Onde radio: il nuovo metodo che potenzia il senso dell’olfatto

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 27 Agosto, 2025

Primo piano di un uomo che tiene e annusa un piccolo fiore bianco.

Con l’invecchiamento, i traumi e alcune condizioni neurologiche, è possibile andare incontro ad un deterioramento del nervo olfattivo.

Un nuovo studio, pubblicato su AIP Publishing, spiega come sia possibile dirigere le onde radio verso il sistema dell’epitelio olfattivo per aumentare la capacità di rilevare diversi odori.

Ecco i dettagli.

La sperimentazione

Il team di ricerca ha studiato una metodologia per stimolare direttamente il sistema olfattivo, ma poiché questo si trova in profondità nel cervello umano, non si era in grado di utilizzare la stimolazione elettrica: si è fatto, dunque, ricorso alle onde radio.

Sono state, dunque, reclutate 28 persone senza problemi di olfatto e sottoposte per 5 minuti a 15 watt di potenza emessi da un'antenna quadrata di 5 centimetri fissata a un supporto situato a 10 cm dalla testa: successivamente, i partecipanti hanno dovuto cercare di rilevare la presenza dell'alcol n-butanolo, prodotto dalla fermentazione degli zuccheri, in diverse diluizioni e il team ha registrato i segnali cerebrali dei pazienti per valutare l’attività dei loro nervi olfattivi.

Secondo gli scienziati, questa stimolazione non viene percepita direttamente dal paziente, ma se continua per un certo periodo di tempo, alcuni potrebbero avvertire una lieve sensazione di calore nel sito di stimolazione.

I ricercatori, valutando l’olfatto tramite il test della soglia olfattiva Sniffin' Sticks (delle penne contenenti diverse sostanze odorose utilizzate per valutare la capacità di percepire e identificare gli odori), hanno scoperto che i partecipanti hanno ottenuto punteggi significativamente migliori dopo il trattamento con onde radio, con un miglioramento che dura circa una settimana – ma le persone con problemi di olfatto potrebbero aver bisogno di trattamenti ricorrenti.

L’importanza dell'olfatto

L’olfatto, secondo gli esperti, è un senso fondamentale, che influenza il gusto, la percezione del pericolo, la memoria e le emozioni.

Ad esempio, questo studio ha evidenziato che una migliore performance olfattiva (numero di odori riconosciuti correttamente) è associata a risultati migliori in vari test cognitivi, inclusi verbal fluency, memoria e attenzione, anche dopo aver corretto per età, sesso, istruzione e sintomi depressivi.


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Un revisione sistematica di studi sull’olfactory training (allenamento dell’olfatto), invece, mostra risultati convergenti: miglioramenti delle funzioni cognitive, aumenti di volume in aree cerebrali, e maggiore connettività neurali, anche se gli studi sono ancora di dimensioni ridotte.

La riduzione dell’olfatto

In seguito alla forte riduzione dell'olfatto come una delle principali conseguenze della pandemia da Covid 19 – di cui era uno dei sintomi più impattanti – gli scienziati hanno sentito la necessità di trovare nuovi scenari per recuperare il nervo olfattivo.

Perdere progressivamente il senso dell’olfatto può avere un effetto a catena sul senso del gusto e può essere dannoso per la sicurezza, ad esempio se non si riesce a rilevare una fuga di gas.

“Nella pratica clinica attuale – afferma infatti il principale autore dello studio – le gravi disfunzioni olfattive possono essere trattate chirurgicamente, mentre i casi più comuni si basano su terapie chimiche, come l'esposizione ripetuta agli aromi a casa”.

Primo piano di una donna che chiude gli occhi e annusa dei fiori bianchi.

Il Dr. Yongwoo Jang, dell'Università di Hanyang a Seul, prosegue: “A differenza di altri campi medici in cui i dispositivi terapeutici hanno fatto rapidi progressi, il trattamento in questo ambito è rimasto relativamente tradizionale. Riconoscendo questa lacuna, abbiamo introdotto il concetto di elettroceutica (la medicina bioelettronica), utilizzando la stimolazione bioelettronica come terapia, un metodo completamente non invasivo, non richiede interventi chirurgici o sostanze chimiche”.

L'invio di potenti onde radio direttamente nella testa di una persona sembra, dunque, migliorare il suo senso dell'olfatto – almeno temporaneamente.

Il team, ora, sia sta preparando per testare l'approccio su persone con problemi olfattivi, aggiornando il dispositivo per fornire una stimolazione più mirata, il che potrebbe portare a miglioramenti ulteriori.

Fonti:

  • APL BioengineeringNon-contact radiofrequency stimulation to the olfactory nerve of human subjects
  • Pub MedOlfactory function is associated with cognitive performance: results from the population-based LIFE-Adult-Study
  • Pub Med CentralDoes Olfactory Training Improve Brain Function and Cognition? A Systematic Review
Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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