Quanto è importante per il cuore dormire al buio? Lo rivela uno studio

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 08 Luglio, 2025

Una donna dorme nel letto con luce soffusa.

Se dormire con la luce accesa è un modo per sconfiggere la paura del buio, la lucidità della scienza rivela che è proprio il buio a proteggerci.

Infatti, secondo uno studio condotto presso il Flinders Health and Medical Research Institute, recentemente pubblicato in preprint sulla piattaforma medRxiv, dormire in presenza di luce artificiale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.

Vediamo, nello specifico, cosa dimostra lo studio.

Dormire al buio riduce i rischi di malattie cardiovascolari? 

Dormire al buio non rappresenta meramente un’abitudine corretta per migliorare la qualità del riposo, ma potrebbe incarnare anche una strategia efficace nella prevenzione delle malattie cardiache.

I risultati dell’indagine suggeriscono, infatti, che l’eccessiva esposizione alla luce nelle ore notturne alteri i meccanismi fisiologici che regolano il sistema cardiovascolare.

Come mai? La luce artificiale nei momenti notturni interferisce con il ritmo circadiano, nonché l’orologio biologico che regola i meccanismi dell’organismo, tra cui, pressione sanguigna, frequenza cardiaca, attività delle piastrine, secrezione ormonale e il metabolismo del glucosio.

Quando questi ritmi vengono alterati, aumentano la suscettibilità al diabete, l'infiammazione vascolare e la possibilità di sviluppare disfunzione endoteliale e aterosclerosi.

I risultati dello studio

La ricerca ha coinvolto 88.905 adulti residenti in Inghilterra, Scozia e Galles, con un’età media di 62,4 anni e una prevalenza femminile del 56,9%. I partecipanti, arruolati attraverso la UK Biobank, hanno indossato per una settimana sensori di luce da polso, che hanno misurato l’intensità luminosa diurna e notturna a cui erano esposti, nel periodo compreso tra il 2013 e il 2016.

I dati sanitari sono stati successivamente confrontati con le diagnosi registrate nel sistema sanitario nazionale (NHS) fino a novembre 2022.

Le patologie considerate includevano: malattia coronarica, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale e ictus.

Ma quali sono i risultati emersi?

Dallo studio si evince che più alta è l’esposizione alla luce artificiale durante il sonno, maggiore è il rischio cardiovascolare. In particolare, rispetto ai soggetti meno esposti alla luce notturna, quelli più esposti presentavano:

  • un rischio aumentato del 23-32% per la malattia coronarica;
  • un incremento del 42-47% per l’infarto;
  • un aumento del 45-56% per l’insufficienza cardiaca;
  • un rischio maggiore del 28-32% per la fibrillazione atriale;
  • un incremento del 28-30% per l’ictus.

Un'importante snodo dello studio del Flinders Health and Medical Research Institute si inserisce nell’associazione tra luce notturna e malattie cardiovascolari, dove è risultata indipendente da altri fattori di rischio noti, quali inattività fisica, fumo, alcol, alimentazione scorretta, durata del sonno, status socioeconomico e predisposizione genetica. Questo dimostra la democraticità di luce e buio in termini di sonno e salute.

Tuttavia vi sono alcuni gruppi che hanno mostrato vulnerabilità particolari: le donne erano più esposte al rischio di insufficienza cardiaca e malattia coronarica, mentre i partecipanti più giovani mostravano un'associazione più marcata con insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale.

Ma quali sono le implicazioni in termini di salute pubblica riguardo l'importanza di dormire al buio?

Il contesto storico attuale è fortemente caratterizzato dall’inquinamento luminoso e dall’uso prolungato di dispositivi elettronici. Ne deriva una trasformazione del paesaggio notturno naturale sia esterno che delle abitazioni, con la conseguente modificazione della qualità del sonno e dello stato di salute.

Evitare la luce durante le ore notturne, pertanto, dovrebbe essere considerata una nuova raccomandazione preventiva, da affiancare alle linee guida già consolidate in ambito cardiologico.

I risultati esposti dalla recente ricerca puntano, dunque, una lente d'ingrandimento sull’esigenza di una maggiore consapevolezza riguardo l’importanza del buio. Un’importanza che non deriva da un mero fastidio ma da un’urgenza scientificamente fondata, legata al benessere del sonno e alla salute dell’individuo.



Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

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Alessandra Familari | Editor
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