Anche i gatti possono avere la gastrite, che ha le stesse caratteristiche della nostra. La gastrite è un'infiammazione del rivestimento dello stomaco, di solito coinvolge solo la mucosa interna dello stomaco, ovvero quella parte che protegge l'organo e aiuta la digestione.
La gastrite nei gatti è una condizione che può avere diverse cause e presentarsi in due forme principali: acuta o cronica.
Vediamo come si manifesta la gastrite del gatto e come capire se il gatto ne soffre per intervenire con una visita specialistica e con le cure necessarie.
Gastrite nei gatti: acuta Vs cronica
Vediamo le due forme di gastrite nei gatti, acuta e cronica.
Gastrite acuta nei gatti
Quando si parla di gastrite acuta, ci si riferisce alla condizione che si manifesta all'improvviso, che può durare meno di un giorno e che, nella maggior parte dei casi, si risolve da sola, con una dieta leggera o un breve periodo di digiuno.
La gastrite acuta può manifestarsi, per esempio, se il gatto ha mangiato qualcosa di irritante o non adatto.
Dobbiamo ricordare che il loro sistema digestivo e metabolismo sono molto diversi dai nostri, quindi tanti alimenti comuni per noi, o anche per altri animali, possono essere tossici per loro.
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L'ingestione di cibi non adatti può portare a sintomi come vomito e diarrea, ma anche a condizioni croniche o acute, come insufficienza renale, anemia o danni neurologici.
La gastrite acuta è più frequente nei gatti piccoli, che sono più a rischio ingestione di materiali irritanti, essendo più curiosi del mondo che li circonda. Le forme croniche, invece, sono più legate a condizioni sottostanti non diagnosticate. Anche la predisposizione individuale ha il suo peso.
La gastrite cronica nei gatti
La gastrite cronica, invece, è più persistente. Può durare anche per settimane o addirittura mesi, e richiede un'attenzione maggiore perché potrebbe essere legata a cause più complesse come allergie alimentari, malattie sistemiche o irritazioni continue ecc.
Quali sono i sintomi di gastrite nel gatto
I sintomi che potrebbe manifestare un gatto con gastrite sono:
- vomito continuo con cibo non digerito o bile;
- perdita di appetito;
- dolore addominale (potrebbe sembrare più irritabile se lo toccate sulla pancia);
- apatia, letargia;
- a volte, anche diarrea.
Se la situazione è più grave o cronica, potrebbe verificarsi anche una perdita di peso o vomito con tracce di sangue.
Se il gatto manifesta questi sintomi, è il caso di porsi qualche domanda e di intervenire con una visita veterinaria per indagare il problema più a fondo.
Da quanto tempo vomita il gatto? Ha mangiato qualcosa di strano? È meno attivo del solito? Arrivare in visita con queste informazioni, può aiutare il medico a comprendere se l'episodio è acuto o se è qualcosa di più serio.
Gastrite nel gatto: cosa fare nell'immediato?
Quello che si può fare se ci si accorge che il gatto sta male, dai sintomi che può manifestare, è iniziare a sospendere il cibo per 6-12 ore per far riposare lo stomaco, dando solo piccole quantità di acqua.
Se non vomita, si può reintrodurre il cibo leggero e digeribile, magari in piccole porzioni da distribuire durante la giornata.
Quali sono le cause della gastrite nei gatti
Se i sintomi non vanno via, o se si aggravano, è necessario un controllo più approfondito con esami specifici per individuare la causa esatta e il trattamento più specifico, che potrebbe prevedere l'assunzione di farmaci per proteggere lo stomaco o alleviare i sintomi.
Alimentazione non adatta
Una delle cause più ricorrenti, come premesso, è l'alimentazione non adeguata.
- cibo avariato;
- troppo cibo consumato in poco tempo;
- cambiamenti improvvisi nella dieta.
Tutto questo può irritare la mucosa dello stomaco. Nei gatti giovani e più curiosi, è facile che questi episodi si verifichino per l'ingestione accidentale di sostanze non commestibili, come foglie morte, rami, erba secca, ramaglie, piccoli tronchi, o avanzi di cucina.
Anche le intolleranze alimentari rientrano tra le cause dietetiche, soprattutto quando si protraggono nel tempo.
Corpi estranei e boli di pelo
La lingua dei gatti è fatta in modo tale da catturare i peli durante la toelettatura. I peli possono accumularsi nello stomaco formando accumuli che irritano lo stomaco.
Nei casi più gravi possono anche ostruire il passaggio verso l'intestino. In questi casi, si deve intervenire.
Le infezioni
Batteri come Helicobacter spp. o parassiti intestinali (ascaridi, tenie) possono danneggiare la mucosa.
Agenti virali come il parvovirus felino, responsabile della panleucopenia, sono associati a forme acute con vomito emorragico, forme pericolose nei gattini non vaccinati.
Patologie sistemiche
Le patologie sistemiche sono quelle che interessano tutto l'organismo e che possono derivare da disfunzioni del sistema immunitario o da processi infiammatori cronici, come nel caso di malattie autoimmuni o infiammazioni sistemiche.
Tra le patologie sistemiche più comuni ci sono il diabete, l'ipertiroidismo, e l’insufficienza renale.
In questi casi, l'infiammazione gastrica non è la patologia primaria, ma un sintomo di squilibri metabolici che richiedono diversi approcci.
Farmaci
Alcuni medicinali, come i FANS (ad esempio l'ibuprofene) e alcuni antibiotici, possono danneggiare la protezione naturale dello stomaco che diventa più vulnerabile ai suoi stessi succhi acidi fino a irritarsi.
Sostanze tossiche
Anche ingerire per sbaglio sostanze velenose (come antigelo, detersivi o piante tossiche) può causare danni simili allo stomaco.
Tumori e malattie croniche
Tumori (come linfomi e adenocarcinomi) e alcune malattie infiammatorie croniche dell'intestino possono colpire anche lo stomaco.
Cause idiopatiche
A volte, anche dopo molti esami, non si trova una causa precisa ("idiopatica"). In questi casi si curano solo i sintomi.
Come viene diagnosticata la gastrite felina
La diagnosi della gastrite nei gatti dipende dalla sua natura. Quando si sospetta la gastrite, il veterinario inizia con una prima anamnesi (raccolta della storia clinica del gatto, indagini su cosa potrebbe aver ingerito, eventuali altre malattie o condizioni di stress).Segue un esame fisico.
In caso di gastrite acuta, la diagnosi resta presunta. La causa non viene scoperta perché i sintomi scompaiono prima di eseguire tutti i test diagnostici. A meno di non sapere che il gatto abbia effettivamente ingerito qualcosa che può averne danneggiato la mucosa interna dello stomaco.
Generalmente se invece il problema persiste oltre le 24 ore, allora si possono fare i test necessari.
Ovviamente, in caso di gastrite cronica, condizione che dura oltre la settimana e con sintomi più marcati, si procede con esami diagnostici più mirati.
Esami del sangue
Gli esami del sangue sono emocromo completo, profilo biochimico con elettroliti per valutare lo stato di idratazione, la funzione degli organi (come fegato e reni) ed escludere malattie sistemiche che potrebbero causare il vomito.
I risultati possono orientare verso test più approfonditi per scoprire eventuali pancreatite, malattie epatiche o renali.
Analisi delle urine
Le analisi delle urine aiutano a valutare la funzione renale e la salute della vescica.
Esame delle feci
L'esame delle feci serve per diagnosticare eventuali parassiti intestinali (come Ascaridi) che potrebbero causare gastrite.
Radiografie addominali (raggi X)
Si ricorre alle radiografie per cercare masse, fluidi nell'addome, corpi estranei e/o blocchi nel tratto gastrointestinale.
Radiografie con mezzo di contrasto
Un agente di contrasto viene introdotto e monitorato tramite una serie di raggi X per visualizzare masse, blocchi e/o problemi di motilità nel tratto gastrointestinale.
Ecografia addominale
L'ecografia può aiutare a valutare tutti gli organi dell'addome per eventuali malattie. È più specifica per valutare la stratificazione e lo spessore della parete intestinale e per possibili ostruzioni.
Endoscopia
Se i risultati degli esami del sangue e dell'imaging sono inconcludenti, è utile l'ispezione del rivestimento dello stomaco con un endoscopio. L'endoscopia consente anche di prelevare biopsie.
Biopsia del tratto gastrointestinale
Prelevare un campione di tessuto (biopsia parziale con endoscopia o biopsia a tutto spessore tramite chirurgia) , il campione esaminato al microscopio darà modo di individuare la natura della patologia.
Come si cura la gastrite dei gatti
Come per la diagnosi, anche le cure per la gastrite possono differire in base alla natura del disturbo.
Trattamento non medico
Come premesso, nei casi lievi e acuti di gastrite non è necessario alcun farmaco perché la condizione può risolversi da sola. È consigliabile sospendere il cibo per 8-12 ore per permettere allo stomaco di riposare e ridurre l'infiammazione.
Se il gatto continua a vomitare, è necessario rivolgersi subito al veterinario. Se il vomito si arresta, si può reintrodurre gradualmente una dieta leggera, facilmente digeribile e povera di grassi, suddivisa in piccoli pasti frequenti. Nei giorni successivi, la quantità di cibo viene aumentata fino a tornare lentamente alla dieta abituale.
In caso di sospetta allergia alimentare, può essere utile provare una dieta ipoallergenica o a base di nuove proteine per almeno 3-8 settimane. Un piccolo pasto serale può aiutare a prevenire il vomito biliare notturno.
Se la causa della gastrite sono i boli di pelo, spazzolare il pelo del gatto può aiutare a evitarne l'ingestione e l'accumulo. Se necessario, esistono anche prodotti specifici per eliminarli.
Trattamento medico
Se il vomito non si placa e se la gastrite prende una forma cronica, il veterinario prescrive farmaci specifici:
- antiemetici che aiutano anche la motilità gastrica;
- in caso di disidratazione, fluidi per via sottocutanea o endovenosa, a seconda della gravità;
- farmaci antiacidi o protettori gastrici per proteggere la mucosa;
- se la gastrite ha origine batterica, antibiotici;
- in presenza di parassiti, farmaci vermifughi;
- nei casi di infiammazioni croniche, come la malattia infiammatoria intestinale (IBD), possono essere necessari steroidi, immunosoppressori o chemioterapici.
Intervento chirurgico o endoscopico
Quando viene identificato un corpo estraneo nello stomaco o nell'intestino, può essere necessario rimuoverlo tramite intervento chirurgico o endoscopia.
L'endoscopia è utile anche per visualizzare la mucosa gastrica e prelevare campioni per la biopsia. La chirurgia può essere indicata anche quando ci sono masse o ostruzioni che impediscono il normale passaggio del cibo.
Prognosi di gastrite dei gatti
La prognosi varia in base alla causa. I casi lievi e acuti si risolvono presto e non sono rischiosi. Le forme croniche, invece, sono più lunghe e complesse da gestire.
Alcune cause, come tossine, ostruzioni o tumori, possono anche evolvere in condizioni più gravi.
Dopo la guarigione, i farmaci vengono sospesi gradualmente, monitorando eventuali recidive. Alcuni gatti possono essere predisposti a nuovi episodi di gastrite, per cui è importante evitare fattori scatenanti.
In presenza di condizioni croniche, come allergie alimentari o malattie renali, le cure possono protrarsi lungo, anche durare per tutta la vita.
Alimenti inadatti per i gatti
Vediamo alcune dritte riguardo la dieta del gatto.
Gli alimenti tossici e pericolosi sono:
- cioccolato: contiene teobromina, una sostanza tossica per il cuore e il sistema nervoso dei gatti. Anche piccole quantità possono causare vomito, accelerazione del battito cardiaco, tremori e convulsioni, con rischi letali soprattutto per il cioccolato fondente;
- cipolle, aglio, scalogno e simili: questi alimenti della famiglia delle aliacee contengono composti solforati che distruggono i globuli rossi, portando a grave anemia. I sintomi, come stanchezza e difficoltà respiratorie, possono manifestarsi anche dopo 1-2 giorni;
- uva e uvetta: sono tossiche e possono causare insufficienza renale grave. I sintomi si manifestano attraverso vomito, diarrea, sete eccessiva e inappetenza. La causa esatta della tossicità non è ancora chiara, ma è meglio evitarli;
- avocado: ricco di grassi e contenente persina, una tossina pericolosa, può provocare anoressia, vomito, diarrea, difficoltà respiratorie e disturbi cardiaci;
- patate crude: contengono ossalato di calcio, che può formare cristalli nelle vie urinarie, e solanina, una tossina che causa danni digestivi, tachicardia, tremori, stitichezza e ipersalivazione;
- tè, caffè e bevande con caffeina: la caffeina è tossica per i gatti e causa vomito, diarrea, febbre e convulsioni nei casi più gravi;
- noccioli e semi di frutta: contengono acido cianidrico che ostacola l'ossigenazione delle cellule portando a difficoltà respiratorie, confusione e altri problemi seri;
- ossa : possono causare lesioni al tratto digerente, soffocamento o danni ai denti;
- olive verdi con nocciolo: se ingerite intere possono causare ostruzioni. È meglio usare solo olive snocciolate;
Gli alimenti problematici per la digestione o il metabolismo sono:
- latte e derivati: contrariamente al luogo comune, molti gatti adulti non tollerano il lattosio, perdendo la capacità di digerirlo dopo lo svezzamento e andando incontro a vomito e diarrea;
- pesce crudo: può portare a una carenza di tiamina (vitamina B1) e causare sintomi neurologici e gastrointestinali, come vomito e problemi motori. Nei casi gravi, può essere letale. È necessario cuocerlo leggermente prima di somministrarlo;
- uova crude: contengono un enzima che riduce l'assorbimento di biotina (vitamina B), oltre a poter trasmettere salmonella o E. coli, con rischi di vomito, diarrea e letargia;
- carne cruda: come le uova crude, anche la carne cruda può causare intossicazioni da salmonella o E. coli, con sintomi simili;
- avanzi e ritagli di grasso: se somministrati in eccesso, possono favorire la pancreatite, una condizione infiammatoria grave;
- alcool: è dannoso per i gatti e può causare seri problemi di salute. È importante evitare che lecchino bicchieri con vino o altri alcolici;
- avanzi di cucina: se usati come base della dieta, possono portare a squilibri nutrizionali, soprattutto se si tratta di pasta, dolci o cibi speziati, che risultano irritanti per il gatto;
- spezie (noce moscata, cannella, curry, ecc.): hanno un effetto irritante e non dovrebbero mai finire nei cibi per gatti.