Pubblicati i nuovi LEA: cosa cambia

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 24 Ottobre, 2025

Medico in camice bianco parla con paziente donna seduta.

Dopo otto anni di attesa, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), ovvero l’insieme delle prestazioni e delle cure che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a garantire gratuitamente o con il pagamento di un ticket.

Il testo, approvato in Conferenza Stato-Regioni, passa ora al vaglio del Parlamento (ultimo passaggio prima dell’entrata in vigore definitiva).

L’ultimo aggiornamento risaliva al 2017: un intervallo di tempo durante il quale la medicina, la ricerca e i bisogni di salute della popolazione sono profondamente cambiati.

I LEA aggiornati

L’obiettivo dell’aggiornamento dei LEA è duplice:

  • rendere più appropriata e moderna l’assistenza sanitaria;
  • razionalizzare le risorse, eliminando prestazioni ormai superate per far spazio a nuovi trattamenti, terapie e screening.

Come si legge nel testo approvato, il fine è “eliminare prestazioni obsolete, migliorare l’appropriatezza organizzativa e clinica e favorire una maggiore razionalizzazione prescrittiva”.

Tra le novità più significative figurano:

  • nuovi screening per i tumori ereditari;
  • prestazioni dedicate ai disturbi del comportamento alimentare (DCA);
  • una serie di esenzioni aggiuntive per malattie croniche e rare.

Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sostenuto dalle Regioni, introduce diverse innovazioni concrete.


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In particolare:

  • due nuove prestazioni per la terapia psicoeducazionale rivolta ai disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, sia in forma individuale sia di gruppo;
  • tre nuove patologie croniche esenti dal ticket: sindrome fibromialgica, idrosadenite cronica suppurativa e malattia polmonare da micobatteri non tubercolari;
  • un pacchetto aggiornato di prestazioni specialistiche per il monitoraggio della gravidanza fisiologica.

L’intesa raggiunta aumenta il numero di prestazioni a disposizione di tutti i cittadini, ma dovrà prima passare all’esame delle Commissioni parlamentari per l’approvazione definitiva.

Sul fronte delle esenzioni, vengono riconosciute nuove patologie croniche e invalidanti: sindrome fibromialgica, idrosadenite suppurativa e malattia polmonare da micobatteri non tubercolari, insieme all’aggiornamento dei percorsi di cura per malattie già incluse, come asma grave, psicosi e colite ulcerosa.

Nuove tutele

Le Regioni hanno espresso parere favorevole anche su un secondo decreto, quello cosiddetto ‘isorisorse’, con il quale il Ministero della Salute ha aggiornato gli elenchi delle malattie rare che danno diritto all’esenzione dal ticket.

Tra le novità, l’ampliamento delle prestazioni di assistenza termale e la revisione dei Diagnosis Related Group (DRG) relativi ai ricoveri ospedalieri.

Di particolare rilievo l’estensione dello screening neonatale a otto nuove patologie genetiche rare, tra cui l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e le Immunodeficienze combinate gravi (SCID): un passo che rafforza la capacità del sistema sanitario di intercettare precocemente malattie severe e spesso invisibili nei primi mesi di vita.

Un’altra novità di grande impatto riguarda la prevenzione oncologica nelle donne con rischio genetico ereditario: nei nuovi LEA entra, infatti, la sorveglianza attiva per chi presenta varianti patogene dei geni BRCA1 e BRCA2, associate a un rischio maggiore di tumore al seno e all’ovaio.

Il percorso di prevenzione prevede visite:

  • senologiche;
  • mammografie;
  • ecografie;
  • risonanze magnetiche;
  • consulenze oncologiche;
  • ginecologiche per le donne risultate positive ai test genetici;
  • monitoraggio regolare per le familiari sane.

Due donne professioniste sanitarie esaminano dei documenti su una tavoletta digitale in ufficio.

Si stima che questo aggiornamento possa interessare oltre 10mila donne ogni anno, rappresentando un investimento importante nella diagnosi precoce e nella tutela della salute femminile.

Come detto, il testo approvato in Conferenza Stato-Regioni passa ora al vaglio del Parlamento, ultimo passaggio prima dell’entrata in vigore definitiva.

Le Regioni chiedono che l’entrata in vigore dei due provvedimenti avvenga almeno 30 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, per permettere l’adeguamento dei sistemi centrali e regionali.

Il dettaglio dello screening neonatale

Viene ampliata la lista delle patologie da ricercare alla nascita attraverso lo  screening neonatale, programma di prevenzione che serve a individuare alla nascita malattie rare per le quali oggi esistono dei trattamenti che consentono di evitare danni o salvare la vita stessa dei bambini. 

Sarà previsto anche per:

  • Atrofia Muscolare Spinale (SMA);
  • Immunodeficienze combinate gravi (SCID);
  • Deficit di adenosina deaminasi (ADA-SCID) e deficit di purina nucleoside fosforilasi (PNP-SCID);
  • Iperplasia Surrenalica Congenita da deficit della 21-Idrossilasi;
  • Mucopolisaccaridosi tipo 1(MPS I);
  • Adrenoleucodistrofia legata all’X (X-ALD);
  • Malattia di Fabry;
  • Malattia di Gaucher – Deficit di glucocerebrosidasi;
  • Malattie di Pompe (Glicogenosi tipo 2).
Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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