Maxi focolaio di dengue nelle Marche: cosa succede?

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
A cura di Mattia Zamboni
Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Ultimo aggiornamento – 03 Ottobre, 2024

Delle zanzare
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La Regione rassicura che la situazione è sotto controllo, ma gli esperti suggeriscono un intervento immediato per contenere il focolaio e impedirne l'ulteriore diffusione.

Ecco tutti i dettagli.

La situazione

A Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, è stato registrato un importante focolaio di dengue – che, secondo i dati comunicati dalla Regione Marche, registra 102 casi accertati e 10 probabili.

In una nota si sottolinea che, nonostante l’alto numero di contagi, non si sono verificati episodi gravi o decessi correlati.

L’ente governativo delle Marche aggiunge che, delle persone contagiate, 35 sono state ricoverate in via precauzionale e per “procedere più celermente con gli accertamenti diagnostici”; in questo caso, il ricovero non ha superato i 7 giorni per ciascun paziente.

A livello temporale, il primo caso ha registrato i sintomi il 15 agosto, mentre l’ultimo il 25 settembre; ne deriva che la curva di incidenza, che mostra l’andamento dei casi nel tempo, ha una tendenza in chiara decrescita, con un picco di casi rilevati, sempre come inizio della sintomatologia, tra il 14 ed il 17 settembre.

Dal 23 settembre, soltanto una persona ha avuto la diagnosi di dengue e, come riferito dalla Regione, l’aumento dei casi rilevati nei giorni scorsi è dovuto ad una dilatazione dei tempi di diagnosi.

Durante l’incontro tra esperti regionali, all’Ast di Pesaro Urbino, è stata confermata l’efficacia delle misure adottate per contenere il focolaio: tra queste si annoverano il monitoraggio continuo dei casi, la disinfestazione dell'area e interventi preventivi volti a limitare la diffusione della malattia.

La dengue

La febbre dengue ha un periodo di incubazione che va dai 3 ai 14 giorni, con un periodo medio di 4/7 giorni.

La valutazione epidemiologica del focolaio si basa sui casi che sono stati diagnosticati come certi o probabili, registrati per la data di inizio sintomi.

La febbre è accompagnata da:

  • mal di testa acuti;
  • dolori attorno e dietro agli occhi;
  • forti dolori muscolari e alle articolazioni;
  • nausea e vomito;
  • irritazioni della pelle.

Tali sintomatologie possono comparire dopo 3/4 giorni dall'insorgenza della febbre.

Da alcuni giorni, inoltre, nelle farmacie comunali è in distribuzione il kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro.

L'epidemiologo Massimo Ciccozzi ha sottolineato come il clima mite di settembre abbia permesso la sopravvivenza della zanzara tigre, vettore occasionale della dengue, sul territorio di Fano.

“Sono tre i possibili fattori che hanno permesso l’insorgenza di questo focolaio: I clima mite, mancata disinfestazione e la presenza di tante zanzare tigre. A questo punto – dice – se la zanzara tigre sta diventando un vettore efficace anche di questa malattia infettiva tropicale, la preoccupazione da un punto di vista sanitario potrebbe aumentare”.

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