La tinea barbae, chiamata anche tigna della barba, è un'infezione fungina che colpisce il pelo facciale maschile, in particolare la barba e i baffi.
Pur essendo meno comune rispetto ad altre forme di tinea, come la tinea corporis o la tinea pedis, rappresenta un disturbo che può creare un certo disagio e fastidio.
Cerchiamo di capirne le cause, i sintomi e le terapie più efficaci.
Cos’è la tinea barbae?
La tinea barbae è un’infezione della pelle causata da dermatofiti, un gruppo di funghi che colpisce prevalentemente:
- pelle;
- capelli;
- unghie.
Questo tipo di micosi colpisce specificamente l’area della barba, interessando sia il follicolo pilifero che la pelle circostante: non si tratta di una semplice irritazione o follicolite batterica, ma di un’infezione micotica vera e propria che può manifestarsi in diverse forme a seconda della gravità e del tipo di fungo coinvolto.
Gli agenti più comuni responsabili sono i dermatofiti del genere Trichophyton e Microsporum, mentre la trasmissione avviene sia per contatto diretto con individui affetti o dopo il contatto con animali colonizzati o attraverso superfici contaminate (dipende dalla specie di dermatofita responsabile)
Solitamente, questa condizione colpisce prevalentemente uomini adulti.
Altri gruppi più vulnerabili sono:
- persone che utilizzano attrezzature per la rasatura o la cura della barba condivise o non adeguatamente igienizzate.
- uomini con sistema immunitario indebolito, ad esempio per terapie immunosoppressive o malattie croniche.
Quali sono i sintomi della tinea barbae?
La sintomatologia della tinea barbae può variare, ma in generale si presenta con:
- arrossamento;
- desquamazione;
- comparsa di chiazze più o meno estese con perdita di peli.
Questi segni possono essere accompagnati da:
- prurito;
- bruciore;
- sensazione di fastidio nella zona interessata.
Vi possono essere forme più infiammatorie e meno infiammatorie che hanno aspetto clinico diverso:
forma infiammatoria: l’infezione provoca una reazione più intensa, con noduli, pustole e aree di infiammazione che ricordano un ascesso o una follicolite batterica. La pelle può apparire gonfia, calda al tatto e dolorante
forma non infiammatoria: meno evidente, si manifesta con chiazze squamose, talvolta lievemente arrossate, accompagnate da una perdita di peli nella barba. Il prurito può essere assente o leggero, e la diagnosi può risultare più complicata senza un esame colturale
Diagnosi di tinea barbae: come riconoscerla
Spesso la tinea barbae può essere scambiata per altre forme di infiammazione o infezione della pelle.
Per attuare una diagnosi precisa, occorre:
- effettuare una visita dermatologica accurata, in cui il medico osserva i segni clinici e valuta la storia del paziente;
- fissare un esame micologico, ovvero un prelievo di frammenti di pelle o peli, per la ricerca del fungo al microscopio diretto o tramite coltura. Questo permette di identificare il microrganismo responsabile;
- ricorrere ad un esame istologico o biopsia – anche se raramente necessario – utile nei casi più complessi o dubbi.
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Una diagnosi tempestiva è fondamentale per evitare complicazioni e per scegliere la terapia più adatta.
Molti uomini potrebbero scambiare la tinea barbae per semplice irritazione da rasatura o follicolite batterica, ritardando il trattamento adeguato.
È importante rivolgersi a un dermatologo quando sono presenti:
- prurito;
- chiazze squamose;
- arrossamenti persistenti;
- pustole nella zona della barba.
Solo uno specialista può distinguere tra le diverse cause e consigliare la terapia più corretta.
Trattamenti disponibili: cosa fare contro la tinea barbae
Per trattare la tinea barbae, la terapia antifungina sistemica è la scelta migliore – anche perché, trattandosi di un’infezione che coinvolge i follicoli piliferi, i trattamenti topici spesso non bastano e si preferisce ricorrere a farmaci sistemici assunti per via orale.
Gli agenti più utilizzati sono:
- itraconazolo;
- terbinafina.
Essi risultano efficaci contro la maggior parte dei dermatofiti. La durata della terapia può variare in base alla gravità e all’estensione dell’infezione.
È importante seguire la prescrizione medica con attenzione, senza interrompere il trattamento prematuramente, per evitare recidive.
Altre terapie possono essere:
- terapia topica: soprattutto se in forma lieve, si può associare l’uso di creme o lozioni antifungine per ridurre l’infiammazione e limitare la diffusione del fungo. Tuttavia, da soli, questi prodotti raramente garantiscono la guarigione completa;
- gestione dell’infiammazione: nei casi più infiammatori, può essere necessario l’uso di corticosteroidi per via locale o sistemica, sempre sotto stretto controllo medico, per ridurre il dolore e il gonfiore;
- igiene e prevenzione: sarebbe meglio evitare la condivisione di rasoi, spazzole e prodotti per la barba, pulire accuratamente gli strumenti personali ed evitare il contatto diretto con animali infetti. Bisogna, poi, mantenere sempre la pelle ben asciutta e pulita.
Tinea barbae: le possibili complicanze
Una tinea barbae non trattata può portare a infezioni batteriche secondarie, che complicano il quadro clinico.
L’infiammazione cronica può provocare:
- cicatrici permanenti;
- perdita definitiva dei peli nell’area interessata.
Inoltre, un’infezione prolungata può diffondersi ad altre zone del viso o del corpo.
FAQ – Domande frequenti sulla tinea barbae
Ecco alcuni dubbi ricorrenti sulla tinea barbae:
Una scarsa igiene può causare la tinea barbae?
No, la tinea barbae non è causata da scarsa igiene personale
Esistono fattori ricorrenti, come etnia o età, nella manifestazione di tine barbae?
Questa condizione non è legata all’età o all’etnia, ma la sua incidenza è maggiore in determinate condizioni ambientali e lavorative.
Se smetto di radermi sparisce?
No, l’infezione non sparisce semplicemente evitando di radersi; senza terapia, può peggiorare.
Perché è importante intervenire tempestivamente in caso di sospetta tinea barbae?
La tinea barbae è un disturbo che merita attenzione per le sue implicazioni cliniche e psicologiche. La conoscenza delle sue caratteristiche permette di intervenire con tempestività e di evitare danni permanenti.
Se si sospetta la presenza di una micosi nella barba, il primo passo è consultare un dermatologo, che potrà effettuare una diagnosi accurata e proporre una cura mirata. L’adozione di misure preventive, soprattutto nei contesti a rischio, riduce significativamente le possibilità di contagio e recidiva.
Mantenere la pelle e i peli del viso sani significa anche prendersi cura del proprio benessere complessivo, evitando infezioni che, seppur non gravi, possono influire negativamente sulla qualità della vita e sulla percezione di sé.