Le emorroidi nel gatto sono un tema che spesso crea dubbi nei proprietari: non è raro che, vedendo il proprio micio leccarsi insistentemente la zona anale o notando piccole tracce di sangue nelle feci, si vada subito a pensare a questa condizione.
Ma è davvero possibile che i gatti abbiano le emorroidi come gli esseri umani? La risposta richiede alcune precisazioni, perché in medicina veterinaria il termine “emorroidi” non è sempre usato con la stessa leggerezza del linguaggio comune.
Scopriamone di più.
Emorroidi nei gatti: esistono davvero?
Negli esseri umani le emorroidi sono dilatazioni venose del plesso emorroidario, una rete di vasi sanguigni che può infiammarsi o gonfiarsi a causa di stitichezza, sforzi, predisposizione genetica: nei gatti, tuttavia, il quadro è diverso.
Le vere emorroidi, come si intende per gli umani, sono estremamente rare nei felini. Più spesso, ciò che i proprietari interpretano come “emorroidi” è in realtà un altro disturbo:
- prolasso rettale;
- infiammazione delle ghiandole perianali;
- ascessi;
- irritazioni anali.
- masse
Questo equivoco nasce dal fatto che i sintomi possono sembrare simili: arrossamento, fastidio, gonfiore, a volte sanguinamento. Ma la causa e il trattamento sono molto diversi.
Molti si chiedono: “Se le emorroidi nei gatti sono così rare, perché se ne parla così tanto?”. Questo accade perché si tende a chiamare con questo nome qualsiasi problema che ricorda vagamente la condizione umana. Ciò non significa che i disturbi siano meno importanti, ma che, per trattarli bene, serve la giusta diagnosi.
Le emorroidi nel gatto, in senso stretto, sono una rarità: quello che si vede più spesso sono disturbi anali di altra natura, che richiedono comunque attenzione e cura. Il messaggio chiave è quello di non sottovalutare mai i segnali che manda il gatto. Che si tratti di un semplice fastidio passeggero o di una condizione più seria, rivolgersi al veterinario resta la scelta più sicura.
Prendersi cura del benessere del gatto significa anche imparare a osservare quei piccoli dettagli che, a volte, fanno la differenza tra un disturbo temporaneo e un problema da trattare tempestivamente.
Gatto con emorroidi: i sintomi da osservare
Quando un gatto ha problemi nella zona anale, i segnali possono essere molteplici.
Alcuni sono abbastanza evidenti, altri invece richiedono un’osservazione più attenta:
- leccamento eccessivo dell’ano: il gatto cerca sollievo dal fastidio;
- trascinamento del posteriore sul pavimento;
- arrossamento o gonfiore visibile attorno all’ano;
- tracce di sangue nelle feci o attorno all’orifizio anale;
- difficoltà a defecare o cambiamenti nelle abitudini intestinali;
- miagolii durante la defecazione, segno di dolore o sforzo.
Questi segnali, pur non indicando automaticamente la presenza di emorroidi, meritano sempre attenzione.
“Emorroidi” nel gatto: le cause
Molte patologie possono imitare i sintomi delle emorroidi nei gatti.
Tra le più comuni troviamo:
Prolasso rettale
Il retto sporge parzialmente o totalmente dall’ano, presentandosi come una massa arrossata.
È un’emergenza veterinaria e può essere confuso con le emorroidi.
Ghiandole perianali infiammate
I gatti hanno due piccole ghiandole vicino all’ano che producono secrezioni utili per la comunicazione.
Se si infiammano o si ostruiscono, causano dolore, prurito e gonfiore.
Ascessi o infezioni batteriche
Un’infezione nella zona anale può provocare rigonfiamenti dolorosi, a volte con fuoriuscita di pus.
Colite o problemi intestinali
La diarrea cronica o la stitichezza possono irritare la zona perianale e simulare i sintomi delle emorroidi.
Tumori o polipi
Meno frequenti, ma da non escludere, soprattutto nei gatti anziani. Possono manifestarsi con sanguinamenti o masse anomale, sia all’esterno che all0interno dell’ano.
Diagnosi di emorroidi feline
È importante sottolineare che solo un veterinario può distinguere correttamente queste condizioni.
Una visita clinica, eventualmente accompagnata da esami come radiografie, ecografie o analisi delle feci, consente di stabilire la causa precisa del disturbo.
Molti proprietari cercano di osservare la zona anale del gatto a casa, ma non sempre semplice: i gatti tendono a non gradire manipolazioni in quella zona e il rischio di interpretazioni sbagliate è alto.
Emorroidi nel gatto: cure e trattamenti
Il trattamento dipende esclusivamente dalla causa sottostante.
Alcune possibilità includono:
- infiammazioni lievi: pomate lenitive o antinfiammatorie prescritte dal veterinario;
- ghiandole perianali ostruite: svuotamento manuale e, nei casi ricorrenti, antibiotici;
- prolasso rettale: intervento d’urgenza, che può andare dalla riduzione manuale alla chirurgia;
- ascessi: drenaggio e antibiotici mirati;
- problemi intestinali cronici: dieta specifica, fibre o lassativi veterinari.
- Masse: citologia o istologia.
In nessun caso è consigliabile applicare rimedi umani, creme da banco o “soluzioni fai-da-te” senza supervisione veterinaria: alcuni farmaci ad uso umano sono tossici per i gatti.
Prevenzione e gestione quotidiana
Anche se non possiamo “prevenire le emorroidi” in senso stretto, possiamo ridurre i problemi anali nei gatti con alcune attenzioni:
- alimentazione equilibrata: cibi di qualità, ricchi di fibre se il gatto tende alla stitichezza;
- idratazione costante: l’acqua fresca deve essere sempre disponibile; le fontanelle aiutano i gatti più restii a bere;
- peso sotto controllo: il sovrappeso aumenta lo sforzo intestinale;
- lettiera pulita: un ambiente igienico incoraggia il gatto a defecare regolarmente;
- visite veterinarie periodiche: soprattutto se il gatto ha già avuto problemi intestinali.
Un piccolo accorgimento pratico: osservare le feci durante la pulizia della lettiera. Colore, consistenza e odore possono dare indizi preziosi sulla salute del gatto.
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Emorroidi e gatti: quando rivolgersi al veterinario
Non tutti i sintomi richiedono la stessa urgenza.
Ci sono però segnali che non vanno ignorati:
- sanguinamento evidente;
- prolasso visibile;
- dolore intenso o lamento durante la defecazione;
- rifiuto di mangiare o letargia.
In questi casi è meglio non aspettare: un intervento rapido può evitare complicazioni.