Fibre e cuore: nuovo studio svela quanto la dieta cambia le arterie

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
A cura di Mattia Zamboni
Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Ultimo aggiornamento – 18 Novembre, 2025

Pane e cereali integrali.

Un ampio studio svedese,  condotto dall'Università di Lund con Isabel Goncalves, professoressa di cardiologia e consulente senior presso l'Ospedale Universitario di Skåne, come autrice principale, dimostra quanto le scelte alimentari quotidiane possano incidere in modo concreto sulla struttura stessa delle arterie, mostrando ciò che accade quando la dieta si sbilancia verso un apporto ridotto di fibre e un consumo elevato di grassi animali.

Scopriamo di più.

Cosa rivela la dieta sulla salute delle arterie

I ricercatori hanno preso in esame un gruppo molto ampio di persone: più di 24mila adulti tra i 50 e i 64 anni, tutti apparentemente sani, senza diagnosi nota di malattie cardiache.

Il team non si è accontentato dei classici questionari sulla dieta, ma hanno indagato approfonditamente ciò che ciascuno mangiava abitualmente osservando il tutto con immagini ad altissima definizione delle coronarie, ottenute tramite una TAC avanzata – andando, quindi, ad incrociare la quotidianità del piatto con la fotografia reale dello stato delle arterie.

Il risultato più evidente è che chi seguiva una dieta povera di fibre e più ricca di carne rossa aveva arterie più segnate da placche – soprattutto quelle considerate più pericolose.


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Si tratta, dunque, di un maggior rischio di aterosclerosi, essendo questo un tipo di placca potenzialmente più instabile, ovvero quello che tende a dare problemi seri.

Il dato interessante riportato dallo studio non è tanto l’associazione in sé – già intuita da tempo – bensì la capacità di definire meglio come l’alimentazione si rifletta sulla struttura delle placche. Non è solo una questione di quantità: cambia proprio la “qualità” della placca e la sua composizione.

Scelte quotidiane, placche e salute del cuore

Le fibre, note per il ruolo nella salute del microbiota e nella regolazione della sazietà, sembrano avere anche una funzione indiretta, ma importante, nel mantenere un profilo metabolico più favorevole, che probabilmente incide sulla stabilità delle placche.

Al contrario, un’alimentazione troppo centrata su carne rossa e derivati tende ad associarsi a parametri meno favorevoli, come una maggiore adiposità addominale e un quadro lipidico più critico. Sono tutti tasselli che, sommati, creano un ambiente meno protettivo per le coronarie.

Ovviamente, come ogni studio osservazionale, non può dimostrare un rapporto di causa-effetto in modo definitivo: è possibile, infatti, che altri fattori contribuiscano alle differenze osservate, e la popolazione analizzata –  per età, area geografica e stile di vita – non rappresenta tutti.

La coerenza dei dati, la grandezza del campione e la qualità delle immagini coronariche, però, rendono i risultati solidi e difficili da ignorare: le scelte alimentari quotidiane non solo incidono sul rischio generale, ma si riflettono anche sulla “personalità” delle placche, che possono essere più stabili o più vulnerabili; in un contesto come quello cardiovascolare, questa differenza fa davvero la differenza.

Il ruolo delle fibre

Come detto, i benefici delle fibre per l’intestino sono noti da tempo: come ci è stato raccontato anche dal Dr. Maurizio Romano, Dietista e Biologo della Nutrizione, si tratta di un componente dei carboidrati che il corpo non digerisce né assorbe, ma la sua presenza nell’intestino genera effetti benefici importanti.

Basti pensare che consumare fibre anche solo a colazione offre vantaggi che si protraggono per tutta la giornata. Dopo il digiuno notturno, il primo pasto imposta la risposta metabolica: una colazione ricca di zuccheri e povera di fibre provoca picchi glicemici e cali successivi, mentre una colazione ricca di fibre regola la glicemia, prolunga la sazietà e favorisce un microbioma intestinale sano.

Le fibre aumentano il volume del cibo e rallentano lo svuotamento gastrico, stimolando ormoni della sazietà come il GLP-1 e aiutando a controllare peso e appetito. Inoltre, agiscono come prebiotici per i batteri benefici dell’intestino, producendo acidi grassi a catena corta con effetti anti-infiammatori e supporto per la salute colonica.

Frutta, verdura e cereali ricchi di fibre

Per sfruttarne appieno le proprietà è utile distinguere tra fibra solubile e fibra insolubile, che agiscono in modo complementare:

  • la fibra solubile aiuta a controllare glicemia e colesterolo, formando un gel nell’intestino che rallenta l’assorbimento dei carboidrati e favorisce l’eliminazione del colesterolo;
  • la fibra insolubile aumenta il volume delle feci, regolarizza l’intestino e protegge il colon. Entrambe si trovano in cereali integrali, legumi, frutta, verdure e semi.

Fonti:

  • PubMedLow-fibre diet is associated with high-risk coronary plaque features
  • University of GothenburgLink identified between low-fibre diet and the more dangerous type of atherosclerotic plaque in the coronary arteries
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