La vita con un gatto porta per forza di cose al confronto con alcuni inevitabili problemi di parassiti e alla valutazione di quale sia il migliore antiparassitario per gatti. Ricordiamo che tali prodotti sono essenziali se il gatto esce di casa.
Vediamo come ci si regola con gli antiparassitari per gatti e quali sono i sintomi di una eventuale intossicazione e l'importanza di garantire al gatto una protezione efficace.
Perché le pulci sono un pericolo per il gatto?
Le pulci sono un fastidio e rappresentano anche un pericolo per la salute del gatto. Possono causare prurito e reazioni allergiche severe come la Dermatite Allergica da Pulci, e diventare un veicolo per parassiti interni, come la tenia.
Come avviene l'infestazione da pulci
L'infestazione da pulci può avvenire in due modi:
- contaminazione diretta: è la modalità più comune. Le pulci adulte, presenti nell'ambiente, saltano sul pelo del gatto per nutrirsi del suo sangue;
- contaminazione indiretta: avviene attraverso il contatto con altri animali già infestati, siano essi gatti o cani. Per una protezione efficace, dunque, si devono trattare tutti gli animali conviventi, altrimenti si rischia un continuo rimbalzare dei parassiti da un gatto all'altro.
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L'errore più frequente è pensare che il problema si limiti alle pulci visibili sull'animale. Le pulci adulte rappresentano solo una piccola percentuale dell'intera popolazione parassitaria. La maggioranza si annida nell'ambiente domestico sotto forma di uova, larve e pupe.
Le uova che depongono le pulci femmine si disperdono nell'ambiente, ovunque il gatto si muova, dorma o giochi. Quindi non si deve solo trattare il gatto, ma è importante disinfestare anche la casa. È utile dunque saper riconoscere le pulci e sapere cosa fare.
Quali altri parassiti minacciano il gatto oltre alle pulci?
La protezione del gatto non si ferma alle pulci. Esistono anche tanti altri parassiti, sia esterni che interni, che rappresentano una minaccia e dai quali è fondamentale difenderlo:
Antiparassitari per il gatto: formulazioni a confronto
Ci sono varie formulazioni antiparassitarie, ognuna con caratteristiche specifiche. La scelta del prodotto dipende da fattori come lo stile di vita del gatto (se esce all'aperto o vive solo in casa), la praticità di applicazione e la durata della protezione desiderata.
Pipette (Spot-on), la soluzione più pratica
Le pipette, o spot-on, sono la soluzione più utilizzata, il cui funzionamento è semplice. Il liquido contenuto nella fiala viene applicato direttamente sulla cute del gatto, tra le scapole, e il principio attivo si diffonde autonomamente su tutto il corpo. Offrono una protezione completa che dura, a seconda del prodotto, da 1 a 4 settimane.
Collari antiparassitari
I collari sono una soluzione che offre una lunga durata perché rilasciano il principio attivo in modo lento e costante, garantendo una protezione che può estendersi dai 4 fino agli 8 mesi. Bisogna però considerarne alcuni svantaggi:
- tollerabilità: molti gatti non sopportano questi accessori al collo;
- sicurezza: sconsigliati per i gattini a causa del rischio di strangolamento durante il gioco; se possibile scegliere quelli a sgancio facilitato.
Compresse
Questi prodotti agiscono dall'interno dell'organismo. Il principio attivo entra nel circolo sanguigno e uccide il parassita solo dopo che questo ha punto il gatto per nutrirsi.
Non hanno un'azione repellente, non impediscono al parassita di attaccare l'animale. Inoltre si pone un problema di limite nella difficoltà di somministrazione, perché non tutti i gatti accettano di ingerire una compressa.
Spray e shampoo
Spray e shampoo sono ideali per un'azione d'urto in caso di infestazione già in atto. Gli spray possono essere applicati su tutto il corpo (facendo attenzione a muso e occhi), gli shampoo agiscono durante il bagno.
La loro efficacia è immediata ma temporanea, quindi più adatti a trattamenti specifici che a una prevenzione continuativa. È importante entrare nel dettaglio della differenza tra i principi attivi che contiene.
Antiparassitari chimici vs. naturali
Due categorie sono diverse riguardo a meccanismi di azione ed efficacia.
Principi attivi chimici degli antiparassitari
I principi attivi di sintesi chimica sono la base della maggior parte dei prodotti antiparassitari tradizionali. La loro azione è insetticida e acaricida, ovvero uccidono i parassiti adulti che entrano in contatto con l'animale. Formulazioni avanzate contengono anche molecole che agiscono su uova e larve, interrompendone il ciclo vitale.
Benefici e i limiti dei rimedi naturali
I prodotti definiti naturali si basano su estratti vegetali e oli essenziali. La loro azione è repellente, non uccidono i parassiti, ma li allontanano grazie a profumazioni a loro sgradite.
Gli ingredienti più utilizzati sono:
- olio di Neem;
- oli essenziali (citronella, geranio, lavanda);
- aceto;
- limone.
Questi prodotti sono più sicuri, ma la loro efficacia è limitata e meno duratura rispetto alle alternative chimiche.
Quando scegliere gli antiparassitari naturali e quelli chimici?
La decisione si prende considerando una valutazione realistica della situazione, insieme al proprio veterinario.
I prodotti naturali sono indicati per la prevenzione in gatti a basso rischio, come quelli che vivono in casa, e in assenza di infestazioni.
Offrono un'azione repellente che allontana i parassiti, ma questa è limitata qualora sia in corso una infestazione conclamata. Un punto di attenzione è che potrebbero non essere sufficienti a proteggere completamente l'animale in aree ad alta densità di parassiti.
I prodotti chimici sono indicati per il trattamento di infestazioni in corso, anche massive, e per la prevenzione in gatti ad alto rischio, cioè quelli che vivono all'esterno.
Hanno un'azione insetticida/acaricida, ovvero uccidono i parassiti adulti, le uova e le larve, e la protezione è rapida e duratura. Qui è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni di dosaggio e applicazione.
Sicurezza e rischi nell'uso degli antiparassitari per gatti
Un uso improprio degli antiparassitari è una delle cause più comuni e gravi di intossicazione nei gatti, un'emergenza che può avere conseguenze fatali.
La tossicità negli antiparassitari per cani
La Permetrina, e più in generale i Piretroidi, sono principi attivi presenti in molti antiparassitari per cani. Queste sostanze sono tossiche per i gatti, quindi mai applicare un antiparassitario per cani sul gatto perché il suo fegato non possiede gli enzimi necessari per processare e smaltire queste molecole, che quindi si accumulano nell'organismo fino a raggiungere livelli letali. Anche il semplice contatto ravvicinato con un cane appena trattato può essere pericoloso.
Quali sono i sintomi di intossicazione da antiparassitario?
I sintomi di avvelenamento possono comparire da poche ore fino a tre giorni dopo l'esposizione:
- sintomi neurologici: tremori muscolari diffusi, spasmi, convulsioni, ipereccitabilità;
- sintomi gastrointestinali: ipersalivazione (bava abbondante), vomito, diarrea;a
- altri sintomi: pupille dilatate, febbre, apatia, mancanza di coordinazione.
Cosa fare in caso di sospetta intossicazione? Si deve contattare subito il veterinario, al quale andrà riferito il nome esatto del prodotto che si crede sia il responsabile del problema e, se possibile, la quantità.
Se il contatto è avvenuto attraverso la pelle, si deve lavare subito la zona interessata con acqua tiepida e un sapone sgrassante (come quello per i piatti) per rimuovere i residui del prodotto.
Evitare assolutamente di somministrare farmaci di propria iniziativa o di indurre il vomito senza una precisa indicazione del medico veterinario.
Come applicare l'antiparassitario per gatti
Una corretta applicazione è il primo strumento di protezione.
Come e dove applicare l'antiparassitario?
Per le pipette spot-on:
- scegliere il punto giusto: la zona ideale è alla base della nuca o tra le scapole, un punto che il gatto non riesce a raggiungere con la lingua, evitando così che possa leccare il prodotto;
- allargare bene il pelo fino a rendere visibile la cute;
- applicare l'intero contenuto della pipetta direttamente sulla pelle, non sul pelo. Se il prodotto finisce solo sul mantello, non verrà assorbito in modo corretto.
Quando e ogni quanto ripetere il trattamento antiparassitario per il gatto?
La protezione deve essere continua e costante durante tutto l'anno, non solo durante la primavera e l'estate. Le temperature miti degli appartamenti permettono alle pulci di sopravvivere e riprodursi anche in inverno. Bisogna sempre seguire la frequenza riportata sulla confezione del prodotto scelto (solitamente mensile o bimestrale per le pipette).
Protezione antiparassitaria anche per il gatto che vive in casa?
Anche se il rischio di contrarre zecche sia molto basso, le pulci possono essere facilmente trasportate in casa, attraverso le nostre scarpe, i vestiti o anche veicolate dal contatto con altri animali.
Per un gatto di casa, che fa vita di casa, si può valutare un trattamento efficace ma più dilazionato nel tempo, sempre in accordo con il veterinario, ad esempio ogni 2 o 3 mesi.
Protezione contro i parassiti fin dai primi mesi
La protezione dei gattini richiede attenzioni specifiche perché sono più sensibili. I fattori determinanti sono età e peso.
- sotto le 8 settimane: l'unica soluzione sicura sono gli spray a base di fipronil, che possono essere utilizzati già a partire dai 2 giorni di vita;
- sopra le 8 settimane si possono iniziare a usare le pipette spot-on, scegliendo sempre la formulazione specifica per peso ed età;
- da evitare i collari a lunga durata e le compresse (sconsigliati nei gattini a causa dei dosaggi non adeguati e dei rischi per la sicurezza).
Come riconoscere un'infestazione in corso
Non sempre è facile identificare le pulci sul mantello del gatto. Un modo è usare un pettine a denti molto stretti con il quale pettinare il gatto su collo e alla base della coda, sopra una superficie chiara (un telo bianco o il lavandino).
Questa operazione potrebbe mettere in evidenza le pulci vive o dei piccoli puntini neri, ovvero gli escrementi delle pulci.
Per averne conferma, si possono bagnare con una goccia d'acqua e osservare cosa accade: se diventano rossastri, significa che contengono sangue digerito, prova di un'infestazione in corso. La disinfestazione può avvenire utilizzando spray o diffusori ambientali specifici per eliminare uova, larve e pupe da cucce, tappeti, divani e da tutte le zone frequentate dal gatto.
Antiparassitari per gatti – FAQ
Qual è il miglior antiparassitario per gatto?
Non esiste un singolo "miglior antiparassitario per gatto" valido per tutti i felini. La scelta deve tenere conto di età, stile di vita, stato di salute, rischio di esposizione a pulci e zecche, e delle possibili intolleranze individuali. Le pipette spot-on a base di Fipronil, Imidacloprid o (S)-Methoprene sono tra le più usate ed efficaci contro pulci e zecche.
Meglio antiparassitari chimici o naturali?
I prodotti chimici hanno un'azione letale ed efficace in caso di infestazione e sui gatti che vivono all'esterno. Quelli naturali, per esempio gli antiparassitari a base di oli essenziali come Neem o Citronella, sono adatti alla prevenzione per gatti che vivono solo in casa e non presentano infestazioni attive. I naturali, però, non sono sufficienti in aree ad alta densità di parassiti o con infestazione conclamata.
Cosa succede se il gatto lecca una piccola quantità di antiparassitario spot-on?
Il sapore sgradevole e oleoso del prodotto può causare un'intensa salivazione o vomito. Non è un effetto tossico e si risolve da solo, ma è comunque bene applicare il prodotto in un punto irraggiungibile.
Il gatto si gratta dove è stata messa la pipetta, è normale?
Sì, alcuni gatti più sensibili possono reagire alla sensazione di bagnato sul pelo e grattarsi insistentemente. È una reazione transitoria che scompare in breve tempo.
Si può usare il collare antipulci su un gattino?
No, è sconsigliato perché i dosaggi potrebbero non essere adeguati alla sua crescita e c'è un serio rischio di strangolamento.
È vero che si deve sverminare il gattino molto spesso?
Sì. Si consiglia di iniziare a 3 settimane di vita, ripetere in base al prodotto che si usa.