Al congresso annuale dell’American Society for Nutrition, è stato presentato un nuovo studio che afferma come due o tre tazzine di caffè al giorno siano in grado di proteggere i soggetti di sesso femminile da malattie croniche – donando loro la possibilità di raggiungere un’età avanzata con buona salute fisica, mentale e cognitiva.
Entriamo nel merito di questa analisi scientifica.
Donne e caffeina: lo studio
Il paper prende in esame i dati sulla nutrizione di oltre 47.000 donne che hanno partecipato al Nurses’ Health Study, ovvero una serie di studi prospettici che ha coinvolto decine di migliaia di infermiere negli Stati Uniti.
Questo gruppo è stato seguito dal 1984, valutando il consumo di caffè, tè, cola e bevande decaffeinate per due anni attraverso questionari alimentari validati - monitorando lo stato di salute fino al 2016.
Secondo i ricercatori, il consumo moderato di caffè durante la mezza età è associato ad una probabilità più alta di invecchiare in salute per i successivi 30.
Questo effetto è stato riscontrato in particolare nel consumo di caffè con caffeina – e non per tè o caffè decaffeinato.
Va detto che con la definizione di “invecchiamento sano” è “vivere fino a 70 anni o più senza 11 principali malattie croniche, senza limitazioni fisiche, problemi mentali o cognitivi, né lamentele di memoria”.
Tali riscontri non sono nuovi alla comunità scientifica: nel 2018 un altro studio aveva indicato delle associazioni tra assunzione di caffè e riduzione della mortalità.
Bisogna sottolineare che, ad oggi, lo studio è stato presentato come abstract, ma un manoscritto più approfondito dell'indagine sarà sottoposto a revisione paritaria nei prossimi mesi.
Caffè e longevità: i risultati
Gli studiosi hanno evidenziato che l'assunzione media di 315 mg di caffeina al giorno (pari a circa 2/3 tazze di caffè) è stata associata a una maggiore probabilità di invecchiamento sano – il caffè in questione rappresentava oltre l'80% dell'assunzione totale di caffeina.
L’analisi è stata effettuata attraverso la regressione logistica multivariata, al fine di stimare le probabilità di invecchiamento sano in relazione all'assunzione di caffeina, aggiustando per fattori come età, BMI, fumo, attività fisica, istruzione e dieta
Parallelamente, un altro dato interessante risiede nel fatto che il consumo di cola o altre bibite con caffeina, invece, è risultato associato a una minore probabilità di invecchiamento sano.
Questo implica che solo il caffè possiede effetti benefici per la salute: gli studiosi hanno anche tenuto conto di altri fattori in grado di collegare il consumo di caffè a un invecchiamento sano, come ad esempio:
- lo stile di vita;
- le differenze demografiche;
- altre differenze alimentari.
L’autore principale dello studio, la Dr.ssa Sara Mahdavi, professoressa associata presso la facoltà di medicina e il dipartimento di scienze nutrizionali dell'Università di Toronto, afferma che il caffè può favorire la longevità, ma non è una prescrizione universale, soprattutto per le donne: i cambiamenti ormonali influenzano il modo in cui la caffeina viene metabolizzata, quindi i benefici dipendono dal momento in cui lo si assume, dalla biologia e dalla salute individuale.
Il prossimo passo prevede che i risultati dell’indagine vengano sottoposti a revisione paritaria per poi essere pubblicati in forma dettagliata su una rivista scientifica.