Anemia del gatto: sintomi e trattamenti

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 18 Luglio, 2025

Un gatto a pancia in su.

L’anemia è una delle condizioni più comuni ma meno riconosciute nei gatti. Succede quando i globuli rossi diminuiscono e il corpo fatica a trasportare ossigeno in modo corretto. Il gatto appare stanco, respira a fatica, smette di mangiare. A volte i segnali sono sottili, quasi invisibili. Ma dietro quei piccoli cambiamenti si può nascondere un problema più serio che è bene riconoscere.

Cos'è l'anemia nei gatti?

L'anemia non è una malattia in sé, ma un sintomo di qualcosa che non sta funzionando come dovrebbe.

Nel gatto anemico, il numero di globuli rossi nel sangue diminuisce, così come i livelli di emoglobina, la proteina che trasporta l'ossigeno ai tessuti. La conseguenza è un ridotto apporto di ossigeno agli organi vitali. Cuore, polmoni e reni sono i primi a soffrirne. Se l'ossigeno scarseggia a lungo, le cellule non riescono più a svolgere le loro funzioni e possono danneggiarsi in modo irreversibile, fino a portare all'insufficienza d'organo.

È un processo silenzioso ma profondo che ha sempre un'origine: infezioni, malattie autoimmuni, carenze nutrizionali, tumori o intossicazioni possono essere alla base dell'anemia.

Quali sono le cause dell'anemia nei gatti?

Le cause dell'anemia possono essere suddivise in tre categorie principali, ognuna legata a un diverso meccanismo che altera la normale produzione, sopravvivenza o presenza dei globuli rossi nel sangue.

È importante capire a quale categoria appartiene l'anemia del gatto per avere una diagnosi corretta e impostare la terapia più adeguata.

In sintesi, l’anemia può derivare da:

  • perdita di sangue (emorragie acute o croniche);
  • ridotta produzione di globuli rossi (problemi midollari o carenze);
  • distruzione accelerata dei globuli rossi (anemie emolitiche).

Perdita di globuli rossi (emorragia)

L'emorragia può essere interna o esterna


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Le cause possono essere:

  • traumi (es. incidenti stradali);
  • infestazioni gravi da parassiti (pulci, zecche, anchilostomi);
  • tumori sanguinanti;
  • ulcere gastriche o intestinali gravi;
  • disturbi della coagulazione del sangue (es. emofilia, tossicità da rodenticidi anticoagulanti);
  • anche complicazioni post-chirurgiche possono causare perdita di sangue.

Distruzione dei globuli rossi (emolisi)

Quando i globuli rossi vengono eliminati dall'organismo prima del tempo, si parla di emolisi, che può avere diverse cause, alcune delle quali anche gravi e complesse da diagnosticare:

  • anemia emolitica immuno-mediata (quando il sistema immunitario del gatto attacca i propri globuli rossi), infezioni virali (FeLV, FIP);
  • parassiti del sangue (Mycoplasma haemofilis, Cytauxzoon felis, Babesia felis);
  • tossine e sostanze chimiche (cipolle, zinco, rame, paracetamolo);
  • reazioni a farmaci;
  • malattie genetiche (es. deficienza di piruvato chinasi in gatti Abissini e Somali) e isoeritrolisi neonatale nei gattini;
  • mancata produzione di nuovi globuli rossi: quando il midollo osseo non riesce a produrre abbastanza globuli rossi per compensare la loro perdita o distruzione.

Le cause della mancata produzione di nuovi globuli rossi possono essere: anemia da malattia cronica (dovuta a infiammazione a lungo termine in malattie croniche, tumori, disturbi ormonali); malattie renali croniche (i reni non producono abbastanza eritropoietina, un ormone che stimola la produzione di globuli rossi); gravi carenze nutrizionali, infezioni da FeLV o FIV; malattie autoimmuni o infiammazioni che colpiscono il midollo osseo; sostanze chimiche o tossine che danneggiano il midollo osseo; il cancro che colpisce direttamente il midollo osseo.

Quali sono i sintomi dell'anemia del gatto

Un gatto anemico non sempre mostra sintomi evidenti, ma il suo corpo manda segnali chiari. Alcuni sintomi si sviluppano lentamente, altri compaiono all'improvviso e richiedono un intervento urgente.

Per intervenire in tempo è opportuno monitorare alcuni cambiamenti nel comportamento e nell’aspetto fisico del gatto:

  • debolezza e affaticamento: il gatto diventa apatico, dorme più del solito, si muove poco perché ha meno energia, evita il gioco o salti abituali;
  • gengive pallide: un colore rosa chiaro, biancastro o giallo ittero (se vi è una emolisi sottostante), indica una ridotta ossigenazione del sangue;
  • respiro accelerato o affannoso: anche a riposo, può sembrare che il gatto faccia fatica a respirare e il battito cardiaco è rapido perché il cuore cerca di compensare la carenza di ossigeno, aumentando la frequenza respiratoria e cardiaca;
  • inappetenza: il gatto mostra scarso interesse per il cibo o smette di mangiare del tutto;
  • perdita di peso: visibile nel tempo, in particolare nei casi cronici;
  • feci scure (melena): si possono manifestare se la perdita di sangue avviene nello stomaco o nel tratto intestinale;
  • urine scolorite: possono essere il sintomo di distruzione dei globuli rossi;
  • febbre: può essere presente a causa di un'infezione o una risposta infiammatoria.

Come viene diagnosticata l'anemia nel gatto?

La diagnosi di anemia inizia con un esame fisico approfondito da parte del veterinario, seguito da esami del sangue.

Il test più comune per diagnosticare l'anemia è il volume delle cellule impaccate (PCV), noto anche come ematocrito (HCT). Un PCV inferiore al 25% (il range normale è 25-45%) indica anemia.

Altri test del sangue sono il conteggio dei globuli rossi e il conteggio dell'emoglobina.

Una volta diagnosticata l'anemia, il veterinario consiglierà altri test per determinarne la causa sottostante:

  • valutazione dei reticolociti per vedere se il midollo osseo sta producendo nuovi globuli rossi in risposta (anemia rigenerativa) o meno (non rigenerativa);
  • esame dello striscio di sangue per cercare parassiti o cellule anormali;
  • anticorpi anti rbc test per escludere l'anemia emolitica immuno-mediata;
  • imaging diagnostico (raggi X e/o ultrasuoni) per escludere emorragie interne;
  • urinalisi e profilo biochimico per valutare la funzionalità degli organi e gli squilibri elettrolitici;
  • esame parassitologico delle feci per identificare parassiti intestinali;
  • test FeLV/FIV essenziali perché questi virus sono cause comuni di anemia;
  • aspirato o biopsia del midollo osseo, se si sospetta un problema con la produzione di globuli rossi nel midollo osseo.

Quali sono i tipi di anemia nei gatti?

L'anemia nei gatti viene classificata in due tipi principali in base alla risposta del midollo osseo.

Anemia rigenerativa

Si verifica quando il midollo osseo risponde alla perdita o distruzione di globuli rossi producendo e rilasciando un numero sufficiente di globuli rossi immaturi (reticolociti) nel circolo sanguigno.

Questo indica che il corpo sta cercando attivamente di correggere l'anemia.

Le cause di anemia rigenerativa sono l'emorragia acuta (perdita di sangue) e l'emolisi (distruzione dei globuli rossi).

Anemia non rigenerativa

Questo tipo di anemia si verifica quando il midollo osseo non riesce a compensare la carenza di globuli rossi, sia perché non funziona correttamente, sia perché le risorse del corpo sono esaurite, sia perché l'anemia viene rilevata troppo presto prima che il midollo osseo abbia avuto il tempo di rispondere.

Un gatto sdraiato.

Le cause vanno cercate nelle malattie renali croniche, nelle malattie croniche in generale, in problemi al midollo osseo stesso (es. cancro, infiammazione) e in alcune infezioni virali come FeLV e FIV.

Come viene trattata l'anemia nei gatti?

Il trattamento dell'anemia felina dipende dalla gravità e dalla causa sottostante.

Se l'anemia è grave e può diventare letale, può essere necessaria una trasfusione di sangue per stabilizzare il gatto. Questa procedura sostituisce i globuli rossi persi o distrutti in attesa che altri trattamenti facciano effetto.

Una volta che il gatto è stabilizzato, l'attenzione si sposta sull'identificazione e il trattamento della condizione che causa l'anemia.

Le alternative di trattamento possono basarsi su:

  • steroidi e altri farmaci immunosoppressori per l'anemia immuno-mediata;
  • antibiotici e farmaci antiparassitari (vermifughi) per infezioni o infestazioni parassitarie;
  • gastroprotettori per ulcere gastriche;
  • chirurgia per fermare emorragie da traumi o tumori sanguinanti;
  • terapie farmacologiche per stimolare la produzione di globuli rossi;
  • integrazione di ferro, raramente necessaria nei gatti, a meno che non ci sia una perdita di sangue cronica grave o una dieta molto squilibrata;
  • ossigenoterapia e cure di supporto (come la trasfusione di sangue, previo cross-match) in casi di anemia grave o persistente.

Si può prevenire l'anemia nei gatti?

Non tutte le cause di anemia nei gatti sono prevenibili, ma è possibile adottare diverse misure per ridurne il rischio.

  • tenere il gatto in casa: questo riduce il rischio di traumi (es. incidenti stradali) e l'esposizione e la trasmissione di malattie virali come FeLV e FIV, che sono cause comuni di anemia;
  • vaccinare il gatto contro FeLV, se appropriato e raccomandato dal veterinario;
  • prevenzione regolare dei parassiti intestinali, pulci e zecche, perché possono causare perdita di sangue e trasmettere agenti patogeni che distruggono i globuli rossi;
  • visite veterinarie di routine e controlli del sangue: seguire le raccomandazioni del veterinario per esami e analisi del sangue regolari;
  • alimentazione sana: dieta regolare e nutriente per garantire un'adeguata assunzione di nutrienti;
  • tenere le sostanze tossiche fuori dalla portata: conservare farmaci, come il paracetamolo, ma anche cipolle, zinco e altre sostanze tossiche lontano dai gatti;
  • seguire le istruzioni post-operatorie: dopo interventi chirurgici, seguire le raccomandazioni del veterinario per limitare l'attività e prevenire complicazioni che potrebbero portare a sanguinamenti.
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Luca Buosi
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