Robot addestrato con videolezioni opera in autonomia: svolta nell’intelligenza artificiale applicata alla medicina

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Ultimo aggiornamento – 10 Luglio, 2025

Equipe di chirurghi in sala operatoria durante un intervento, con indumenti sterili e strumenti chirurgici, in un ambiente ospedaliero sterile e tecnologico.

Un team di ricerca statunitense, guidato da scienziati del Laboratorio di rilevamento computazionale e robotica e del Dipartimento di Chirurgia della Johns Hopkins University – in collaborazione con i colleghi del Dipartimento di Informatica dell'Università di Stanford e della società Optosurgical – ha messo a punto un rivoluzionario robot chirurgico.

Il modello, basato su un’IA simile a Chat-GPT, è in grado di operare in autonomia, seguire le indicazioni vocali del medico e agire in base alle emergenze per completare l’operazione con successo.

Scopriamo, di seguito, i dettagli di questa ricerca.

SRTH: il robot della svolta

Il nuovo sistema, chiamato Transformer-Hierarchy (SRT-H) e considerato dai ricercatori come una vera e propria pietra miliare nell'ambito della chirurgia robotizzata e automatizzata, va a perfezionare i risultati di un precedente intervento in laparoscopia eseguito da un robot autonomo. In quel caso, il robot era in grado di operare solo su tessuti opportunamente marcati e in un ambiente rigidamente controllato.

La tecnologia in questione, invece, funziona in un modo molto più avanzato: SRT-H è stato addestrato con videolezioni su operazioni di rimozione della colecisti (o cistifellea, un piccolo organo fondamentale per la digestione) basata su 17 fasi distinte che il robot ha eseguito perfettamente su carcasse di maiale. 

La cosa interessante è l'approccio dinamico e interpretativo di SRT-H, che si è rivelato in grado di comprendere l'unicità anatomica di ogni paziente, rispondere a comandi vocali del chirurgo ed eseguire rapidamente i comandi del chirurgo.

Questo accade perché l’intelligenza artificiale in questione memorizza le informazioni che le vengono date – ad esempio quando il chirurgo invitava a spostare leggermente le braccia con clip e bisturi o ad afferrare o suturare un determinato elemento – e le applica in autonomia nelle sessioni successive, migliorandone l'efficacia.

L’innovazione

SRT-H è anche capace di rispondere in tempo reale agli imprevisti: quando i ricercatori hanno applicato un colorante su cistifellea e vasi per stravolgere all'improvviso l'ambiente di lavoro, ad esempio, il robot è riuscito a interpretare la situazione e intervenire di conseguenza.

Tutte le operazioni sono state eseguite con una precisione del 100%, con tempi leggermente più lunghi rispetto a quelli di un professionista – ma è un dettaglio facilmente migliorabile.

Stando alle parole del Dr. Axel Krieger, chirurgo specializzato in interventi robotizzati e coordinatore dello studio, siamo davanti a robot che comprendono veramente le procedure chirurgiche: si tratta di è una distinzione fondamentale che avvicina significativamente a sistemi chirurgici autonomi clinicamente validi, in grado di operare nella caotica e imprevedibile realtà dell'assistenza effettiva al paziente.

Al momento SRT-H ha operato solo su cistifellee di suini, ma i ricercatori hanno pochi dubbi sulle potenzialità in ambito umano: si tratta di un passo avanti significativo rispetto ai robot controllati da remoto.

Sono tutte innovazioni tecnologiche che, insieme ai progressi dell'IA, miglioreranno sensibilmente gli esiti per i pazienti: si stima che, grazie a questo test, si potranno aumentare sensibilmente gli interventi eseguibili e ridurre al minimo il rischio di errori umani con un impatto negativo in sala operatoria – spesso riconducibili a stress e burnout.

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
Scritto da Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Mattia Zamboni è un professionista della comunicazione con una solida esperienza nella divulgazione di temi legati alla salute e al benessere. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione con focus sullo storytelling, ha oltre dieci anni di esperienza nel giornalismo e nella produzione di contenuti editoriali.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Paziente sdraiato sul lettino mentre entra nel macchinario della risonanza magnetica, accompagnato da un medico.
Risonanza magnetica: fa male? Tutto quello che è importante sapere

La risonanza magnetica è sicura? Ecco cosa dicono gli esperti su gravidanza, contrasto ed effetti su occhi e corpo. Scopri di più cliccando qui.