L’infiammazione della cuffia dei rotatori rappresenta una delle cause più comuni di dolore alla spalla, in particolare nei soggetti che compiono movimenti ripetitivi o sovraccarichi funzionali, come atleti, lavoratori manuali e persone sopra i 50 anni.
La cuffia dei rotatori è un complesso di quattro muscoli e relativi tendini che stabilizzano l’articolazione della spalla e ne permettono i movimenti più fini e quando questi tendini si infiammano, possono compromettere significativamente la mobilità e la qualità della vita quotidiana.
Intervenire tempestivamente è fondamentale per evitare l’evoluzione verso una lesione o rottura.
Cuffia dei rotatori: i sintomi più comuni
L'infiammazione della cuffia dei rotatori è una condizione frequente, spesso causata da movimenti ripetitivi o sovraccarichi funzionali.
I sintomi principali includono:
- dolore alla spalla, localizzato nella parte anteriore e laterale, che può irradiarsi lungo il braccio. Questo dolore è spesso presente sia durante il movimento sia a riposo, e può intensificarsi durante la notte, rendendo difficile dormire sulla spalla interessata;
- debolezza muscolare, che può manifestarsi durante il sollevamento o la rotazione del braccio, limitando le attività quotidiane;
- limitazione nei movimenti, soprattutto durante l'elevazione del braccio sopra la testa o nel portarlo dietro la schiena, a causa del dolore e della rigidità articolare;
- sensazione di crepitio o scroscio durante alcuni movimenti della spalla, indicativa di un possibile attrito tra i tendini infiammati e le strutture circostanti;
- disturbi del sonno, dovuti al dolore notturno che può peggiorare quando si è sdraiati sulla spalla affetta.
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Cause e fattori di rischio
L’infiammazione della cuffia dei rotatori può insorgere per molteplici motivi, riconducibili sia a traumi acuti sia a processi degenerativi.
Le cause principali comprendono:
- microtraumi ripetuti: movimenti ripetitivi, specialmente quelli che coinvolgono il sollevamento del braccio sopra la testa (come accade in sport come tennis, nuoto, baseball o pallavolo), possono generare un'usura progressiva dei tendini della cuffia, favorendone l’infiammazione;
- sovraccarichi funzionali: attività lavorative manuali che richiedono forza o posture prolungate e scorrette della spalla, come sollevare pesi o lavorare con le braccia sollevate, aumentano il rischio di tendinite;
- invecchiamento e degenerazione tendinea: con l’avanzare dell’età, i tendini della cuffia dei rotatori tendono a perdere elasticità e resistenza, diventando più suscettibili a infiammazioni anche in assenza di traumi evidenti. In caso di traumi, poi, rispondono meno elasticamente, favorendo più facilmente l’insorgenza di infiammazione o lesioni;
- squilibri muscolari o posturali: un’alterazione dell’equilibrio tra i muscoli stabilizzatori della spalla può modificare la biomeccanica articolare, causando compressioni anomale dei tendini tra le cause più frequenti di infiammazione cronica;
- eventi traumatici: una caduta sulla spalla o sul braccio esteso può causare una lesione diretta ai tendini o una lussazione dell’articolazione, scatenando un processo infiammatorio;
- scarsa mobilità della scapola: una scapola non sufficientemente mobile può alterare il movimento fisiologico della spalla, portando a un carico anomalo sulla cuffia dei rotatori.
Inoltre, condizioni preesistenti come diabete, ipotiroidismo o malattie reumatiche possono contribuire alla degenerazione tendinea e alla comparsa di infiammazioni croniche.
Riconoscere i fattori di rischio e intervenire precocemente, anche con misure preventive, rappresenta un passo essenziale per evitare che un'infiammazione della cuffia dei rotatori della spalla evolva verso una lesione più seria.
Rimedi per la cuffia dei rotatori infiammata
In presenza di infiammazione alla cuffia dei rotatori, è fondamentale intervenire precocemente con un approccio conservativo, che punti alla riduzione del dolore, alla gestione del processo infiammatorio e al recupero della mobilità articolare.
Le soluzioni più efficaci comprendono:
- riposo funzionale: evitare i movimenti che sollecitano la spalla, in particolare quelli che comportano sollevamenti sopra la testa o gesti ripetitivi. Il riposo, tuttavia, non deve essere assoluto, per evitare rigidità articolare;
- applicazione di ghiaccio: utile soprattutto nella fase acuta, il ghiaccio va applicato per 15-20 minuti più volte al giorno per limitare dolore e infiammazione, sempre proteggendo la pelle da eventuali ustioni da freddo;
- assunzione di farmaci antinfiammatori: su indicazione medica, i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) possono alleviare i sintomi, migliorando la qualità della vita. In casi selezionati, possono essere utilizzate anche infiltrazioni di corticosteroidi;
- fisioterapia personalizzata: rappresenta uno dei pilastri fondamentali del trattamento. Gli esercizi riabilitativi mirano a migliorare la mobilità articolare, rinforzare la muscolatura periarticolare e correggere eventuali squilibri biomeccanici;
- terapie fisiche: in alcuni casi, possono essere consigliate tecniche come la tecarterapia, gli ultrasuoni o le onde d’urto per stimolare la rigenerazione dei tessuti e accelerare la guarigione;
- modifica delle attività quotidiane: adattare la postura e i gesti abituali, anche sul posto di lavoro o durante l’attività sportiva, aiuta a prevenire recidive e a ridurre il sovraccarico tendineo.
Se il dolore alla cuffia dei rotatori persiste oltre alcune settimane o peggiora con il tempo, è essenziale consultare un ortopedico o un fisiatra.
La presenza di sintomi compatibili con una lesione della cuffia dei rotatori potrebbe richiedere un trattamento più intensivo, fino alla possibilità di intervento chirurgico nei casi di rottura completa. Un percorso riabilitativo ben pianificato può prevenire la cronicizzazione del disturbo e favorire il pieno recupero.
Prevenzione e consigli post-trattamento
Dopo il trattamento dell’infiammazione della cuffia dei rotatori, è fondamentale adottare strategie preventive per evitare recidive e preservare nel tempo la funzionalità della spalla.
Un corretto percorso riabilitativo e alcune modifiche nello stile di vita possono fare la differenza nella fase post-acuta. La prevenzione si basa principalmente su:
- esercizi di mantenimento: continuare con esercizi mirati al rinforzo della muscolatura della spalla e della scapola, anche una volta superata la fase dolorosa, permette di migliorare la stabilità articolare e prevenire nuove infiammazioni;
- postura corretta: mantenere una postura adeguata sia durante il lavoro al computer sia nelle attività quotidiane aiuta a ridurre lo stress meccanico sulla cuffia dei rotatori. Anche semplici accorgimenti, come l’altezza della scrivania o il corretto posizionamento del monitor, possono incidere positivamente;
- riscaldamento prima dell’attività fisica: preparare adeguatamente i muscoli e le articolazioni con esercizi di riscaldamento specifici riduce il rischio di sovraccarico, soprattutto in discipline che coinvolgono la parte superiore del corpo;
- evitare movimenti ripetitivi o bruschi: è utile limitare le azioni che comportano il sollevamento del braccio sopra la testa o movimenti rotatori intensi, specialmente se protratti nel tempo o svolti senza pause;
- controlli periodici: in presenza di precedenti episodi di tendinite o lesioni alla spalla, può essere indicata una valutazione fisioterapica o ortopedica periodica, per monitorare lo stato dei tendini e correggere precocemente eventuali squilibri.