Negli ultimi anni, il concetto di decluttering è aumentato di visibilità, prendendo possesso dei nostri armadi e dei nostri feed digitali: questa pratica ha insegnato a liberarsi di tutto quello che “non regala gioia”, quasi come se il concetto fosse “semplificare per respirare”.
Ma, se il principio è ormai familiare nell’ambito materiale, in pochi lo applicano al proprio portafogli: il decluttering finanziario consiste nell’eliminare ciò che è superfluo per riportare ordine, chiarezza e libertà nel rapporto con il denaro.
Non si tratta solo di risparmiare, ma di rimettere a fuoco le priorità, riducendo gli abbonamenti dimenticati, acquisti compulsivi e stili di vita ingombranti.
Capiamone di più.
Consumo, scelte e libertà
Dietro ogni spesa c’è una storia: il caffè preso di corsa ogni mattina, la palestra pagata e mai frequentata, l’abbonamento a tre piattaforme di streaming di cui se ne usa solo una. Nessuna di queste spese, presa singolarmente, manda in rovina, ma il loro insieme crea una confusione in cui è sempre più difficile distinguere ciò che è essenziale da ciò che è semplice decorazione.
Come in ogni accumulo, arriva un momento in cui l’eccesso pesa più del beneficio, ed è qui che entra in scena il decluttering finanziario: significa guardare con onestà alle proprie abitudini di consumo, non con l’obiettivo di giudicarsi, ma per riorientarsi.
Significa osservare le proprie spese e domandarsi: “Mi serve davvero?”, “Lo rifarei oggi?”, “Questo abbonamento rispecchia ancora i miei interessi?”.
È un gesto semplice, ma rivoluzionario, in grado di restituire il controllo: non si è più guidati dall’automatismo della spesa, ma si diventa più consapevoli dei propri desideri reali. In un certo senso, è anche un gesto politico, in un sistema che spinge continuamente a consumare per affermarci.
Potrebbe interessarti anche:
- Cronofobia e crisi di mezza età: quando il tempo ci interroga e ci spinge a cambiare
- “Come posso liberarmi del giudizio della mia famiglia?”: una domanda che ci accompagna per tutta la vita
- Il contatto con la natura come cura e prevenzione per il corpo e l'anima. Parliamo della pratica del Forest Bathing
Un’indagine condotta da Self.inc (febbraio 2023) sottolinea come l’85,7 % delle persone paghi ogni mese almeno un abbonamento inutilizzato, con una media di 32,84 € al mese sprecati, ovvero circa 394 € l’anno.
Il vero costo del superfluo, però, non è solo economico - bensì mentale: una gestione confusa del denaro genera stress, senso di colpa e ansia da prestazione.
Si finisce con il creare un rumore di fondo che distrae dai propri veri obiettivi.
Vivere con meno per vivere meglio
Applicare il decluttering finanziario non significa sottoporsi ad un regime di austerità, ma concedersi un esercizio di libertà: è il coraggio di dire no al “di più” per lasciare spazio a ciò che ha davvero valore, è minimalismo praticato sul conto corrente, che non vuol dire privarsi, ma scegliere con cura.
In un’epoca dove tutto è saturato, semplificare è un atto importante: tagliare le spese inutili non è solo un’operazione contabile, ma una forma di benessere.
La nuova forma di ricchezza che si dovrebbe iniziare a inseguire è quella fatta di chiarezza, leggerezza e intenzionalità.
Concentrandosi sulla qualità, non sulla quantità, si ottiene la libertà di coltivare la propria salute finanziaria e arricchire il proprio benessere personale in modi che non si sarebbero mai creduto possibili.
Si potrà scoprire che le cose migliori della vita non sono “cose” e che il proprio valore non è definito dalle acquisizioni, bensì dalle azioni e dal loro impatto.
Come fare decluttering finanziario?
Il primo passo per fare decluttering finanziario non è tagliare, ma osservare con sguardo lucido e privo di sensi di colpa.
Ecco come trovare la volontà di fare ordine con alcune azioni concrete:
- fare un’analisi mensile delle spese: guardare tutte le uscite del mese, una per una e usare un evidenziatore per individuare quelle essenziali, utili e superflue;
- annullare gli abbonamenti inutilizzati: streaming, newsletter premium, app, riviste digitali. Se non si sono usati negli ultimi 30 giorni, probabilmente non servono;
- rinegoziare contratti: telefono, internet, luce, gas. In molti casi si può spendere meno per lo stesso servizio;
- fare una lista di priorità: bisogna chiedersi cosa si vuole davvero dal proprio denaro? più tempo libero? un fondo per viaggiare? la libertà di dire no a un lavoro che non piace?
Comprendere i vantaggi del decluttering e del minimalismo spinge a rivalutare i propri valori, a riconsiderare le abitudini personali di spesa e a comprendere i benefici che arricchiscono la vita di possedere meno.
La ricchezza del minimalismo non risiede negli spazi vuoti o nella scarsità di beni: riguarda una vita piena di intenzionalità e scopo.
Decluttering, quindi, non significa solo liberarsi di ciò di cui non abbiamo bisogno. Si tratta di abbracciare ciò a cui si dà veramente valore, sbloccare la libertà finanziaria, coltivare la crescita personale e, in definitiva, condurre una vita più ricca e appagante.