Il dolore agli stinchi è un fastidio subdolo, spesso sottovalutato, che può comparire mentre si corre, si cammina o anche solo dopo una giornata intensa.
Inizialmente, può sembrare un fastidio banale, ma dietro questa sensazione si nascondono cause diverse, alcune delle quali meritano attenzione e interventi specifici.
Scopriamo di più.
Male agli stinchi: dove fa male davvero e come si manifesta?
Quando si parla di stinco dolorante, ci si riferisce generalmente alla zona anteriore e/o interna della gamba, lungo l’osso tibiale: questa sensazione, però, può estendersi o irradiarsi, rendendo confuso capire da dove provenga il dolore.
A volte, infatti, sembra interessare la parte ossea, altre i muscoli, i tendini o persino i nervi. I sintomi dei crampi agli stinchi, per questo, variano a seconda della causa.
I più comuni includono:
- dolore sordo e diffuso lungo il bordo interno della tibia, spesso bilaterale;
- sensazione di bruciore o tensione durante o dopo l’attività fisica;
- dolore che peggiora con l’attività (camminata, corsa, salti) e migliora con il riposo;
- rigidità mattutina o dopo un periodo di inattività;
- gonfiore leggero o sensibilità al tatto lungo la tibia.
Questi sintomi sono molto comuni tra i runner o tra chi inizia a fare esercizio fisico dopo una pausa prolungata, oppure in chi modifica bruscamente la propria routine di allenamento.
Le cause dei dolori allo stinco
Come detto, le cause dolore allo stinco variano molto in base alla causa sottostante.
Per questo, possiamo, infatti, annoverare.
Sindrome da stress tibiale mediale (o periostite tibiale)
È la causa più comune (sia esso dolore allo stinco sinistro o dolore allo stinco destro), soprattutto tra chi pratica jogging o chi riprende un’attività fisica dopo un lungo periodo di stop.
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In questo caso, il dolore si concentra nella parte interna dello stinco, lungo la tibia, e tende a peggiorare durante l’attività fisica.
Non si tratta di un vero infortunio, ma un campanello d’allarme: i muscoli e i tendini che si inseriscono sull’osso sono sovraccarichi, infiammati. Ignorarlo può portare a lesioni più gravi.
Tra i fattori di rischio troviamo:
- scarpe inadeguate o consumate;
- aumento improvviso dell’intensità dell’allenamento;
- corsa su superfici dure;
- piede piatto o arcata plantare iperpronata.
Il dolore, in questi casi, ha una natura sorda, diffusa, e può restare anche a riposo se trascurato.
I sintomi specifici della periostite tibiale includono:
- dolore localizzato lungo 5-10 cm del bordo interno della tibia;
- fastidio che inizia durante l’attività e può persistere anche dopo, se trascurato;
- sensibilità al tatto nella zona dolente;
- nessun trauma diretto ma dolore che aumenta nel tempo.
Frattura da stress
Se i dolori agli stinchi è localizzato in un punto preciso, peggiora progressivamente e si avverte anche in assenza di movimento, è bene non sottovalutarlo: potrebbe trattarsi di una frattura da stress della tibia, una microfrattura causata da sovraccarico ripetitivo.
È frequente in atleti, ma può capitare anche a chi inizia un’attività fisica senza una preparazione adeguata.
In questi casi, il dolore è ben localizzato, aumenta con l’impatto (correre, saltare) e può diventare invalidante.
La diagnosi richiede esami strumentali specifici, come:
- risonanza magnetica;
- scintigrafia ossea.
Questo perché spesso la radiografia standard non mostra alterazioni nelle fasi iniziali.
Cause posturali e meccaniche
Non bisogna pensare che il dolore agli stinchi riguardi solo chi fa sport. Anche una postura scorretta, un disallineamento dell’anca o del ginocchio, oppure semplicemente l’utilizzo di scarpe non adatte, può generare carichi anomali sulle gambe.
A lungo andare, queste tensioni si accumulano e si traducono in infiammazione.
Esempi comuni:
- camminare con scarpe rigide o con suole troppo sottili;
- lavorare in piedi per molte ore;
- sovrappeso che grava sugli arti inferiori.
In questi casi, il dolore può essere meno intenso ma più persistente, con una sensazione di affaticamento cronico nella zona tibiale.
Problemi di circolazione
Un’altra possibilità – spesso dimenticata – è che il crampo allo stinco sia legato alla circolazione.
Nelle persone con problemi vascolari (come l’insufficienza venosa cronica o, in rari casi, l’arteriopatia periferica), la sensazione di dolore o pesantezza agli arti inferiori può coinvolgere anche gli stinchi.
Un segnale da non trascurare è la comparsa di:
- gonfiore serale alle gambe;
- sensazione di calore o bruciore nella zona tibiale;
- vene visibili e ingrossate;
- alterazioni della pelle (colore brunastro, secchezza).
In questi casi è fondamentale consultare uno specialista, perché si tratta di una condizione diversa rispetto al classico dolore muscolare.
Altre possibili cause: nervi, pelle, ossa
Esistono situazioni meno comuni, ma da considerare se i crampi agli stinchi non rientrano o si accompagnano a sintomi particolari.
- neuropatia periferica: se il dolore è urente, simile a scosse elettriche o formicolii, potrebbe esserci un interessamento nervoso, magari dovuto a compressioni o a patologie sistemiche come il diabete;
- periostite tibiale: un'infiammazione del rivestimento dell’osso tibiale, con dolore acuto e ben localizzato;
- problemi dermatologici: a volte si tratta di una dermatite o di un’irritazione cutanea superficiale, magari da contatto o dovuta a una puntura d’insetto.
Cosa fare in caso di dolore agli stinchi
Quando si ha a che fare con il dolore agli stinchi, la prima cosa che viene in mente di fare è quella di ignorare il dolore, aspettando che passi.
Ma se persiste o si ripresenta, è bene adottare un approccio più consapevole.
Riposo attivo e ascolto del corpo
In molti casi, ridurre l’attività per qualche giorno e dedicarsi a esercizi di stretching e mobilità può fare una grande differenza.
Ghiaccio, calore e automassaggio
Applicare ghiaccio nelle fasi acute può aiutare a ridurre l’infiammazione. Dopo i primi giorni, alternare con calore può favorire il rilassamento muscolare.
Un automassaggio delicato, oppure l’utilizzo di un foam roller, può alleviare le tensioni.
Scegliere le scarpe giuste
Spesso sottovalutato, il ruolo delle calzature è centrale. Scarpe troppo vecchie, con suola consumata o con supporto plantare inadatto possono compromettere l’assetto biomeccanico.
Anche il passaggio da un tipo di scarpa all’altro (per esempio da ammortizzata a minimalista) dovrebbe essere graduale.
Dolore agli stinchi: quando rivolgersi a un medico
È il momento di consultare un ortopedico, un fisiatra o un medico dello sport se il dolore:
- persiste oltre 1/2 settimane nonostante il riposo;
- peggiora con il tempo;
- è localizzato in un punto preciso e non migliora;
- è associato a gonfiore, arrossamento o febbre;
- compromette il cammino o il sonno.
In alcuni casi potrebbe essere utile anche una visita vascolare o neurologica, a seconda dei sintomi associati.
Come prevenire il dolore agli stinchi
Prevenire questo tipo di condizioni è spesso più semplice che curare. Ecco alcuni consigli utili:
- aumentare l’intensità degli allenamenti in modo graduale;
- inserire esercizi di rinforzo per i muscoli tibiali e polpacci;
- alternare corsa e attività a basso impatto (nuoto, bici);
- curare l’appoggio plantare, eventualmente con plantari su misura;
- ascoltare i segnali del corpo, senza forzare mai.
Un gesto apparentemente semplice come cambiare scarpe o aggiungere una camminata quotidiana può fare la differenza, nel bene e nel male.