Deltacortene nel gatto: cos’è, a cosa serve e quando viene prescritto

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 07 Ottobre, 2025

Un veterinario somministra una compressa di deltacortene a un gatto.

Il Deltacortene è un farmaco corticosteroide largamente utilizzato in medicina umana, il cui principio attivo, il prednisone, trova applicazione anche in ambito veterinario, soprattutto nei gatti. 

Si tratta di un medicinale con azione antinfiammatoria e immunosoppressiva, prescritto in diverse condizioni cliniche, sia acute che croniche. Ricordiamo che tale farmaco è umano e si deve usare il corrispettivo veterinario, sotto ricetta.

Esploriamo il ruolo Deltacortene nella terapia veterinaria del gatto: quando viene usato, in quali dosaggi, con quali benefici e potenziali rischi. 

La somministrazione di corticosteroidi nei felini richiede infatti attenzione e monitoraggio, per garantire efficacia terapeutica e minimizzare gli effetti collaterali.

Deltacortene nel gatto: cos'è e come agisce

Il Deltacortene è un farmaco a base di prednisone, un corticosteroide di sintesi che mima l’azione del cortisolo, un ormone prodotto naturalmente dalle ghiandole surrenali. Il prednisone è una pro-farmaco, cioè viene trasformato in prednisolone (forma attiva) dal fegato una volta somministrato.

Nel gatto, come nell’uomo, il prednisone agisce su diversi livelli:

  • riduce l’infiammazione locale o sistemica;
  • sopprime la risposta immunitaria in caso di iperattività o autoimmunità;
  • attenua la produzione di mediatori pro-infiammatori;
  • può agire come antiallergico in situazioni specifiche.

Tuttavia, l’efficacia e la tolleranza al farmaco nei felini sono differenti rispetto ad altre specie, motivo per cui il Deltacortene nel gatto deve sempre essere prescritto da un medico veterinario.

Quando viene prescritto il Deltacortene nel gatto

Il Deltacortene può essere utilizzato in una varietà di condizioni cliniche feline, molte delle quali caratterizzate da processi infiammatori o autoimmuni.

Le patologie più comuni per cui il veterinario può prescrivere il Deltacortene includono:

  • malattie infiammatorie intestinali (IBD) o coliti croniche;
  • dermatiti allergiche o infiammatorie resistenti ad altri trattamenti;
  • patologie autoimmuni, come lupus o anemia emolitica immunomediata;
  • infiammazioni articolari o muscolo-scheletriche (artrite, miopatie);
  • reazioni allergiche gravi o anafilattiche;
  • asma felina o bronchiti croniche;
  • supporto antinfiammatorio in alcune neoplasie o dopo interventi chirurgici.

L'uso del prednisone nei gatti è più frequente di quanto si pensi, ma va dosato e monitorato con particolare cautela a causa della loro sensibilità metabolica.

Dosaggio e somministrazione: cosa sapere

Il dosaggio del Deltacortene nel gatto varia in base alla patologia da trattare, al peso corporeo e alla risposta individuale dell’animale. È fondamentale rispettare le indicazioni del veterinario e non somministrare mai il farmaco autonomamente.


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Alcuni aspetti chiave sulla somministrazione includono:

  • il dosaggio viene solitamente calcolato in mg/kg, e può variare tra impiego antinfiammatorio e immunosoppressivo;
  • il farmaco può essere somministrato per via orale, sotto forma di compressa;
  • spesso si adotta uno schema “a scalare”, riducendo gradualmente la dose per evitare effetti da sospensione;
  • è preferibile somministrare il farmaco dopo i pasti per ridurre il rischio di disturbi gastrointestinali;
  • nel gatto con patologie epatiche gravi, può essere indicato usare direttamente il prednisolone (forma attiva), poiché il fegato potrebbe non convertire correttamente il prednisone.

La durata della terapia può variare da pochi giorni a trattamenti cronici protratti nel tempo, sempre sotto controllo veterinario.

Benefici terapeutici: perché viene utilizzato

Nonostante i potenziali effetti collaterali, il Deltacortene è uno strumento terapeutico prezioso nella gestione di molte patologie feline.

I principali benefici includono:

  • rapido controllo dell’infiammazione acuta o cronica;
  • riduzione dei sintomi associati a dolore, prurito o difficoltà respiratorie;
  • soppressione delle risposte immunitarie anomale nei casi di autoimmunità;
  • miglioramento della qualità di vita nei gatti con patologie croniche;
  • efficacia nel controllo delle crisi acute in animali con asma o allergie.

Va sottolineato che il prednisone non cura la causa sottostante, ma agisce sui sintomi e sul processo infiammatorio: è quindi spesso parte di un piano terapeutico e diagnostico più ampio.

Effetti collaterali del Deltacortene nel gatto

Come tutti i corticosteroidi, il Deltacortene può comportare una serie di effetti indesiderati, soprattutto se usato per lunghi periodi o a dosi elevate.

I possibili effetti collaterali includono:

  • aumento della sete (polidipsia) e della minzione (poliuria);
  • aumento dell’appetito e possibile aumento di peso;
  • alterazioni comportamentali, come irrequietezza o apatia;
  • assottigliamento della cute e perdita di pelo;
  • indebolimento del sistema immunitario, con maggiore predisposizione alle infezioni;
  • aumento del rischio di diabete o iperglicemia;
  • problemi gastrointestinali, come vomito o ulcere;
  • atrofia muscolare o debolezza generale.
  • Aumento del rischio di pancreatiti.

In caso di comparsa di uno o più sintomi, è necessario contattare subito il veterinario e non sospendere autonomamente il trattamento, poiché l’interruzione improvvisa può essere pericolosa.

Controindicazioni e precauzioni

Il Deltacortene non è sempre indicato, e in alcuni casi può risultare controproducente o addirittura dannoso. Prima di iniziare una terapia corticosteroidea, il veterinario valuterà attentamente eventuali controindicazioni.

Le principali situazioni in cui usare cautela o evitare il Deltacortene nel gatto sono:

  • presenza di infezioni batteriche o fungine non trattate;
  • diabete mellito o predisposizione metabolica;
  • patologie renali o epatiche avanzate;
  • ulcere gastriche o disturbi gastrointestinali cronici;
  • gravidanza (nei casi in cui il farmaco possa attraversare la placenta);
  • terapie concomitanti con farmaci che interagiscono con i corticosteroidi.

L’uso del Deltacortene può essere valutato caso per caso, anche in presenza di fattori di rischio, ma sempre sotto stretto monitoraggio veterinario.

Deltacortene: attenzione al fai-da-te

Uno degli errori più frequenti da parte dei proprietari di animali è pensare che i farmaci umani siano equivalenti a quelli veterinari. In realtà, l’uso del Deltacortene nel gatto non è automatico né sicuro senza prescrizione.

Un uomo con una pastiglia di deltacortene in mano e un gatto accanto.

Ecco perché non bisogna somministrare Deltacortene al gatto senza controllo medico:

  • il metabolismo dei farmaci nei felini è diverso da quello umano;
  • il principio attivo deve essere adattato in base al peso e allo stato clinico;
  • un dosaggio errato può provocare gravi danni, anche in poche somministrazioni;
  • alcune formulazioni umane contengono eccipienti tossici per i gatti;
  • l’uso ripetuto senza indicazione può mascherare sintomi e ritardare diagnosi corrette.

Per ogni trattamento, anche nei casi di patologie già diagnosticate, è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario. Ricordiamo che tale farmaco è umano e si deve usare il corrispettivo veterinario, sotto ricetta.

Monitoraggio e follow-up: il ruolo del veterinario

La gestione di una terapia con prednisone o Deltacortene nel gatto richiede un attento monitoraggio clinico, soprattutto se protratta nel tempo.

Durante il trattamento, il veterinario può prevedere:

  • controlli regolari con esami del sangue e delle urine;
  • eventuali aggiustamenti del dosaggio in base alla risposta clinica;
  • valutazione degli effetti collaterali a breve e lungo termine;
  • introduzione di trattamenti complementari (nutrizione, probiotici, ecc.);
  • strategie di sospensione graduale per evitare crisi da sospensione.

Il rapporto di fiducia tra veterinario e proprietario è fondamentale per garantire una terapia efficace e sicura.

Il Deltacortene nel gatto rappresenta un presidio farmacologico importante per il trattamento di numerose patologie infiammatorie e immunomediate. Tuttavia, l’utilizzo di questo corticosteroide richiede cautela, consapevolezza e supervisione veterinaria continua.

Grazie alla sua efficacia, può migliorare sensibilmente la qualità di vita dell’animale, ma solo se impiegato nel modo corretto, nel giusto dosaggio e nel rispetto delle tempistiche indicate dal medico.
Mai somministrare il Deltacortene autonomamente: ciò che è utile per l’uomo non è sempre sicuro per il gatto. (Ricordiamo che tale farmaco è umano e si deve usare il corrispettivo veterinario, sotto ricetta).

Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

a cura di Dr. Luca Buosi
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