Lamentarsi fa male (a chi ci ascolta)

Ezia Campise | Blogger

Ultimo aggiornamento – 05 Novembre, 2012

Indice del contenuto

Lamentarsi crea dipendenza. Ed è dannoso per chi ascolta.

Sfogarsi genera indubbiamente sollievo perché si lascia la propria parte istintiva libera di esprimersi, ma coloro i quali sono esposti alle lamentele altrui non ne traggono benefici.

Ad affermarlo è un libro che sta riscuotendo un discreto successo oltreoceano, Three Simple Steps: A Map to Success in Business and Life, di Travor Blake, che punta tutto sull’effetto empatico del lamentarsi.

I neuroni sono incredibilmente reattivi agli stimoli esterni, ed una conversazione incentrata su rimandi negativi, in cui chi si lamenta non recepisce soluzioni o diversi punti di vista, non può stimolare una reazione dei neuroni positiva in chi ascolta.

Infatti, il soggetto che assorbe questi stimoli avrà una reazione fisiologica localizzata nell’ippocampo: la tendenza alla diminuzione dell’attività idroelettrica in questa zona, preposta alla soluzione dei problemi,  sarà sensibile.

Allontanarsi da queste situazioni è una soluzione suggerita dal buonsenso prima che dall’autore, ed è auspicabile che chi è esposto ad un volume di lamentele importante da parte dei propri cari non si limiti soltanto ad ignorare il problema, ma ad indagarne le cause: spesso chi passa molto tempo a recriminare gli errori altrui può voler inconsciamente attirare l’attenzione su un proprio disagio maggiore, meccanismo tipico della depressione.

Ezia Campise | Blogger
Scritto da Ezia Campise | Blogger

La mia esperienza a Pazienti.it mi ha fatto scoprire un mondo ricco di interessanti sfumature che definiscono i contorni della salute. La salute può essere anche online, attraverso contenuti, immagini, informazioni che si raccolgono perfettamente in un blog.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Ezia Campise | Blogger
Ezia Campise | Blogger
in Salute

70 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Parlare con un medico
Presincope: quali sono le cause, come si manifesta e quando preoccuparsi

Presincope: un focus su questa condizione spesso benigna che può verificarsi per diverse cause. Ecco quali, i sintomi, la diagnosi, e quando preoccuparsi.

Un madre consola il figlio
Il Covid ha fatto invecchiare più velocemente il cervello dei giovani

I vari lockdown dovuti al covid hanno causato un invecchiamento precoce del cervello degli adolescenti: scopri qui l'approfondimento dello studio.