Long Covid e sistema immunitario: l’attività fisica può davvero ripararlo? Lo studio

Alessandra Familari | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Ottobre, 2025

Un gruppo di persone che pratica attività fisica.

Un programma di attività fisica strutturata  può riequilibrare le difese immunitarie dei soggetti colpiti da Long-Covid, riducendo stanchezza e sintomi persistenti ad esso associati.

Lo dimostra uno studio britannico uscito per European Respiratory Journal i cui dati erano stati esposti al convegno European Respiratory Society Congress ad Amsterdam.

Vediamo nel dettaglio le evidenze riportate dalla ricerca.

Long Covid: una panoramica

Negli ultimi anni la sindrome del Long Covid – denominata anche “post-Covid” – è diventata una delle conseguenze più studiate legate all’infezione da Sars-CoV-2. 

I soggetti che ne soffrono, nonostante la negatività del tampone, continuano a mostrare sintomi come stanchezza persistente, dolori muscolari, vertigini e difficoltà cognitive. 

In Italia la prevalenza è tra le più alte d’Europa: è circa il 9% degli over 45 che riferisce di sperimentare ancora disturbi a distanza di settimane o mesi dall’infezione.


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Giunge oggi però, dal Regno Unito, una notizia incoraggiante. Un gruppo di ricercatori della Loughborough University, in collaborazione con altri centri, ha pubblicato su European Respiratory Journal i risultati di un trial randomizzato controllato gold standard, che dimostra come un programma di riabilitazione basato sull’esercizio fisico possa aiutare a “regolarizzare” il sistema immunitario nelle persone con Long Covid, riducendo alcuni dei sintomi più invalidanti.

Che cos’è il Long Covid: i legami con il sistema immunitario

Il Long Covid è caratterizzato da un’alterazione persistente del sistema immunitario, definita “immuno-disregolazione”. 

Invece di proteggere l’organismo, alcune componenti immunitarie possono attaccare cellule sane o reagire in modo eccessivo a stimoli innocui, generando infiammazione cronica. Questa condizione spiega almeno in parte sintomi come la “brain fog”, la debolezza e i dolori articolari.

Attualmente le terapie in ambito sono da considerarsi limitate. 

Le linee guida indicano programmi di supporto psicologico, come la terapia cognitivo-comportamentale per i disturbi cognitivi e dell’ansia, e interventi di riabilitazione fisica per ridurre la fatica. Proprio su quest’ultimo aspetto si è concentrato il team britannico.

Attività fisica e Long-Covid: il nuovo studio

I ricercatori hanno arruolato 31 pazienti con diagnosi di Long Covid che in passato erano stati ricoverati per infezione da Sars-CoV-2. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a due gruppi: il primo ha seguito un programma di riabilitazione di otto settimane, comprendente camminata su tapis roulant, esercizi di ciclismo e allenamento di forza; il secondo ha ricevuto la terapia standard prevista dal sistema sanitario.

Al termine delle otto settimane, i ricercatori hanno analizzato campioni di sangue e valutato parametri immunologici e sintomi. 

Nel gruppo che aveva svolto attività fisica si è osservato un significativo aumento delle cellule immunitarie naive (linfociti che non hanno ancora incontrato patogeni) e dei linfociti T della memoria, capaci di riconoscere virus e batteri già affrontati, come il Sars-CoV-2. Queste modifiche indicano una “riparazione” parziale della funzione immunitaria.

Long-Covid: i benefici del' attività fisica

Ma quali sono i benefici che l'allenamento fisico apporta al sistema immunitario e ai sintomi caratterizzanti il post-Covid?

Secondo gli autori della ricerca, i benefici derivano dalla capacità dell’esercizio di:

  • migliorare l’afflusso di sangue ai muscoli e ai tessuti;
  • ridurre l’infiammazione cronica di basso grado;
  • favorire la comunicazione tra cellule del sistema immunitario;
  • ristabilire un equilibrio nelle risposte immunitarie.

In altre parole, un programma strutturato di esercizio fisico – calibrato e supervisionato – non solo allevia il senso di fatica ma contribuisce a rendere il sistema immunitario più “ordinato” e pronto a rispondere in modo appropriato alle infezioni future.

Quali sono dunque quelle che si rivelano essere le principali implicazioni per i pazienti?

Lo studio suggerisce che l'inserimento di un'attività fisica regolare nella fase di recupero dal Covid non rappresenti una mera raccomandazione generica di benessere, ma possa diventare parte integrante dei percorsi riabilitativi

Gli autori sottolineano però che il programma deve essere personalizzato e monitorato da professionisti: chi soffre di Long Covid può avere fragilità cardiopolmonari o muscolari, perciò l’esercizio deve essere adattato alle condizioni individuali.

Per i pazienti italiani, dove la prevalenza della sindrome post-Covid è elevata, questi dati aprono scenari senz'altro interessanti: i programmi di riabilitazione fisica potrebbero diventare più diffusi e strutturati nelle ASL e nei centri ospedalieri, integrandosi con supporto psicologico e follow-up clinico.

Il Long Covid è ancora una sfida aperta per la medicina, ma le evidenze raccolte finora mostrano che la riabilitazione fisica è una strategia concreta e sicura. Camminate assistite, pedalate moderate e allenamenti di forza controllati possono migliorare la qualità della vita e la funzionalità del sistema immunitario nelle persone che convivono con sintomi persistenti.

La ricerca pubblicata su European Respiratory Journal e presentata al Congresso della Società Respiratoria Europea rappresenta un passo importante: dimostra che, anche dopo un’infezione così complessa, l’organismo ha risorse di recupero che possono essere stimolate con interventi non farmacologici.


Fonti:

ERS  -  Exercise can help to restore the immune system of people with post-COVID syndrome

Alessandra Familari | Editor
Scritto da Alessandra Familari | Editor

Durante il percorso di studi in Lettere moderne ho avuto occasione di partecipare a diverse realtà editoriali che mi hanno introdotta nel mondo della scrittura web. Dopo tre anni di esperienza nel giornalismo, con particolare focus sulla sociologia e la psicologia sociale, ho cominciato a occuparmi di articoli sul benessere.

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