Leggere è meglio che ascoltare un audiolibro? La ricerca scientifica ha tentato di dare una risposta.
Sembra che entrambe le modalità siano in grado di stimolare il cervello. Tuttavia questa dinamica avviene e si sviluppa in modi differenti, ciascuna con i propri benefici.
Scopriamo quali e in che modo.
Lettura o ascolto? cosa cambia per il cervello
La lettura attiva, su carta o schermo, e l’ascolto di un testo tramite audiolibro, non sono da considerarsi esperienze identiche.
Studi di neuroimaging condotti dal Gallant Lab dell’Università della California hanno dimostrato che leggere e ascoltare attivano aree cerebrali simili, in particolare quelle deputate al linguaggio e all’elaborazione semantica.
Pertanto, in termini di comprensione generale e risposta emotiva, i due formati sono molto vicini.
Tuttavia, leggere consente di fermarsi, tornare indietro, rileggere passaggi complessi, essere più presenti mentalmente. Si tratta di un processo che rafforza l’elaborazione profonda e la memoria a lungo termine.
L’ascolto, invece, è più vulnerabile alla distrazione, ma offre la possibilità di fruire contenuti durante altre attività, aumentando la quantità complessiva di esposizione alla lettura.
Si tratta di un contesto favorevole al multitasking, che però riduce la presenza totalizzante dell’esperienza.
Cosa dicono gli studi più recenti
Uno degli studi più citati in questo ambito è quello di Rogowsky e colleghi (2016), in cui si confrontavano tre gruppi: chi leggeva un testo su e-reader, chi ascoltava lo stesso contenuto in audiolibro e chi faceva entrambe le cose. I ricercatori non hanno riscontrato differenze significative nella comprensione.
Un aggiornamento importante arriva dalla meta-analisi di Virginia Clinton-Lisell (2023), che ha esaminato sistematicamente i dati disponibili sul confronto tra lettura e lettura in aggiunta all'ascolto.
Il risultato indica un piccolo vantaggio per la modalità combinata, soprattutto quando il ritmo di lettura è imposto dall’esterno. Tuttavia, il beneficio appare minimo e nella vita quotidiana la differenza è trascurabile.
Infine, ricerche sull’apprendimento in seconda lingua e su lettori con difficoltà di decodifica mostrano che gli audiolibri possono rappresentare un valido strumento di supporto, facilitando l’accesso ai contenuti e migliorando l’acquisizione di nuovo vocabolario.
Quale scegliere? dipende dall’obiettivo
- per la narrativa: leggere e ascoltare sono quasi equivalenti. La scelta può dipendere dalle preferenze personali o dalla comodità;
- per testi complessi o tecnici: la lettura mantiene un vantaggio, perché consente di soffermarsi sui dettagli e rileggere;
- per chi ha difficoltà di lettura o per bambini: l’ascolto può rappresentare una via d’accesso privilegiata e inclusiva, senza ridurre i benefici cognitivi;
- per la quotidianità: gli audiolibri aumentano le occasioni di fruizione, ad esempio mentre si guida o si cammina, e possono integrare la lettura tradizionale senza sostituirla.
Gli esperti sottolineano che non si tratta di stabilire quale formato sia “migliore” in assoluto, ma di discernere quale sia più adatto a seconda del contesto e dell'esigenza individuale.
L’ascolto e la lettura possono diventare strumenti complementari: leggere per approfondire e fissare le informazioni, ascoltare per ampliare l’esposizione a storie, idee e conoscenze.
Come sottolinea il recente articolo apparso su New Scientist, ciò che assume valore è il contatto con i contenuti, che siano letti o ascoltati. In un’epoca in cui la lettura tradizionale diminuisce tra i più giovani in modo progressivo, conoscere il potenziale benefico dell'audiolibro, e la concretezza dei benefici cognitivi, offre un panorama senz'altro rassicurante.
Fonti:
New Scientist - Is reading always better for your brain than listening to audiobooks?
International Literacy Association - Literary Reading on Paper and Screens: Associations Between Reading Habits and Preferences and Experiencing Meaningfulness