L'angiografia non è considerata una procedura ad alto rischio e le complicanze serie sono rare, poiché gli effetti collaterali più comuni sono lievi e localizzati nel punto di accesso del catetere, come lividi o piccoli ematomi che si risolvono da soli.
Ecco un approfondimento in merito.
Cos'è l'angiografia e perché si esegue?
L'angiografia è una procedura medica che utilizza tecniche di imaging, come i raggi X, per visualizzare il flusso del sangue all'interno del corpo.
Durante l'esame, un medico specialista inietta una sostanza liquida, chiamata mezzo di contrasto, nei vasi sanguigni per renderli chiaramente visibili sulle immagini.
Questo permette di diagnosticare e, in molti casi, trattare diverse condizioni mediche:
- identificare blocchi, restringimenti (stenosi) o emorragie nelle arterie del cuore (coronarie), del cervello (cerebrali), dei polmoni e di altri distretti corporei;
- individuare aneurismi, ovvero dilatazioni anomale dei vasi sanguigni che possono comportare seri rischi per la salute;
- valutare problemi strutturali del cuore;
- guidare interventi terapeutici come l'angioplastica, che consiste nel rimuovere un blocco per riaprire un'arteria ristretta, o l'inserimento di stent, piccole retine metalliche che mantengono il vaso sanguigno pervio.
I possibili rischi legati all’angiografia
L'angiografia non è considerata un intervento ad alto rischio. Le complicanze gravi sono poco comuni.
Secondo uno studio le complicanze maggiori si verificano in meno del 2% dei pazienti: sono dati evidenziano un profilo di sicurezza elevato, soprattutto se confrontato con i benefici diagnostici e terapeutici che l'esame offre in situazioni cliniche critiche.
Rischi comuni e localizzati
La maggior parte degli effetti collaterali legati all'angiografia è di lieve entità e si concentra nel sito in cui il catetere viene inserito, all'arteria femorale, all'inguine o all'arteria radiale nel polso.
Questi eventi sono gestibili e si risolvono in tempi rapidi:
- lividi e sanguinamento nel punto di accesso ridotta dalla pressione che si esercita al termine della procedura;
- ematoma che si forma fuori dall'arteria e che si riassorbe da solo;
- dolore e infezione: lieve dolore o fastidio nel sito di inserzione, ma il rischio di infezione è molto basso grazie alla sterilizzazione.
Oltre a questi effetti locali, altri rischi più rari sono associati alle sostanze farmacologiche necessarie per l'esame: anestetici, mezzi di contrasto e anticoagulanti.
Reazioni agli anestetici
Le reazioni agli anestetici locali, come la lidocaina, sono rare e si manifestano come una semplice irritazione cutanea.
L'anestesia generale è quasi mai necessaria, si utilizza perlopiù una sedazione cosciente per aiutare il paziente a rilassarsi durante la procedura, con un monitoraggio costante delle funzioni vitali.
Reazioni al mezzo di contrasto
Il mezzo di contrasto a base di iodio è essenziale per visualizzare i vasi sanguigni, ma può causare due tipi principali di reazioni:
- reazioni anafilattoidi (allergiche): queste reazioni non sono vere e proprie allergie immunomediate, ma sono causate da un rilascio di istamina e provocano sintomi lievi, come sensazione di calore, nausea o vomito. Le reazioni più gravi (anafilassi) sono rare. I pazienti con una storia di asma o allergie sono a rischio maggiore. Per questi soggetti, viene attuato un protocollo di pre-trattamento con corticosteroidi e antistaminici per prevenire reazioni avverse;
- nefropatia da mezzo di contrasto: un potenziale danno renale temporaneo causato dal mezzo di contrasto. I principali fattori di rischio sono un'insufficienza renale preesistente e il diabete. Le misure preventive sono fondamentali e comprendono un'adeguata idratazione con fluidi per via endovenosa e l'utilizzo della minima quantità di contrasto necessaria;
- trombocitopenia indotta da eparina: l'eparina è un anticoagulante utilizzato durante la procedura per prevenire la formazione di coaguli. In individui suscettibili, specialmente con precedente esposizione al farmaco, può scatenare una rara ma seria complicazione immunitaria che, paradossalmente, causa la formazione di trombi e una riduzione del numero di piastrine.
Un’attenta anamnesi è infatti molto importante venga condotta, prima di sottoporsi ad esami con mezzo di contrasto.
Complicanze più rare dell'angiografia
Sono complicanze più rare di cui è comunque opportuno essere informati:
Danni vascolari e fisici
Sono gli effetti negativi che possono verificarsi sui vasi sanguigni e sui tessuti corporei durante la procedura medica dell'angiografia:
- pseudoaneurisma e fistola artero-venosa: lesioni della parete del vaso sanguigno nel punto di accesso. Uno pseudoaneurisma è una raccolta di sangue contenuta dai tessuti circostanti; una fistola è una connessione anomala tra un'arteria e una vena. La maggior parte delle fistole si chiude spontaneamente e gli pseudoaneurimi possono essere trattati con procedure non chirurgiche;
- dissezione o perforazione dei vasi: molto raramente, il catetere può causare una lacerazione (dissezione) o un foro (perforazione) in un vaso sanguigno o, ancora più raramente, nel cuore. La dissezione dell'aorta indotta da catetere si verifica in circa lo 0,04% dei casi; la perforazione di un'arteria coronarica avviene nello 0,3-0,6% delle procedure di angioplastica;
- trombosi ed embolia: la trombosi è la formazione di un coagulo di sangue all'interno di un vaso; un'embolia si verifica quando un coagulo (o altro materiale, come frammenti di placca di colesterolo) viaggia nel flusso sanguigno e ostruisce un vaso a distanza.
Complicanze cardiache
Sono problemi che possono insorgere a livello del cuore durante o subito dopo la procedura di angiografia:
- aritmie (bradicardia e tachicardia): l'irritazione causata dal catetere può rallentare temporaneamente la frequenza cardiaca (bradicardia) o accelerarla (tachicardia). Il disturbo è reversibile riposizionando il catetere;
- infarto miocardico (attacco di cuore): questa complicanza è rara e si verifica in meno dello 0,2% delle angiografie. È leggermente più probabile in procedure lunghe e complesse;
Complicanze cerebrovascolari
Sono problemi che riguardano i vasi sanguigni del cervello:
- ictus: può verificarsi se un embolo viaggia fino a raggiungere un'arteria del cervello, ostruendola. Questo evento accade in meno dell'1% dei pazienti, prevalentemente in coloro che presentano già fattori di rischio come ipertensione, diabete o precedenti ictus.
I rischi nelle diverse tipologie di angiografia
I rischi generali si applicano a tutte le procedure angiografiche, ma il distretto corporeo esaminato può avere implicazioni specifiche.
Angiografia coronarica
È l'esame utilizzato per visualizzare le arterie che irrorano il cuore. Viene eseguito per diagnosticare le cause di dolore toracico (angina) o per intervenire durante un infarto miocardico.
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I rischi sono quelli generali descritti, con un focus particolare sulle complicanze cardiache.
Angiografia cerebrale
Questa procedura visualizza i vasi sanguigni del cervello ed è utilizzata per trattare condizioni che potrebbero portare a un ictus o per chiudere aneurismi cerebrali; anche in questo caso i rischi generali sono applicabili, con un'attenzione specifica alle complicanze cerebrovascolari.
Principi simili si applicano all'angiografia di altre parti del corpo, come gli arti inferiori o le carotidi: il profilo di rischio rimane lo stesso, dominato da complicanze locali e reazioni al mezzo di contrasto.
Fattori che influenzano il rischio e misure preventive
Chi corre rischi maggiori? I pazienti con queste condizioni possono correre un rischio maggiore di complicanze:
- età avanzata;
- insufficienza renale preesistente;
- diabete non controllato;
- insufficienza cardiaca congestizia;
- malattia del tronco comune dell'arteria coronaria sinistra;
- ipertensione;
- precedenti ictus.
Quali sono le misure preventive?
L'équipe medica adotta diverse misure preventive per garantire la massima sicurezza:
- un'attenta revisione della storia clinica del paziente;
- la pre-medicazione in caso di allergie note;
- un'adeguata idratazione per proteggere i reni;
- l'uso di cateteri moderni a basso profilo per ridurre il trauma vascolare;
- un meticoloso monitoraggio durante e dopo la procedura.
Fonti:
Global Journal of Health Science - Risks and Complications of Coronary Angiography: A Comprehensive Review