Anche le bottiglie di vetro rilasciano microplastiche: lo studio

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 26 Giugno, 2025

Delle bottiglie di vetro
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Un’equipe di ricerca francese, guidata da scienziati dell'Agenzia francese per la sicurezza alimentare (ANSES), ha scoperto che le bottiglie di vetro rilasciano più microplastiche di quelle di plastica e delle lattine di metallo.

All’interno dello studio pubblicato su Hal Open Science si prova a scoprire il perché e come prevenire questo rilascio dannoso. 

Le microplastiche

Secondo l’indagine guidata da Iseline Chaib e Guillaume Duflos, la concentrazione di microplastiche è risultata essere da cinque a 50 volte superiore nelle bottiglie di vetro rispetto a quelle registrate in contenitori di altri materiali.

La spiegazione, però, è presto detta: i ricercatori hanno individuato la forma, la composizione e il colore di questi frammenti, scoprendo che corrispondono a quelle dei rivestimenti dei tappi – che si rovinano durante i processi di stoccaggio e lavorazione.

Tali lesioni vanno a liberare, infatti, minuscoli frammenti di plastica con dimensioni comprese tra 0,1 micrometri e 5 millimetri.

Per arrivare a queste conclusioni, è stato analizzato il contenuto di diverse bevande vendute in Francia – acqua (frizzante e naturale), birra, vino, tè e altre bibite analcoliche.

I dati, poi, sono stati incrociati determinando una media di un centinaio di particelle di microplastiche per ogni litro di bevanda contenuta nelle bottiglie di vetro.

Gli scienziati, però, si aspettavano un risultato opposto, anche perché l’assunzione di microplastiche e nanoplastiche da origine a infiammazioni e neurodegenerazioni che favoriscono malattie cardiovascolari, tumori e altre gravi patologie (come già indagato all’interno di un altro studio).

I risultati

Osservando i dati emersi dallo studio più nello specifico, si scopre che le concentrazioni di microplastiche variano in base alla bevanda:

  • molto basse nell'acqua, ovvero 4,5 per litro nelle bottiglie di vetro (contro 1,6 in quelle di plastica);
  • più alta nelle altre bevande, ossia 30 per litro per le bevande analcoliche, 40 per la limonata e 60 per la birra.

Come detto, i frammenti plastici individuati avevano medesima forma, colore e composizione polimerica del rivestimento presente sui tappi.

Gli autori dello studio ipotizzano che le microplastiche, dopo minuscoli graffi durante lo stoccaggio, si staccano e si depositano all’interno della bottiglia.

Per prevenire questa contaminazione, i ricercatori suggeriscono un metodo capace di soffiare aria sui tappi; successivamente, questi devono essere puliti con acqua e alcol, prima di chiudere le bottiglie – tutto ciò ridurrebbe del 60% la contaminazione.

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Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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