Settimana di 4 giorni: perché lavorare meno fa vivere meglio

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Ultimo aggiornamento – 23 Luglio, 2025

Primo piano di un gruppo di persone sorridenti che lavorano su computer in un ufficio moderno
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Uno studio ha dimostrato che una settimana lavorativa di 4 giorni è in grado, potenzialmente, di ridurre i livelli di stress, migliorare la soddisfazione lavorativa, la salute mentale e quella fisica nei lavoratori – a patto che lo stipendio rimanga lo stesso.

Cerchiamo di capirne di più in questo approfondimento.

La sperimentazione

Quello in questione è lo studio più grande mai effettuato sulla settimana corta: nello specifico, ha coinvolto circa 2.900 dipendenti di 141 aziende sparse per sei paesi diversi (USA, Regno Unito, Nuova Zelanda, Canada, Australia e Irlanda).

Prima dell’inizio del test, le aziende coinvolte hanno trascorso due mesi collaborando con consulenti esterni per riorganizzare il flusso di lavoro e ridurre le inefficienze (come, ad esempio, le riunioni non necessarie), fino a mantenere una produttività dell’80%.

Inoltre, è anche stato somministrato ad ogni dipendente un questionario sulle proprie abitudini e il livello di benessere – che andava ad indagare quanto ogni lavoratore si sentiva frustrato e come si valutava la propria salute mentale.

Le stesse domande sono state riproposte dopo 6 mesi dall’inizio della sperimentazione e confrontate con quelle dei lavoratori di 12 aziende che avevano preso in considerazione la partecipazione al progetto pilota ma poi si erano tirate indietro.

I risultati

La sperimentazione ha dimostrato che chi ha lavorato in aziende che hanno adottato la settimana lavorativa di quattro giorni ha riportato una migliore salute fisica e mentale generale – oltre a tassi di burnout inferiori e una maggiore soddisfazione e capacità lavorativa.

Secondo il team di ricerca, questi miglioramenti avvengono perché i dipendenti dormono meglio e, quindi, sono meno affaticati. I risultati sono stati gli stessi indipendentemente da età, sesso o modalità di lavoro – da remoto o in presenza.

Anche la posizione di una persona in azienda può avere un effetto: il team ha scoperto che i supervisori hanno riportato maggiori miglioramenti nel loro benessere generale rispetto ai non supervisori.

Gli studiosi avvertono che molte persone sono preoccupate da un processo chiamato "intensificazione del lavoro", all’interno del quale, se si deve completare tutto il proprio lavoro in quattro giorni anziché cinque, potrebbe effettivamente aumentare il livello di stress. Il Dr. Wen Fan del Boston College, primo firmatario dello studio, ha però affermato lo studio sottolinea il contrario: una volta che i lavoratori sono in grado di ridurre le ore, si sentono meglio con se stessi e questo contribuisce al loro benessere.

Oltre il 90% delle aziende che hanno optato per la settimana lavorativa di quattro giorni l'hanno mantenuta anche dopo la fine del test.

Il passaggio a una settimana lavorativa di 4 giorni (32 ore settimanali senza riduzione dello stipendio), dunque, sembra rendere i dipendenti più felici, più riposati e meno stressati, con vantaggi anche per le aziende – che in alcuni casi hanno riportato fatturati maggiori e un minore turnover di dipendenti.

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
Scritto da Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Mattia Zamboni è un professionista della comunicazione con una solida esperienza nella divulgazione di temi legati alla salute e al benessere. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione con focus sullo storytelling, ha oltre dieci anni di esperienza nel giornalismo e nella produzione di contenuti editoriali.

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