L'ipotiroidismo nel gatto è una condizione molto rara, un disturbo in cui la tiroide, la piccola ghiandola che si trova nel collo, non produce abbastanza ormoni per regolare il metabolismo in modo corretto.
Questo squilibrio può rallentare molte funzioni vitali e provocare cambiamenti nel comportamento, nell'aspetto e nell'energia del gatto.
Vediamo nel dettaglio cos'è l'ipotiroidismo nei gatti, quali sono i sintomi, le cause, la diagnosi, e come curarlo.
Cos'è l'ipotiroidismo nel gatto?
L'ipotiroidismo nei gatti si verifica quando la tiroide produce una quantità insufficiente di ormoni tiroidei, fondamentali per regolare il metabolismo. È una condizione poco comune nei felini, ma può manifestarsi in due forme:
- congenita, presente fin dalla nascita;
- oppure acquisita, più frequente nei gatti adulti.
La forma acquisita interessa soprattutto i gatti che sono stati trattati per ipertiroidismo; in questi casi una riduzione eccessiva dell'attività tiroidea causata dall’errata terapia può portare a uno stato di ipotiroidismo.
Ipotiroidismo congenito
È una forma rara che colpisce i gattini già alla nascita. La carenza di ormoni tiroidei in questa fase è molto delicata, perché può interferire con il corretto sviluppo del sistema nervoso e dello scheletro.
Le cause possono essere cercate in anomalie genetiche, alterazioni nello sviluppo della tiroide o problemi legati alla sintesi ormonale. In alcuni casi possono esserci difetti ereditari o squilibri nutrizionali nella dieta materna (come una carenza o eccesso di iodio).
Ipotiroidismo acquisito
Compare nei gatti adulti e può essere suddiviso in tre forme principali:
- ipotiroidismo primario: è la forma più frequente ed è causata da patologie che colpiscono direttamente la tiroide, come tiroidite linfocitaria (una risposta autoimmune) o atrofia della ghiandola;
- ipotiroidismo secondario: molto raro, si verifica quando un danno a livello dell’ipofisi (es. traumi cranici o tumori) riduce la produzione di TSH, l’ormone che stimola l’attività tiroidea;
- ipotiroidismo iatrogeno: è una conseguenza possibile nei gatti trattati per ipertiroidismo attraverso interventi chirurgici, iodio radioattivo o farmaci antitiroidei. In molti casi è reversibile, ma talvolta può evolvere in una forma cronica, da gestire con un trattamento a lungo termine.
I sintomi generali dell'ipotiroidismo nel gatto
I gatti affetti da ipotiroidismo possono manifestare una serie di sintomi che si manifestano in modo graduale.
Considerando che la tiroide controlla il metabolismo, una sua attività insufficiente può portare a un generale rallentamento delle funzioni vitali.
Tra i segnali più comuni da non trascurare:
- aumento di peso anche senza cambiamenti nella dieta;
- letargia e ridotta attività fisica;
- pelo arruffato o opaco;
- maggiore sensibilità al freddo;
- stitichezza;
- secchezza della pelle e forfora;
- gonfiore del volto;
- raucedine o voce alterata;
- debolezza muscolare, crampi o rigidità.
In alcuni casi, il gatto può anche mostrare:
- aumento della sete e della frequenza della minzione;
- respiro accelerato;
- tachicardia;
- miagolii insoliti;
- irritabilità o cambiamenti nel comportamento;
- episodi di vomito o diarrea.
Molti di questi sintomi sono comuni anche ad altre patologie, ecco perché è preferibile rivolgersi al veterinario per una conferma della diagnosi di ipotiroidismo.
I sintomi dell’ipotiroidismo congenito
Nei gattini questa forma di ipotiroidismo può compromettere lo sviluppo fisico e neurologico con sintomi come:
- ritardo nella crescita;
- proporzioni corporee anomale, come testa larga, arti corti e lingua ingrossata;
- letargia e scarso interesse per l'esterno;
- andatura instabile (atassia);
- pelo sottile e pelle secca;
- in alcuni casi, anche ritardo mentale;
- deficit neurologici.
Diagnosi dell'ipotiroidismo nel gatto
La diagnosi dell'ipotiroidismo felino si basa su esami del sangue specifici, che valutano la funzione tiroidea e lo stato generale di salute del gatto.
Il test più utilizzato è il dosaggio dell'ormone T4 totale, che nei gatti ipotiroidei risulta inferiore ai valori normali.
Per confermare il quadro clinico, il veterinario può richiedere anche:
- T4 libero (fT4), una forma più attiva e precisa per identificare la patologia;
- T3 e TSH, utili in casi sospetti o quando i risultati non sono chiari.
In gattini con ipotiroidismo congenito, possono essere utili anche radiografie per verificare eventuali alterazioni ossee legate a un ritardo nello sviluppo scheletrico.
Altri segnali utili possono emergere da esami del sangue di routine, come:
- valori elevati di colesterolo;
- presenza di anemia lieve o moderata;
- picco beta in elettroforesi;
- alterazione urinarie, come il peso specifico.
Una diagnosi accurata richiede la valutazione congiunta di esami clinici e osservazione dei sintomi, per escludere altre patologie che potrebbero presentare segni simili.
Come si tratta l’ipotiroidismo nel gatto
Il trattamento dell'ipotiroidismo nei gatti ha l'obiettivo di ripristinare un corretto livello di ormoni tiroidei nel sangue e riequilibrare le funzioni metaboliche alterate.
Nella maggior parte dei casi la terapia consiste nella somministrazione quotidiana di ormoni tiroidei sintetici, sotto forma di compresse o soluzioni liquide.
Per le forme congenite o croniche, il trattamento è permanente e richiede controlli regolari per valutare se la terapia sta facendo effetto e, nel caso, adattarne il dosaggio.
Nel caso dell'ipotiroidismo iatrogeno, causato da trattamenti eccessivi per l'ipertiroidismo, può essere sufficiente una regolazione del protocollo terapeutico per riportare i livelli ormonali alla normalità; alcuni gatti recuperano la funzione tiroidea senza necessità di terapia a lungo termine, ma altri possono richiedere una gestione continuativa.
Il veterinario consiglierà il piano più adatto in base alla forma della malattia, ai sintomi e alla risposta individuale del gatto.
FAQ – Domande frequenti sull’ipotiroidismo nei gatti
Vediamo alcuni dubbi ricorrenti su questa patologia nei felini:
Cosa succede se l’ipotiroidismo non viene trattato?
Se non diagnosticato e gestito correttamente, l'ipotiroidismo può provocare un peggioramento progressivo dei sintomi.
Il metabolismo rallenta, il gatto diventa sempre più letargico, aumenta di peso e possono insorgere problemi cutanei o digestivi.
Nei gatti con malattie renali preesistenti il disturbo può ridurre la funzionalità renale, con conseguenze anche gravi.
Un valore di T4 elevato indica sempre ipertiroidismo?
Non necessariamente: un T4 più alto del normale può indicare ipertiroidismo, ma può essere alterato anche da altre condizioni, come tiroidite o disturbi autoimmuni.
È fondamentale interpretare i risultati nel contesto clinico e, se necessario, approfondire con altri test.
L'ipotiroidismo è una condizione fatale nei gatti?
Nella maggior parte dei casi no.
L'ipotiroidismo acquisito è raramente fatale, ma può aggravare condizioni preesistenti come l'insufficienza renale; l'ipotiroidismo congenito, se non riconosciuto e trattato precocemente, può invece compromettere gravemente lo sviluppo del gattino e portare a conseguenze più serie.
Quanto può vivere un gatto con ipotiroidismo?
La prognosi nei gatti adulti è generalmente buona: con una diagnosi corretta e un trattamento adeguato, possono vivere una vita normale.
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Nei gattini con forma congenita, l'aspettativa di vita dipende dalla gravità delle alterazioni scheletriche e neurologiche, ma una gestione precoce può migliorare significativamente la situazione.
L'ipotiroidismo provoca dolore?
Non sempre, ma se non trattato può generare malessere e disagio.
Nei gattini il dolore può derivare da problemi scheletrici come zoppia o rigidità; nei gatti adulti possono comparire nausea, debolezza, disidratazione o infiammazioni secondarie all’aumento di peso o alla pelle secca.
Cosa può mangiare un gatto con ipotiroidismo?
L'alimentazione deve essere sempre definita dal veterinario, ma si consiglia una dieta di alta qualità, bilanciata e adatta all'età e alla condizione del gatto.
I gattini possono aver bisogno di un'alimentazione più specifica per la crescita; invece i gatti adulti potrebbero aver bisogno di formule per il controllo del peso.