Sangue mestruale: un nuovo strumento diagnostico?

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Ultimo aggiornamento – 07 Novembre, 2025

Due scienziate di laboratorio lavorano insieme con impegno e meticolosità, concentrandosi sulla ricerca e sugli esperimenti chimici, per far progredire la conoscenza scientifica.

Storicamente, la medicina si è basata su strumenti diagnostici, sia invasivi come i prelievi di sangue e i fluidi corporei, sia non invasivi come lo stetoscopio.

Negli ultimi anni, però, l'attenzione si è spostata su approcci meno dolorosi e complessi e il sangue mestruale rientra perfettamente in questa categoria, essendo facilmente accessibile (si stima che una persona utilizzi fino a 10.000 assorbenti nella vita).

Scopriamo di più a riguardo.

Il punto di partenza per la ricerca sul ciclo mestruale

Analizzare il liquido cerebrospinale (CSF), un fluido che circonda il cervello e il midollo spinale, è essenziale per scoprire diverse malattie del sistema nervoso centrale (SNC).

Parliamo di condizioni serie come la sclerosi multipla (SM), infezioni come encefalite e meningite, tumori cerebrali, la malattia di Creutzfeldt-Jakob e l'Alzheimer.

Si tratta di un campione fantastico, ma prelevarlo è invasivo. La scienza, quindi, si chiede: e se potessimo usare il sangue mestruale come alternativa non invasiva?

Ecco la situazione attuale:

  • la prospettiva futura: si deve ancora capire se alcune sostanze che troviamo nel CSF, come la proteina Tau e la β-amiloide (legate all'Alzheimer), siano presenti anche nel sangue mestruale e possano essere usate per una diagnosi. Ulteriori studi dovranno verificare se il sangue mestruale può davvero dare risultati affidabili, diventando un modo più semplice per diagnosticare alcune di queste malattie;
  • un limite: un marcatore di infiammazione importante è la PCR, che viene misurata anche nel CSF per la meningite. Però, nel sangue mestruale, misurare la PCR potrebbe essere meno attendibile, poiché i livelli ormonali fluttuano durante il ciclo mestruale, e queste variazioni possono falsare i risultati sull'infiammazione;
  • il sangue mestruale è meno invasivo e può misurare marcatori come FSH e HbA1c, ma non è utile per la conta delle cellule del sangue (come i globuli) o per le analisi forensi.

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Dunque, la ricerca futura dovrà stabilire se il sangue mestruale è un'opzione promettente e affidabile per diagnosticare in modo semplice alcune delle patologie che oggi scopriamo solo con la complessa analisi del liquido cerebrospinale.

A che punto siamo

Gli studi sono estremamente incoraggianti: l'analisi del sangue mestruale sta mostrando risultati promettenti per diagnosticare una varietà di condizioni, tra cui:

  • squilibri ormonali e problemi riproduttivi come l'endometriosi e la clamidia;
  • patologie gravi come il cancro cervicale;
  • malattie sistemiche come il diabete e altri disturbi endocrini.

Anche i modelli del ciclo mestruale stesso sono un campanello d'allarme: mestruazioni molto abbondanti o irregolari (meno di 21 giorni o più di 35) sono stati associati a un aumento del rischio di malattie come la cardiopatia coronarica e il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica.

Nonostante le sue potenzialità, però, l'idea di usare il sangue mestruale per diagnosticare le malattie si scontra con alcune limitazioni importanti che la ricerca deve affrontare:

  • problema di standardizzazione: oggi mancano protocolli uniformi su come il sangue mestruale vada raccolto e trattato nei laboratori. Senza regole chiare, diventa difficile confrontare i risultati tra studi diversi;
  • composizione variabile, che cambia naturalmente durante il ciclo: finora, non abbiamo fatto progressi sufficienti per sviluppare metodologie che riescano a controllare e compensare queste fluttuazioni;

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  • limite legato alla popolazione: è ovvio che il sangue mestruale non può essere usato per la diagnosi in persone che non hanno il ciclo, come le donne in post-menopausa, gli uomini e i bambini;
  • aspetto culturale: lo stigma sociale che ancora avvolge la salute e la consapevolezza mestruale, soprattutto in alcune aree del mondo, è un ostacolo significativo. Questo tabù può influenzare la volontà delle persone di partecipare a studi che richiedono questi campioni e, più in generale, limitare l'accesso ai servizi di salute mestruale; è una barriera sociale che va affrontata parallelamente alla ricerca scientifica.

Sangue mestruale come strumento diagnostico: i prossimi passi

Il sangue mestruale è un fluido biologico offre una via non invasiva per la diagnosi e il monitoraggio di diverse condizioni, tra cui il diabete, l'endometriosi, il cancro cervicale e le malattie cardiovascolari.

Ci sono diversi fattori che rendono questo approccio così opportuno:

  1. tecnologie avanzate: l'integrazione di strumenti sofisticati come la spettrometria di massa, la cromatografia e le moderne tecniche di biologia molecolare ha permesso di analizzare il sangue mestruale con una precisione mai vista;
  2. riconoscimento ufficiale: il recente interesse della ricerca, unito all'approvazione da parte di enti come la FDA (Food and Drug Administration) per il suo uso nella diagnosi del diabete, ha aperto la strada a metodologie diagnostiche innovative e concrete.

Nonostante le sfide legate alla standardizzazione e alle fluttuazioni (come menzionato in precedenza), gli studi in corso e le approvazioni normative indicano chiaramente che il futuro dei test basati sul sangue mestruale è promettente; potrebbe diventare un metodo diagnostico accessibile e non invasivo per una vasta gamma di patologie.

Perché ciò si realizzi, la comunità scientifica deve ancora fare due passi fondamentali:

  1. validazione rigorosa: sono necessari studi prospettici su larga scala per confermare in modo definitivo l'efficacia di questi test e per stabilire i protocolli standardizzati che ne permettano l'uso clinico;
  2. gestione delle fluttuazioni: la ricerca deve trovare un approccio ottimale per gestire e compensare le variazioni naturali nella composizione del campione. Riuscire in questo migliorerebbe notevolmente l'accuratezza diagnostica del sangue mestruale.

Fonti:

Annals of Medicine & Surgery - Potential for and challenges of menstrual blood as a non-invasive diagnostic specimen: current status and future directions

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello
Scritto da Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Arianna Bordi è una professionista dell'informazione con un forte impegno nella divulgazione di tematiche legate alla salute psico-fisica, al benessere cognitivo e sociale, agli strumenti di prevenzione. Racconta le nuove evidenze che emergono dalla ricerca scientifica, con un focus in particolare su salute femminile, igiene del sonno, salute del cervello, psicologia, relazioni, dispositivi medici innovativi e nutrizione. In un contesto editoriale saturo e dispersivo, il suo lavoro si distingue per l’autorevolezza e l’attenzione alle fonti di riferimento: offre risposte aggiornate e rilevanti, strumenti indispensabili per orientarsi con cognizione di causa nel complesso universo di salute e benessere. La sua abilità di spaziare su tematiche afferenti all’ambito scientifico con autorevolezza, tra salute mentale, medicina di genere e neurologia, le conferisce una credibilità trasversale, conquistando un pubblico eterogeneo: da chi intraprende percorsi personali a professionisti del settore sanitario e preventivo. Arianna Bordi, dunque, utilizza la divulgazione per ancorare la salute nella vita di tutti i giorni, rendendola una decisione informata e a portata di mano.

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