Il colesterolo è una sostanza importante anche per i cani perché partecipa alla costruzione delle cellule e alla produzione di molti ormoni. Ma quando i suoi valori nel sangue diventano troppo alti, può diventare un campanello d'allarme.
Il colesterolo alto nel cane non è una condizione da ignorare, ma neppure da temere senza motivo. In alcuni casi si tratta di un'alterazione passeggera, in altri può essere il segnale di disturbi più seri, come problemi ormonali, metabolici o alimentari.
Vediamo cos'è il colesterolo nel cane, quali sono le cause più comuni, come si manifesta e cosa fare in caso di valori elevati.
Cosa rappresenta il colesterolo alto nel cane?
Il colesterolo è un tipo di lipide, cioè un grasso, presente naturalmente nel sangue del cane. Svolge funzioni importanti, tra cui la formazione delle membrane cellulari e la sintesi di molti ormoni.
Quando la sua concentrazione nel sangue supera i livelli normali, si parla di ipercolesterolemia, una forma di iperlipidemia caratterizzata da un eccesso di colesterolo circolante.
Insieme al colesterolo, il sangue può contenere anche una quantità eccessiva di trigliceridi, un altro tipo di grasso. L'accumulo di questi lipidi può essere temporaneo, per esempio subito dopo un pasto, ma se i valori rimangono elevati oltre le 8-10 ore dalla digestione, la situazione richiede un approfondimento veterinario.
Per quanto riguarda noi persone, il colesterolo alto viene associato a infarto e ictus. Nel cane, il discorso è diverso: non esiste la stessa relazione diretta tra ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari.
I cani, infatti, sono molto meno soggetti all'aterosclerosi, cioè all'accumulo di colesterolo sulle pareti delle arterie. Questo significa che, anche in presenza di livelli elevati, il rischio di infarto o ictus è molto basso, quasi nullo nella maggior parte dei casi, alcuni pensano per la breve vita rispetto a quella dell’uomo.
Questo non significa, però, che il colesterolo alto nel cane debba essere sottovalutato. Può essere un segnale spia di squilibri più profondi nell'organismo, legati all'alimentazione, al metabolismo o ad altre patologie.
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In particolare, un'eccessiva concentrazione di trigliceridi nel sangue è considerata più pericolosa per i cani rispetto al colesterolo, perché può favorire lo sviluppo di condizioni come la pancreatite o alterazioni della funzione epatica.
Il colesterolo alto nel cane può rappresentare un indicatore di squilibri più profondi nell'organismo.
Se trascurato, può causare:
- obesità;
- disfunzioni metaboliche;
- patologie endocrine;
- in alcuni casi, disturbi neurologici.
- Problemi renali
Cause del colesterolo alto nel cane
Il colesterolo alto nel cane può essere dovuto a diversi fattori. In alcuni casi si tratta di una condizione temporanea e priva di significato clinico, mentre in altri può essere il sintomo iniziale di patologie sottostanti più complesse.
Una delle situazioni più comuni in cui si rilevano valori leggermente più alti è subito dopo un pasto. Per questo motivo, gli esami del sangue volti a valutare i grassi circolanti (colesterolo e trigliceridi) devono essere eseguiti dopo almeno 12 ore di digiuno. Se i valori restano anomali anche a stomaco vuoto, è necessario approfondire.
Iperlipidemia secondaria ad altre malattie
Nella maggior parte dei casi, l'iperlipidemia (eccesso di grassi nel sangue) nei cani è secondaria ad altre malattie, tra le più frequenti:
- ipotiroidismo: una ridotta attività della tiroide rallenta il metabolismo e può favorire l'accumulo di colesterolo nel sangue;
- iperadrenocorticismo (sindrome di Cushing): un'eccessiva produzione di cortisolo altera numerosi equilibri metabolici, tra cui il metabolismo dei grassi;
- diabete mellito: la carenza o resistenza all'insulina può interferire con la gestione dei lipidi nel sangue;
- pancreatite: l'infiammazione del pancreas può essere sia una causa che una conseguenza di iperlipidemia;
- malattie epatiche, renali o della cistifellea: alcune disfunzioni di questi organi possono compromettere la capacità dell'organismo di metabolizzare correttamente i grassi.
In casi più rari, l'iperlipidemia può essere di tipo primario (genetica o idiopatica), in particolare in alcune razze predisposte, come il Beagle, il Miniature Schnauzer e il Shetland Sheepdog.
L'iperlipidemia, e in particolare l'eccesso di colesterolo nel cane, può quindi rappresentare un importante indizio clinico e dare la possibilità al veterinario di individuare patologie altrimenti insondabili nelle fasi iniziali.
Sintomi del colesterolo alto nel cane
In molti casi, il colesterolo alto nel cane non provoca sintomi evidenti, soprattutto quando i livelli sono solo lievemente alterati.
Per questo motivo, la condizione viene spesso rilevata in modo casuale, durante esami del sangue eseguiti per altri motivi o come parte di controlli di routine.
Quando l'iperlipidemia è più marcata o si protrae nel tempo, possono comparire segnali clinici più specifici, tra questi:
- opacità della cornea o presenza di depositi bianchi negli occhi, causati da accumuli lipidici (lipemia retinale o lipidosi corneale);
- disturbi gastrointestinali, come vomito, diarrea o dolore addominale intermittente;
- letargia o calo generale dell'energia;
- perdita di appetito;
- aumento della sete e della minzione (in presenza di patologie concomitanti come diabete o Cushing).
In situazioni più gravi o croniche, il colesterolo alto può causare complicanze come:
- pancreatite, un'infiammazione del pancreas che può diventare anche grave se non trattata per tempo;
- disturbi neurologici, nei casi di iperlipidemia severa: possono portare a disorientamento, tremori o addirittura crisi convulsive.
Razze predisposte al colesterolo alto nel cane
In alcuni casi, il colesterolo alto nel cane non è legato a una malattia, ma a una predisposizione genetica di razza. Si parla in questi casi di iperlipidemia primaria, una condizione in cui l'organismo fatica a metabolizzare correttamente i grassi, anche in assenza di altri disturbi.
Una delle razze più colpite è lo Schnauzer nano, soprattutto negli esemplari di mezza età o anziani. In questi cani i livelli di trigliceridi sono elevati, probabilmente a causa di una deficienza enzimatica che interferisce con il corretto smaltimento dei lipidi nel sangue.
Anche altre razze mostrano una maggiore tendenza a sviluppare iperlipidemia, tra cui:
- Barboncini nani;
- Beagle;
- Collie;
- Shetland Sheepdog (Cane da pastore scozzese)
Nei Collie e negli Shetland può verificarsi una forma di iperlipidemia in cui il colesterolo risulta elevato senza un aumento concomitante dei trigliceridi.
In presenza di una predisposizione di razza, si devono tenere sotto controllo i valori ematici, anche in assenza di sintomi, e adottare uno stile di vita quanto più corretto possibile per prevenire complicazioni a lungo termine.
Come si diagnostica il colesterolo alto nel cane
La diagnosi del colesterolo alto nel cane avviene tramite esami del sangue specifici, eseguiti in laboratorio su un campione prelevato dopo almeno 12 ore di digiuno.
Come premesso, questo accorgimento serve per evitare che un pasto recente falsi i risultati, provocando un'apparente iperlipidemia transitoria.
L’esame di riferimento è il profilo lipidico che misura i livelli di:
- colesterolo totale;
- trigliceridi;
- altri parametri metabolici, se richiesti.
Quando il colesterolo risulta elevato, il veterinario valuta anche l’eventuale presenza di altri sintomi o alterazioni cliniche, come letargia, aumento di peso, disturbi digestivi o oculari. Questi dati aiutano a comprendere se si tratta di un'alterazione temporanea o della spia di un problema più complesso.
Se i valori sono molto alti o se permangono nel tempo, vengono richiesti esami di approfondimento per identificare o escludere cause secondarie, come:
- test ormonali (per ipotiroidismo o sindrome di Cushing);
- analisi per la funzionalità pancreatica, epatica o renale;
- ecografie addominali, in caso di sospette complicanze.
Come si tratta il colesterolo alto nel cane
Il trattamento del colesterolo alto nel cane dipende innanzitutto dalla presenza o meno di una patologia sottostante. In caso di iperlipidemia secondaria, l'obiettivo principale è risolvere o gestire la malattia che ha causato l'alterazione dei valori lipidici, come un disturbo endocrino o pancreatico.
Quando invece si tratta di iperlipidemia primaria – più rara e spesso legata a predisposizione genetica – oppure se il colesterolo rimane alto nonostante la terapia della malattia di base, il veterinario può consigliare alcune modifiche mirate allo stile di vita.
Dieta a basso contenuto di grassi
Il rimedio più comune è l'introduzione di una dieta povera di grassi, specificamente formulata per cani con alterazioni metaboliche.
Non tutte le diete commerciali "light" sono adatte a questo scopo: per questo è fondamentale seguire le indicazioni del veterinario, che può proporre alimenti clinici già bilanciati oppure collaborare con un nutrizionista veterinario per la preparazione di diete casalinghe personalizzate.
Integrazione di acidi grassi omega-3
In molti casi, viene consigliata anche l'integrazione con acidi grassi omega-3, utili per supportare la funzione epatica e ridurre la produzione di alcune lipoproteine. Questa integrazione viene valutata e dosata in base alla situazione specifica del cane.
Quando servono altre terapie
Se, nonostante le modifiche alimentari e il controllo della patologia di base, i livelli di lipidi restano troppo alti, il veterinario può valutare altre terapie farmacologiche.
FAQ – Domande frequenti sul colesterolo alto nel cane
Il colesterolo alto nel cane può causare sintomi visibili?
Spesso no, soprattutto nei casi lievi. Molti cani con valori elevati di colesterolo non mostrano segni evidenti, motivo per cui la condizione viene diagnosticata solo con gli esami del sangue.
Quando i livelli sono molto alti o persistenti, possono comparire sintomi come opacità o depositi negli occhi, disturbi digestivi, letargia o segni neurologici.
È possibile abbassare il colesterolo del cane senza farmaci?
Sì, nella maggior parte dei casi. Se non ci sono patologie gravi alla base, il colesterolo alto può essere controllato con una dieta specifica e integrazione mirata.
L'intervento farmacologico viene preso in considerazione solo nei casi più resistenti al cambiamento.
I cani anziani sono più a rischio di colesterolo alto?
Sì, l'età può essere un fattore predisponente. Con l'avanzare degli anni, il metabolismo rallenta e alcune patologie croniche diventano più frequenti.
Per questo motivo, nei cani anziani è importante monitorare i valori ematici, anche in assenza di sintomi evidenti.