Enfisema polmonare: tutto quello che devi sapere sull’aspettativa di vita

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Ultimo aggiornamento – 07 Novembre, 2025

Un signore che tossisce

Quando si riceve una diagnosi di enfisema polmonare, la prima domanda che spesso sorge è legata al futuro: quanto si può vivere con questa condizione?

Si tratta di una domanda che tocca tanto chi ne è affetto quanto i familiari: l’enfisema, infatti, è una condizione che modifica i ritmi di vita, cambia il modo di affrontare attività semplici come salire le scale o fare una passeggiata.

Parlare di aspettativa di vita significa capire quali fattori influenzano la prognosi, come intervenire per rallentare la progressione e, soprattutto, quali strategie adottare per vivere meglio.

Cos’è l’enfisema polmonare

L’enfisema polmonare è una malattia cronica delle vie respiratorie caratterizzata dalla distruzione progressiva degli alveoli, le piccole strutture a forma di sacco dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica.

Questa perdita di elasticità e superficie alveolare riduce significativamente la capacità respiratoria e può compromettere la qualità della vita.

Non si tratta di una condizione che si manifesta all’improvviso: l’enfisema polmonare progredisce lentamente, spesso per anni, prima che i sintomi diventino evidenti.


Potrebbe interessarti anche:


Tra cause e fattori di rischio troviamo:

  • il fumo di sigaretta;
  • l’esposizione prolungata a inquinanti ambientali;
  • alcune infezioni respiratorie;
  • predisposizioni genetiche, come la carenza di alfa-1-antitripsina.

Enfisema polmonare: sintomi principali e riconoscimento precoce

Riconoscere l’enfisema nelle fasi iniziali può risultare complesso, perché i sintomi sono spesso sottili o facilmente confondibili con altre condizioni respiratorie.

I più comuni includono:

  • dispnea da sforzo: difficoltà a respirare durante attività fisica, che tende a peggiorare con il tempo;
  • tosse cronica: spesso secca o con scarso muco;
  • affaticamento generale: legato alla minore ossigenazione del sangue;
  • respiro sibilante o rumoroso: percepibile soprattutto in situazioni di stress respiratorio.

Una diagnosi precoce, attraverso spirometria e imaging toracico, è fondamentale per intervenire tempestivamente e rallentare la progressione della malattia.

Aspettativa di vita con enfisema polmonare

Determinare con precisione l’aspettativa di vita di chi convive con l’enfisema non è affatto semplice.

Molti fattori e segni influiscono sulla prognosi:

  • età di diagnosi;
  • grado di danno polmonare;
  • presenza di altre patologie (come malattie cardiovascolari o diabete);
  • stile di vita;
  • adesione ai trattamenti.

Studi epidemiologici suggeriscono che:

  • nei pazienti con enfisema lieve, che smettono di fumare e seguono un trattamento adeguato, l’aspettativa di vita può avvicinarsi a quella della popolazione generale;
  • nei casi moderati o gravi, la sopravvivenza media si riduce, con una maggiore incidenza di ospedalizzazioni per insufficienza respiratoria o infezioni polmonari.

È importante sottolineare che l’aspettativa di vita non è un dato fisso: adottare strategie mirate può migliorare significativamente la qualità e la durata della vita.

Gestione dell’enfisema polmonare: farmaci e terapie

La gestione dell’enfisema polmonare si basa su un approccio multidisciplinare.

Tra le principali strategie:

Trattamenti farmacologici

  • broncodilatatori: aiutano a rilassare le vie respiratorie e facilitano la respirazione;
  • corticosteroidi inalatori: riducono l’infiammazione e migliorano i sintomi in alcune fasi della malattia;
  • antibiotici: utilizzati solo in caso di infezioni respiratorie acute, spesso recidivanti in questo tipo di pazienti.

Riabilitazione respiratoria

Programmi di esercizio fisico mirato e tecniche di respirazione controllata possono aumentare la capacità polmonare residua e ridurre la sensazione di affanno.

Una donna che tossisce

riabilitazione respiratoria è particolarmente utile per chi presenta enfisema moderato o avanzato.

Ossigenoterapia e interventi chirurgici

Nei casi più gravi, quando la saturazione di ossigeno nel sangue è costantemente bassa, può essere indicata l’ossigenoterapia domiciliare.

In situazioni selezionate, interventi chirurgici come la riduzione del volume polmonare o il trapianto di polmone possono migliorare significativamente la funzione respiratoria e la qualità della vita.

Stile di vita e prevenzione

Al di là dei trattamenti medici, alcune modifiche dello stile di vita sono essenziali:

  • sospensione del fumo: la misura più efficace per rallentare la progressione della malattia è smettere di fumare il più presto possibile;
  • attività fisica regolare: camminate, nuoto e ginnastica respiratoria migliorano la capacità polmonare;
  • dieta equilibrata: favorisce il mantenimento di un peso corporeo ottimale, riducendo il carico sul sistema respiratorio;
  • riduzione dell’esposizione a inquinanti: evitare luoghi con fumo passivo o polveri sottili.

Anche l’influenza ha un peso in questo tipo di pazienti e la vaccinazione antinfluenzale gioca un ruolo preventivo, riducendo il rischio di infezioni respiratorie che possono aggravare l’enfisema.

Monitoraggio e supporto continuo

Un follow-up regolare con pneumologo e medico di base è fondamentale per monitorare l’evoluzione della malattia.

Controlli periodici includono:

  • spirometria;
  • esami del sangue per valutare l’ossigenazione;
  • radiografie;
  • TAC del torace.

Supporto psicologico e gruppi di pazienti possono aiutare a gestire l’ansia e la depressione, spesso associate a malattie respiratorie croniche.

Vivere con enfisema significa adattarsi a nuove routine, ma non implica necessariamente una diminuzione drastica della qualità di vita se gestito in modo proattivo.

Enfisema polmonare: prognosi individuale e fattori influenti

Ogni soggetto ha un percorso unico, l’evoluzione della patologia è determinato da:

  • l’età;
  • la gravità della malattia al momento della diagnosi;
  • la presenza di altre patologie croniche;
  • la motivazione a seguire uno stile di vita sano.

Alcuni indicatori clinici possono aiutare i medici a stimare la prognosi, come:

  • volume residuo polmonare misurato con test di funzionalità respiratoria;
  • livelli di ossigeno e anidride carbonica nel sangue;
  • frequenza delle riacutizzazioni e ospedalizzazioni.

Comprendere questi dati consente di personalizzare il trattamento, migliorando l’aspettativa di vita e la qualità della stessa.

Si può morire per enfisema polmonare?

Sì, può sopraggiungere la morte per enfisema polmonare, si tratta di una malattia potenzialmente fatale, soprattutto nelle forme avanzate.

Non è tanto la malattia in sé a causare la morte in maniera improvvisa, quanto le complicanze che porta con sé:

  • insufficienza respiratoria cronica, quando i polmoni non riescono più a garantire un adeguato apporto di ossigeno all’organismo;
  • ipertensione polmonare e cuore polmonare, cioè il sovraccarico del cuore destro dovuto alla difficoltà del sangue di circolare nei polmoni danneggiati;
  • infezioni respiratorie ricorrenti (bronchiti, polmoniti), che in un organismo già fragile possono avere conseguenze gravi;
  • ridotta tolleranza allo sforzo e peggioramento progressivo della qualità della vita, con complicazioni indirette come perdita di peso, fragilità muscolare, depressione.

La buona notizia è che smettere di fumare, seguire i trattamenti prescritti e adottare uno stile di vita sano possono rallentare notevolmente l’evoluzione della malattia, migliorando sia la qualità della vita sia la sopravvivenza.

L’enfisema polmonare è una condizione complessa che richiede attenzione medica, consapevolezza e interventi mirati. L’aspettativa di vita dipende da numerosi fattori, ma un approccio tempestivo e proattivo può fare la differenza.

Adottare strategie di prevenzione, seguire terapie farmacologiche adeguate, praticare esercizi respiratori e mantenere uno stile di vita sano rappresentano strumenti concreti per convivere con la malattia e preservare la qualità della vita.

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
Scritto da Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Mattia Zamboni è un professionista della comunicazione con una solida esperienza nella divulgazione di temi legati alla salute e al benessere. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione con focus sullo storytelling, ha oltre dieci anni di esperienza nel giornalismo e nella produzione di contenuti editoriali.

a cura di Dr. Christian Raddato
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
macedonia in una ciotola
La frutta come “scudo” naturale contro lo smog: perché mangiarla può fare la differenza

Mangiare più frutta può proteggere i polmoni dagli effetti dello smog. I ricercatori di Leicester rivelano un legame sorprendente tra dieta e aria pulita.