Wall squat isometrici: i benefici scoperti dal nuovo trial clinico

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 15 Luglio, 2025

Due persone eseguono il wall squat.

E se l'allenamento isometrico potesse apportare benefici alla pressione? Un team di ricercatori britannici della Canterbury Christ Church University e dell’University of Kent sta conducendo il più grande trial clinico mai realizzato per valutare se i wall squat isometrici possano diventare un metodo efficace per ridurre la pressione arteriosa

Lo studio, avviato nel Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito e attualmente in corso in diverse strutture in Inghilterra e Galles, segue un precedente trial di fattibilità da cui sono emersi dati molto incoraggianti. 

L’obiettivo, adesso, è verificare se questo esercizio, condotto in autonomia, possa offrire una strategia non farmacologica sicura per il controllo dell’ipertensione lieve e moderata.

Wall squat: un nuovo trial, una nuova frontiera del benessere

L’allenamento isometrico, secondo la ricerca scientifica si presta in modo ottimale alla salute del corpo. Pertanto, è una branca del movimento che negli ultimi anni è stata protagonista di accurate attenzioni.

In questo ambito, è emerso il valore del wall squat isometrico, un esercizio semplice, accessibile che non richiede l’utilizzo di attrezzature particolari. 

Un movimento che nella sua semplicità potrebbe diventare una delle armi più efficaci per combattere l’ipertensione lieve e moderata.  Ma nella pratica, cos'è il wall squat? Si tratta di esercizio statico che prevede di mantenere una posizione accovacciata con la schiena appoggiata al muro.

Un recente studio di fattibilità condotto nel Regno Unito e un nuovo grande trial in corso, ISOFITTER, aprono la strada a un potenziale cambiamento delle linee guida cliniche, finora basate quasi esclusivamente su esercizi aerobici tradizionali come corsa e ciclismo.

 Lo studio di fattibilità: buona aderenza e riduzione della pressione

Il trial randomizzato controllato di fattibilità, condotto su 41 partecipanti (età media 57 anni, 59% donne) con ipertensione di stadio 1 non trattata farmacologicamente, aveva un obiettivo preciso: verificare se fosse possibile somministrare un programma personalizzato di esercizi isometrici nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale britannico.

I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi:

  • cura standard con consigli sullo stile di vita;
  • intervento isometrico con prescrizione individualizzata di wall squat: 4 serie da 2 minuti, tre volte a settimana, per 6 mesi.

I criteri di esclusione, in questo processo, sono stati severi: sono infatti stati esclusi dal trial soggetti con diabete, cardiopatie ischemiche, aritmie, malattie valvolari moderate o gravi, ictus pregressi, aneurismi aortici, scompenso cardiaco, malattie renali avanzate, gravidanza o altre condizioni cliniche complesse.

Quali sono stati i risultati, e perché la omunità scientifica li considera incoraggianti?

Nonostante le difficoltà organizzative dovute alla pandemia di COVID-19, che ha imposto un cambio di strategia dal reclutamento in medicina generale alla pubblicità diretta al pubblico e alla consegna in contesti di medicina specialistica, i risultati si sono rivelati positivi.

Vediamo qualche dettaglio:

  • facilità di somministrazione: l’intervento si è rivelato facilmente applicabile a tutti i partecipanti;
  • aderenze elevate: tra chi ha completato i sei mesi, l’85% delle sessioni è stato eseguito all’intensità corretta, raggiungendo il criterio di successo prestabilito;
  • tasso di abbandono: il 34% dei partecipanti ha interrotto lo studio entro sei mesi, un dato considerato accettabile in un contesto di intervento domiciliare;
  • variazione della pressione arteriosa: la varianza nel cambiamento della pressione è stata di 14,4 mmHg. Lo studio non era progettato per dimostrare differenze significative tra i gruppi, ma il gruppo isometrico ha mostrato una riduzione costante della pressione sistolica in tutti i controlli rispetto ai valori basali;
  • sicurezza: nessun evento avverso correlato all’intervento è stato registrato.

Sulla base di queste evidenze, i ricercatori hanno calcolato che sarebbero necessari 542 partecipanti per un trial di efficacia completo.

ISOFITTER: il più grande trial mai condotto

Stimolato dal successo dello studio di fattibilità, il team finanziato dal National Institute for Health and Care Research (NIHR) ha lanciato ISOFITTER, il più grande studio nel suo genere.

Questo è guidato dalla Canterbury Christ Church University (CCCU) e dall’University of Kent, in collaborazione con l’East Kent Clinical Trials Unit e numerosi servizi del NHS in Inghilterra e Galles. 

Lo studio mira a verificare se un programma di wall squat possa essere svolto autonomamente a casa e se possa diventare una soluzione concreta per milioni di persone con ipertensione lieve o moderata. 

Le speranze sono ampie, e la ricerca considerata di rilevante importanza. Infatti tra i sostenitori figurano enti di primo piano nella prevenzione cardiovascolare, come Blood Pressure UK, Kinetik Wellbeing, Alan Squirrell Artificial Kidney Trust e Clearly Simpler.

Secondo Il Prof. Chris Farmer, responsabile clinico dello studio presso l’Università del Kent “Questo studio permetterà di rendere le persone più autonome nella gestione della propria condizione, senza la necessità di un coinvolgimento diretto da parte dei professionisti sanitari.”

Infatti, Se confermati dal trial ISOFITTER, i risultati potrebbero rivoluzionare le strategie non farmacologiche per il controllo della pressione arteriosa, offrendo un’opzione a basso costo, facilmente eseguibile a casa e con alti tassi di aderenza. Si tratterebbe di un nuovo strumento di inclusione, verso una accessibilità della salute.

Un semplice muro e pochi minuti a settimana potrebbero in modo concreto e scientificamente provato diventare fedeli alleati contro una delle principali cause di ictus e malattie cardiovascolari.

Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

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