Ci sono 7 dolcificanti artificiali collegati al declino cognitivo

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Ultimo aggiornamento – 05 Settembre, 2025

Giovane donna che mastica una gomma da masticare con dolcificanti artificiali e fa una bolla

Un nuovo studio ha osservato che alcuni dolcificanti artificiali, soprattutto negli adulti di mezza età, potrebbero accelerare il declino cognitivo.

Scopriamo quali sono e i dettagli della ricerca.

Come si è svolta la raccolta dati

L’indagine scientifica, la prima nel suo genere, arriva dopo una serie di ricerche che collegano i dolcificanti artificiali a conseguenze negative sulla salute.

Per stilare la nuova documentazione, il team di ricerca ha osservato oltre 12mila adulti brasiliani per otto anni, calcolando l’apporto alimentare di alcuni dolcificanti mediante auto-segnalazione.

I soggetti studiati hanno compilato questionari riguardo al loro consumo di cibo e bevande nell'anno precedente. Poi, hanno eseguito test sulle loro capacità cognitive, come la memorizzazione delle parole, la fluidità verbale.


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I sette dolcificanti artificiali presenti nelle bibite senza zucchero e nelle bevande gassate che possono danneggiare la capacità di pensare e ricordare sarebbero:

  • Sorbitolo;
  • Xilitolo;
  • Tagatosio;
  • Acesulfame-K;
  • Eritritolo;
  • Aspartame;
  • Saccarina.

Questi si trovano in diversi e bevande trasformate, come:

  • gomme da masticare e mentine sugar free;
  • sciroppi;
  • bibite dietetiche e bevande senza zucchero;
  • dessert;
  • caramelle;
  • barrette proteiche;
  • gelati ipocalorici;
  • budini;
  • yogurt.

Cosa dicono i risultati

Lo studio mostra come le persone che hanno consumato elevate quantità di dolcificanti artificiali riportino un declino delle loro capacità cognitive del 62% – l’equivalente di 1,6 anni di invecchiamento – rispetto alle persone con un consumo di dolcificanti più basso.

Questo calo può tradursi in Alzheimer, altre forme di demenza e un peggioramento della fluidità verbale.

Il regresso delle facoltà cognitive è apparso il medesimo per tutti i partecipanti, ma gli effetti maggiori sono stati osservati nelle persone sotto i 60 anni e nei soggetti diabetici.

Secondo la principale co-autrice dello studio, la Dr.ssa Claudia Suemoto, le prestazioni cognitive raggiungono il picco tra i 25 e i 30 anni, per poi andare verso un declino molto lento e graduale: la ricerca dimostra che il consumo di dolcificanti può accelerare questo processo naturale, anche negli adulti di mezza età.

Perché i dolcificanti artificiali fanno male?

Secondo i ricercatori, i dolcificanti artificiali possano agire attraverso meccanismi di neurodegenerazione e neuroinfiammazione o l’interruzione dell’asse intestino-cervello.

“Le evidenze scientifiche precedenti di cui siamo in possesso – aggiunge la Dr.ssa Suemoto – ci suggeriscono che l’aspartame può scatenare infiammazioni nel cervello, mentre l'eritritolo e il sorbitolo possono alterare i microbi intestinali e compromettere la barriera emato-encefalica.”. 

I danni, dunque, arriverebbero dal consumo di dolcificanti ipocalorici o privi di calorie (LNCS), in particolare LNCS artificiali e alcoli di zucchero, sulla funzione cognitiva”.

Va detto, però, che le associazioni che rappresentano l’industria alimentare e delle bevande hanno reagito con scetticismo ai risultati dello studio: la British Soft Drinks Association ha sottolineato che gli stessi autori riconoscono i limiti della ricerca, la quale non dimostra un nesso di causalità.Persone che brindano con bevande alcoliche e cocktail contenenti dolcificanti artificiali

Le principali autorità sanitarie mondiali considerano i dolcificanti senza zucchero sicuri: l’International Sweeteners Association (ISA) ribadisce che esiste un ampio consenso scientifico sulla sicurezza dei dolcificanti. L’organizzazione ha inoltre precisato che lo studio in questione è di tipo osservazionale.

Fonti:

  • PLOS MedicineArtificial sweeteners and cancer risk: Results from the NutriNet-Santé population-based cohort study
  • Neurology JournalsAssociation Between Consumption of Low- and No-Calorie Artificial Sweeteners and Cognitive Decline
Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
Scritto da Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Mattia Zamboni è un professionista della comunicazione con una solida esperienza nella divulgazione di temi legati alla salute e al benessere. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione con focus sullo storytelling, ha oltre dieci anni di esperienza nel giornalismo e nella produzione di contenuti editoriali.

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