Cosa fare se il gatto respira male? Ecco cosa sapere e come intervenire

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 25 Luglio, 2025

Un gatto appoggiato ad una sedia

Quando un gatto respira male, è naturale allarmarsi, dato che la respirazione è un parametro vitale; ogni alterazione, però, può indicare un problema più o meno grave.

Ma come distinguere un semplice affanno da un disturbo serio? In questo articolo analizziamo cause, sintomi e interventi consigliati quando il gatto ha difficoltà a respirare.

Come capire se il gatto ha difficoltà a respirare

I gatti, per natura, tendono a nascondere il dolore o il disagio. Per questo, riconoscere un problema respiratorio richiede attenzione a dettagli specifici, tra cui:

  • respiro affannoso o accelerato (tachipnea): un gatto sano respira circa 15-30 volte al minuto, quindi se il numero è superiore e persistente, specialmente quando dorme o è rilassato, è un campanello d'allarme;
  • respiro rumoroso: suoni come stridore (un sibilo acuto durante l'inspirazione), ronzii, fischio o rantoli possono indicare un'ostruzione o un accumulo di liquidi;
  • respirazione con la bocca aperta, spesso segno di grave stress o grave disturbo respiratorio;
  • frequente movimento del torace e dell’addome anche asincrono;
  • narici dilatate o battito cardiaco aumentato;
  • rumori anomali, come sibili o rantoli;
  • fusa irregolari o assenti nei momenti di quiete.

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Inoltre, in alcuni casi quando il gatto respira male non mangia, e questo peggiora il quadro clinico e suggerisce l’urgenza di un controllo veterinario.

Differenze tra respiro normale e anomalo nel gatto

A riposo un gatto adulto respira tra 20 e 30 volte al minuto; un ritmo superiore, specie se accompagnato da altri sintomi (letargia, inappetenza, postura anomala), indica un problema respiratorio potenzialmente serio.

Cause più comuni dei problemi respiratori nel gatto

Se il gatto respira male, le cause possono interessare varie zone dell'apparato respiratorio del felino:

Problemi delle vie respiratorie superiori

Queste problematiche coinvolgono naso, gola, seni paranasali e faringe.

Ecco le principali:

  • infezioni virali: le più comuni sono quelle causate dall'Herpesvirus Felino (FHV-1) e dal Calicivirus Felino (FCV), responsabili del "raffreddore felino". Possono causare rinite, congiuntivite, starnuti e secrezioni nasali;
  • allergie: polvere, pollini o fumo possono irritare le vie aeree;
  • infezioni batteriche: spesso secondarie a infezioni virali, possono complicare il quadro e richiedere un trattamento antibiotico;
  • corpi estranei: erba, spighette o piccoli oggetti possono rimanere incastrati nel naso o nella gola, causando ostruzione e tosse improvvisa;
  • polipi nasali: crescite benigne che possono ostruire le vie aeree nasali, portando a starnuti cronici e respirazione rumorosa;
  • rinite e sinusite: infiammazioni delle cavità nasali e dei seni paranasali, che possono essere acute o croniche.

Problemi delle vie respiratorie inferiori e polmoni

Queste condizioni sono spesso più gravi e richiedono un intervento tempestivo:

  • asma felina: malattia cronica che causa broncospasmi, respiro sibilante e tosse secca;
  • bronchite: infiammazione dei bronchi, che può essere acuta o cronica, causando tosse e difficoltà respiratorie;
  • polmonite: infiammazione dei polmoni, che può essere causata da batteri, virus, funghi o aspirazione di liquidi. I sintomi sono spesso gravi, inclusa febbre, letargia e grave difficoltà respiratoria;
  • edema polmonare: accumulo di liquido nei polmoni, spesso una conseguenza di insufficienza cardiaca. Il liquido ostacola lo scambio di ossigeno, causando grave affanno;
  • versamento pleurico: accumulo di liquido nello spazio pleurico (tra i polmoni e la parete toracica) che impedisce ai polmoni di espandersi completamente, rendendo difficile la respirazione. Può essere causato da infezioni, tumori o problemi cardiaci;
  • tumori polmonari o tracheali: anche se meno comuni, i tumori possono ostacolare la funzione polmonare.

Un gatto sdraiato su un poggia piedi

Altre cause sistemiche o traumatiche

A volte la difficoltà respiratoria può derivare da problemi non direttamente legati all'apparato respiratorio:

  • traumi toracici: incidenti come cadute o investimenti possono causare lesioni ai polmoni, fratture costali o pneumotorace (aria nello spazio pleurico), rendendo estremamente difficile la respirazione.
  • anemia grave: una carenza di globuli rossi può ridurre la capacità del sangue di trasportare ossigeno, portando a respiro affannoso anche a riposo;
  • stress e ansia: in casi rari e transitori un forte stress o ansia possono portare il gatto a respirare più velocemente, ma è raramente la causa principale di difficoltà respiratorie gravi;
  • avvelenamento: alcune sostanze tossiche possono influenzare il sistema respiratorio o neurologico, compromettendo la capacità del gatto di respirare correttamente;
  • cardiomiopatia ipertrofica: frequente nei gatti, può causare accumulo di liquidi nei polmoni e versamento pleurico;
  • insufficienza cardiaca congestizia: provoca respiro accelerato, debolezza e talvolta cianosi;
  • ernia diaframmatica: spesso post-traumatica, richiede intervento chirurgico.

Gatto respira con la bocca: è sempre grave?

A differenza dei cani i gatti non respirano normalmente con la bocca quindi quando succede è sempre un campanello d’allarme.

Un gatto che respira con la bocca aperta, con o senza lingua fuori, deve essere visto immediatamente da un veterinario.

Potrebbe, infatti, indicare:

  • collasso respiratorio;
  • grave ostruzione;
  • edema polmonare;
  • crisi d’asma severa.

In alcuni casi, dopo uno stress intenso (come per un trasloco o una visita veterinaria), il gatto può ansimare per pochi minuti. Se, però, il gatto respira male anche a riposo, non si tratta di semplice ansia e va valutato clinicamente.

Diagnosi del gatto con respiro affannoso

La diagnosi è essenziale per capire perché il gatto respira male e impostare una terapia mirata:

Esame obiettivo e ascolto del torace

Il veterinario inizierà con un esame fisico, valutando:

  • frequenza e qualità del respiro;
  • rumori polmonari (crepitii, sibili);
  • presenza di liquidi nel torace.

Inoltre, gli esami del sangue e delle urine possono rivelare infezioni, infiammazioni, anemia o problemi organici sottostanti.

Esami strumentali

A seconda del sospetto clinico, possono essere eseguiti:

  • radiografie toraciche per identificare polmoniti, edema polmonare, versamenti pleurici o masse;
  • ecocardiografia: se si sospetta un problema cardiaco (ad esempio, cardiomiopatia), un'ecografia del cuore può fornire dettagli importanti sulla sua funzione;
  • esami specifici per infezioni: test PCR possono identificare la presenza di virus specifici (come FHV-1 o FCV);
  • emocromo e biochimico per identificare infezioni o infiammazioni;
  • test virali (FIV, FeLV) se indicato.

Terapie d’urgenza

Se il quadro è critico, il gatto può essere ricoverato per:

  • ossigenoterapia, tranquillanti;
  • somministrazione di broncodilatatori o diuretici;
  • prelievo di liquido pleurico se presente.

Cosa fare nell’immediato se il gatto respira male

Le difficoltà respiratorie possono degenerare in fretta e rappresentano sempre un'emergenza, dunque è bene agire rapidamente:

  • mantenere la calma: il panico può stressare ulteriormente il gatto, peggiorando la sua condizione;
  • osservare il gatto: prestare attenzione a tutti i sintomi (tipo di respiro, suoni, posizioni, se il gatto respira male e non mangia). Si tratta di informazioni che saranno cruciali per il veterinario;
  • evitare di stressarlo ulteriormente: non forzarlo a muoversi o a stare in braccio e lasciarlo in un ambiente tranquillo e confortevole;
  • contattare immediatamente il veterinario: chiamare il veterinario di fiducia o una clinica veterinaria di emergenza. È importante descrivere i sintomi in modo chiaro e seguire le loro istruzioni.

Come aiutare il gatto a respirare meglio

Se il gatto ha difficoltà a respirare, è importante:

  • non forzarlo a muoversi o a mangiare;
  • tenerlo in ambiente tranquillo, ben ventilato e caldo;
  • usare un umidificatore per alleviare la congestione (in caso di raffreddore);
  • evitare l’uso di spray o detergenti aggressivi.

Inoltre, è sempre importante sottolineare che non bisogna somministrare farmaci umani o veterinari senza prescrizione veterinaria.

Cure veterinarie e trattamenti possibili

Il trattamento dipenderà dalla diagnosi specifica:

  • antibiotici in caso di infezioni batteriche;
  • antinfiammatori per ridurre l'infiammazione delle vie aeree;
  • broncodilatatori per dilatare i bronchi e facilitare la respirazione, spesso utilizzati per l'asma;
  • diuretici per ridurre l'accumulo di liquidi in caso di edema polmonare;
  • ossigenoterapia, essenziale nei casi più gravi per fornire ossigeno supplementare e stabilizzare il gatto;
  • chirurgia, necessaria per rimuovere corpi estranei, polipi nasali o tumori.

Prevenzione e gestione a lungo termine

Sebbene non tutte le cause di difficoltà respiratorie siano prevenibili, alcune misure possono ridurre il rischio e aiutare a gestire le condizioni croniche.

Vediamole:

  • mantenere un ambiente pulito e privo di allergeni: ridurre la polvere, utilizzare lettiere a basso contenuto di polvere e pulire regolarmente gli ambienti può aiutare i gatti con sensibilità respiratorie;
  • vaccinazioni regolari: proteggono il gatto dalle infezioni virali più comuni come Herpesvirus e Calicivirus;
  • dieta equilibrata e controllo del peso: un gatto sovrappeso o obeso può avere maggiori difficoltà respiratorie;
  • evitare il fumo passivo: il fumo è estremamente irritante per le vie respiratorie dei gatti e può scatenare o peggiorare l'asma;
  • monitoraggio della funzione cardiaca nei gatti anziani o predisposti;
  • check-up veterinari periodici: le visite regolari permettono di individuare precocemente eventuali problemi e di intervenire prima che diventino gravi.

Vivere con un gatto con problemi respiratori cronici

Se il gatto ha una condizione respiratoria cronica, è essenziale sapere come prendersene cura anche nei periodi di mantenimento:

  • gestione della terapia a lungo termine: seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario per la somministrazione di farmaci (spesso tramite aerosol per i gatti asmatici);
  • monitoraggio dei sintomi: continuare a monitorare attentamente la respirazione e il comportamento del gatto, registrando eventuali cambiamenti da comunicare al veterinario;
  • supporto nutrizionale e ambientale: assicurarsi che il gatto abbia una dieta adeguata e un ambiente confortevole e poco stressante.
Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr. Luca Buosi
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