Scopri se il tuo PSA è normale: la tabella dei valori per età che ogni uomo dovrebbe conoscere

Dr. Christian Raddato Medico Chirurgo
Redatto scientificamente da Dr. Christian Raddato, Medico Generale |
A cura di Valentina Montagna

Ultimo aggiornamento – 25 Novembre, 2025

Medico in camice bianco lavora al computer

Il PSA (antigene prostatico specifico) è una proteina prodotta dalla prostata e misurabile con un esame del sangue. Valori molto bassi sono normali negli uomini giovani e sani.

I valori normali di PSA aumentano con l'età: a 40-50 anni il PSA dovrebbe essere <2,5 ng/mL, oltre i 70 anni sono accettabili valori fino a ~6,5 ng/mL.

Un PSA elevato non significa sempre tumore, può dipendere anche da prostata ingrossata benigna, infezioni (prostatite) o altri fattori.

Il test PSA può aiutare a scoprire precocemente il tumore prostatico, ma comporta anche falsi allarmi, possibili biopsie e trattamenti non necessari con effetti collaterali.

Di seguito, una tabella dei valori di PSA considerati nella norma per fascia d'età in uomini senza sintomi. Si tratta dei limiti superiori tipici (circa al 95° percentile) riscontrati in uomini sani senza tumore della prostata. Superare questi valori suggerisce un controllo più approfondito, mentre valori più bassi indicano minore probabilità di patologia.

I valori soglia di PSA accettati dalla comunità urologica italiana

Età (anni) e PSA limite superiore (ng/mL):

  • fino a 2,5 ng/mL sotto i 50 anni;
  • fino a 3,5 ng/mL tra 50 e 60 anni;
  • fino a 4,5-5,0 ng/mL tra 60 e 70 anni:
  • fino a 6,5 ng/mL sopra i 70 anni.

Il valore di 4 ng/mL viene considerato come riferimento generale, ma l'interpretazione viene personalizzata in rapporto a età, storia clinica, volume prostatico e andamento del valore nel tempo.

Un singolo valore anomalo non sempre indica patologia, è importante valutare la velocità di crescita e il rapporto PSA libero/totale. Dopo il riscontro di PSA elevato, si consiglia di ripetere il test escludendo cause temporanee (rapporti sessuali, manipolazione prostatica, infezioni, farmaci) e consultare lo specialista urologo per ulteriori approfondimenti.

Un PSA di 6 ng/mL sarebbe anomalo in un uomo di 50 anni, ma potrebbe rientrare nei limiti per un uomo di 75 anni. Queste soglie riflettono il fatto che la prostata dei senior può rilasciare più antigene senza che ciò significhi necessariamente cancro.


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Un PSA inferiore al limite non garantisce al 100% l'assenza di tumore, così come un PSA poco sopra il limite non implica automaticamente una malattia grave.

Il medico valuta il PSA sempre nel contesto generale del paziente (età esatta, sintomi, tendenza nel tempo, ecc.). Ad esempio, un uomo di 55 anni con PSA 3,8 ng/mL (sotto la soglia di 3,5) ma in rapido aumento rispetto all'anno precedente potrebbe destare più sospetto di un coetaneo con PSA stabile attorno a 4,2 ng/mL.

Valori del PSA e invecchiamento della prostata

La prostata aumenta di volume con l'età in molti uomini (il cosiddetto adenoma prostatico). Considerando che una prostata più grande produce più PSA, è normale che il PSA aumenti con l'avanzare dell'età.

Ecco perché utilizzare un unico valore soglia di PSA per tutti gli adulti non è ottimale. Ad esempio, un PSA di 4 ng/mL a 45 anni sarebbe considerato alto e sospetto, ma lo stesso valore a 75 anni potrebbe rientrare nella normalità per quella fascia di età.

Gli specialisti hanno quindi introdotto il concetto di valori di riferimento del PSA specifici per età per definire il limite superiore "normale" di PSA per ciascun gruppo di età adulta. Negli uomini più giovani il PSA dovrebbe essere molto basso, invece negli anziani sono tollerati livelli un po' più alti senza che indichino necessariamente patologia.

Cos'è il PSA e perché si misura

PSA sta per antigene prostatico specifico. È una proteina prodotta dalla prostata, una piccola ghiandola maschile situata sotto la vescica. Il PSA si trova nel liquido seminale, dove aiuta a fluidificare lo sperma, ma una piccola quota passa nel sangue.

Misurare la concentrazione di PSA nel sangue è utile perché molti uomini con tumore della prostata presentano livelli di PSA insolitamente alti. In altre parole, il PSA funge da indicatore della salute prostatica: se il valore è elevato potrebbe segnalare un problema alla prostata.

Tuttavia il PSA non è un marcatore specifico per il cancro. Infatti, numerose condizioni benigne possono far aumentare il PSA. Ad esempio, un ingrossamento benigno della prostata noto come ipertrofia prostatica benigna (IPB) oppure un’infiammazione prostatica (prostatite) possono causare PSA alto pur non essendoci alcun tumore.

Medico in camice azzurro guarda un tablet mentre tiene in mano un libro o una cartella medica.

Anche semplici fattori temporanei possono incidere sui livelli: un recente esercizio fisico intenso (es. andare in bicicletta) o un’eiaculazione nelle 24-48 ore prima del prelievo possono far aumentare temporaneamente il PSA, così come manovre mediche sulla prostata (ad esempio esplorazione rettale digitale o biopsia).

Di conseguenza, il PSA è considerato un indicatore aspecifico. Valori fuori norma segnalano che qualcosa sta influenzando la prostata, ma non indicano da soli la natura (benigna o maligna) del problema.
Il test del PSA viene utilizzato come strumento di diagnosi precoce del cancro prostatico o di monitoraggio nei pazienti già trattati.

Per anni è stato usato come esame di screening (controllo preventivo) negli uomini maturi. Oggi sappiamo che è un esame dalla alta sensibilità ma bassa specificità. Riesce a individuare molti casi di tumore (pochi carcinomi sfuggono a un PSA elevato), ma ha anche molti falsi positivi perché rileva anche anomalie non tumorali. Ecco perché le indicazioni sull'uso del PSA come screening universale sono cambiate nel tempo.

PSA alto: quali sono le cause e cosa vuol dire?

Un PSA alto, al di sopra dei valori normali per età viene definito elevato o positivo. Il PSA alto può essere un segno di cancro alla prostata, ma va ribadito che non sempre significa tumore maligno.

Vediamo le possibili cause di PSA alto, da quelle più benigne a quelle più serie:

  • ipertrofia prostatica benigna: l'ipertrofia prostatica è l'ingrossamento non tumorale della prostata, comune negli uomini maturi. L'IPB è la causa più frequente di PSA moderatamente elevato. Il PSA può aumentare perché c'è più tessuto prostatico a produrlo, ma le cellule sono benigne quindi non vuol dire avere un tumore:
  • prostatite: la prostatite è un'infiammazione o infezione della prostata che può far impennare il PSA in modo transitorio. La prostatite (causata da infezioni urinarie batteriche) può portare il PSA anche su valori molto alti, ma con i giusti antibiotici l'infiammazione regredisce e il PSA torna normale;
  • eiaculazione recente: avere avuto rapporti sessuali o masturbazione nelle 24-48 ore prima del prelievo di sangue può causare un leggero aumento temporaneo del PSA. Per questo si raccomanda di evitare eiaculazioni nei due giorni che precedono l'esame, così da non falsare il risultato;
  • traumi o procedure mediche: qualsiasi manipolazione che coinvolga la prostata può elevare i livelli di PSA nel sangue. Ad esempio, un recente esame digito-rettale, una cistoscopia, l'uso di un catetere vescicale o una biopsia prostatica nelle settimane precedenti possono causare un rialzo momentaneo del PSA. Può contribuire anche un'attività sportiva che sollecita la regione perineale (come il ciclismo prolungato) può contribuire;
  • farmaci: alcuni farmaci possono influenzare il PSA. Ad esempio, i farmaci per l'IPB come finasteride e dutasteride abbassano artificialmente il PSA (circa -50% nel giro di pochi mesi di terapia). Al contrario, una terapia ormonale con testosterone (in uomini ipogonadici) potrebbe far salire il PSA stimolando la prostata. Anche l'assunzione di anti-infiammatori, statine e diuretici è stata associata a possibili variazioni del PSA;
  • carcinoma della prostata: naturalmente, tra le cause vi è anche il tumore prostatico. Le cellule cancerose prostatiche rilasciano PSA in quantità maggiori (o permettono al PSA di entrare più facilmente nel circolo sanguigno) rispetto al tessuto sano. In presenza di un tumore maligno, il PSA risulta persistentemente elevato e cresce nel tempo. Più alto è il valore (soprattutto sopra 10 ng/mL), maggiore è la probabilità di un carcinoma in atto.

Cosa fare se il PSA è alto o anomalo

Se si riceve un referto di PSA superiore alla norma per la propria età, le cause possono essere diverse e benigne.

Ecco cosa fare:

  • consultare il medico di base o l'urologo: portare il risultato al dottore, che valuterà l'alterazione e la storia clinica, chiederà se ci sono stati rapporti recenti, infezioni urinarie, farmaci in corso. In base alle risposte, valuterà se ripetere l'esame o procedere oltre;
  • ripetere il test PSA: il primo step è rifare l’esame dopo alcune settimane, avendo cura di eliminare possibili cause di falsi aumenti (niente bici né eiaculazioni nei 2 giorni prima del prelievo, ecc.). Il PSA infatti può fluttuare, è possibile che alla seconda misurazione il valore rientri nella norma, scongiurando allarmi. Se si sospetta una prostatite, il medico prescrive una terapia antibiotica empirica di 2-4 settimane e poi ripete il PSA per vedere se cala. Una discesa importante dopo antibiotico suggerirebbe che la causa era infiammatoria, non tumorale;
  • esplorazione rettale e anamnesi dettagliata: in parallelo, lo specialista urologo eseguirà un'esplorazione digitale rettale, palpando la prostata attraverso il retto. Questo esame semplice può rilevare noduli duri o anomalie di consistenza sospette per tumore. L'urologo valuterà anche eventuali sintomi urinari (es: difficoltà a urinare, getto debole, urgenza minzionale, sangue nelle urine o nello sperma, dolore osseo) e fattori di rischio personali. PSA e esplorazione rettale insieme forniscono un quadro più completo;
  • esami di imaging (se indicati): se il PSA rimane alto e/o l'esame rettale risulta dubbio, il passo successivo è un approfondimento strumentale. Oggi si ricorre di frequente alla risonanza magnetica prostatica multiparametrica. Questo esame non invasivo può evidenziare la presenza di lesioni sospette all’interno della prostata. In caso di PSA elevato persistente con risonanza positiva (che mostra aree con caratteristiche tumorali), l'indicazione alla biopsia è molto forte. Se invece la risonanza risulta negativa e il sospetto clinico è basso, si potrebbe tenere sotto controllo prima di procedere con biopsia;
  • biopsia prostatica: è l'esame diagnostico definitivo per confermare o escludere il carcinoma prostatico. Consiste nel prelevare con un ago sottile tessuto dalla prostata con guida ecografica. La biopsia si esegue in anestesia locale e dura pochi minuti, in genere in day hospital. Se il quadro lo richiede (PSA anomalo confermato e sospetto concreto), l'urologo proporrà di effettuarla. La biopsia comporta rischi non trascurabili di sanguinamento e infezione, quindi la decisione va presa bilanciando pro e contro. Se c'è un tumore aggressivo, questo è l'unico modo per diagnosticarlo con certezza e valutarne il grado. Dal tessuto bioptico, infatti, il patologo potrà determinare il Gleason Score (oggi Grade Group), che indica l'aggressività del tumore, fondamentale per decidere la terapia.

Dopo la diagnosi

Se la biopsia conferma un carcinoma, le soluzioni dipendono dallo stadio e dall'aggressività. Non sempre occorre intervenire subito.

Oggi, per i tumori a basso rischio (piccoli e poco aggressivi), si consiglia di tenere monitorata la situazione con PSA periodico, risonanze e biopsie di controllo, intervenendo solo se il tumore progredisce. In caso, invece, di tumori a rischio intermedio o alto, si valuterà un trattamento curativo (chirurgia di prostatectomia radicale, radioterapia, ecc.).

L'importante è aver individuato il tumore in tempo utile. Nelle fasi iniziali localizzate, le probabilità di guarigione a 10 anni sono superiori al 90-95%. Se invece tutti gli accertamenti risultano negativi, ma il PSA rimane un po' alto, il medico continuerà a controllare PSA e sintomi a intervalli regolari, senza interventi immediati.

Un PSA basso cosa indica?  

Non esiste un PSA troppo basso in senso patologico. Più il PSA è basso, meglio è per la salute prostatica. Valori molto bassi (ad es. <1 ng/mL) negli adulti indicano una probabile assenza di patologie prostatiche in atto.

Per fare un paragone, la maggior parte degli uomini quarantenni sani ha PSA intorno a 0,5-1 ng/mL o anche inferiore, quindi questi livelli sono considerati normali. Un PSA azzerato (<0,1) si riscontra dopo la prostatectomia radicale (asportazione chirurgica della prostata), ed è un dato favorevole che indica la rimozione completa del tessuto prostatico. In pazienti operati, un eventuale ritorno a valori dosabili di PSA nel tempo sarebbe indice di ricrescita tumorale e necessiterebbe di altre terapie.

Un PSA basso, comunque, non esclude al 100% la presenza di tumore prostatico, soprattutto se si tratta di un tumore iniziale o di variante aggressiva poco secernente PSA. Raramente, un uomo con carcinoma prostatico può presentare PSA normali, ecco perché la diagnosi non si basa mai sul PSA da solo. Comunque, avere PSA molto basso riduce molto la probabilità di un carcinoma.

Gli studi hanno mostrato ad esempio che uomini sopra i 55 anni con PSA <1 ng/mL hanno un rischio molto basso di tumore prostatico nei 10-15 anni successivi. Dunque un PSA basso è rassicurante, pur non essendo una garanzia assoluta.

Lo screening PSA

Lo screening PSA non viene effettuato in modo universale su tutta la popolazione maschile. L'utilizzo del PSA come test di diagnosi precoce del tumore prostatico è consigliato principalmente agli uomini di età compresa tra 50 e 69 anni, previo colloquio informativo sui benefici e sui rischi dello screening. Nei soggetti con familiarità per tumore prostatico o mutazioni genetiche note (ad es. BRCA), la valutazione può iniziare anche dai 40-45 anni.

Dopo i 70-75 anni lo screening con PSA non è raccomandato, salvo casi selezionati di uomini in buona salute con prospettiva di vita significativa.

La decisione di eseguire il test va concordata tra paziente e medico, dopo aver valutato rischio individuale, sintomi, eventuali fattori di rischio e informando sull’eventualità di falsi positivi, necessità di esami aggiuntivi e possibilità di sovra-trattamento.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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