preliminare: andiamo a vedere, nel dettaglio, di cosa si tratta.
L’indagine
L’uso del filo interdentale potrebbe essere associato ad un minore rischio di insorgenza di ictus ischemico (del 22%), di ictus dovuto a emboli (del 44%) e di fibrillazione atriale (del 12%).
Questi dati, però, si basano su un’osservazione preliminare, quindi non supportati da un rapporto causa–effetto spiegato completamente. Lo studio è iniziato nel 1987 ed è tutt’ora in corso, l’età media dei partecipanti è di 62 anni e il 55% sono donne.
I soggetti coinvolti sono stati esclusi dalla ricerca se con edentulia totale, malattie cardiache, se sottoposti a trapianto o a protesi articolari, ad interventi chirurgici maggiori o all’impianto di valvole del cuore o di stent.
I ricercatori hanno analizzato 6278 partecipanti senza una storia di ictus alle spalle e 6108 senza precedenti di fibrillazione atriale per 25 anni, scoprendo che circa 4092 tra coloro che usano il filo interdentale non avevano mai subìto un ictus o avuto un battito cardiaco irregolare.
Nel periodo di follow-up, solo 434 sono stati identificati come affetti da ictus, di cui 147 trombotici, 97 cardioembolici e 95 sottotipi lacunari. Un totale di 1291 (20%) partecipanti è stato notato come affetto da fibrillazione atriale incidente.
Le motivazioni
Emerge, quindi, che aumentando la frequenza dell'uso del filo interdentale si abbassa il rischio di ictus.
Questo è possibile perché la salute orale è fondamentale per controllare l’infiammazione e può influire sull’elasticità delle arterie: l'uso del filo interdentale può ridurre le infezioni orali, incoraggiando altre sane abitudini.
Alcune recenti osservazioni mostrano come lavare i denti almeno due volte al giorno abbassi la probabilità di sviluppare aritmie e insufficienza cardiaca: la terapia non chirurgica per ridurre la quantità di batteri patogeni presenti nelle tasche parodontali, incidendo anche sulla riduzione di proteina C reattiva, importante indice di infiammazione.