James Van Der Beek ha un cancro al colon retto: ecco di cosa si tratta

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 04 Novembre, 2024

Un medico

L'attore James Van Der Beek, noto per il ruolo di protagonista nella serie televisiva Dawson's Creek, ha rivelato di aver ricevuto una diagnosi di tumore al colon-retto.

Tuttavia, Van Der Beek ha voluto rassicurare i fan e ha affermato di essere ottimista e di sentirsi bene.

Cerchiamo di conoscere meglio questo tipo di tumore.

Tumore al colon retto: cos’è

Il tumore al colon retto, solitamente, si forma nella parte più lunga dell’intestino crasso e in quella più vicina all’ano (più raro). Come tutti i tipi di cancro, anche questo è la conseguenza della crescita di cellule – in questo caso delle epiteliali della mucosa che riveste la parte interna dell’intestino.

Il cancro al colon è quasi tre volte più frequente di quello al retto e si manifesta con modalità diverse, sia a livello clinico che molecolare, condizionando il tipo di trattamento locale (chirurgia e/o radioterapia) e sistemico (chemioterapia, terapia biologiche e molecolari, immunoterapia).

Secondo le stime GLOBOCAN 2020 fornite dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), il tumore del colon-retto rappresenta il 10% di tutti i tumori diagnosticati nel mondo, ed è terzo per incidenza dopo il cancro del seno femminile e del polmone.

Questa malattia è maggiormente diffusa in persone fra i 60 e i 75 anni (ed è raro prima dei 40) e non fa distinzioni fra uomini e donne.

In Italia, le stime più recenti parlano di oltre 43.700 nuovi casi all’anno: circa 20.282 nelle donne e 23.420 negli uomini – ma nell’ultimo ventennio, grazie principalmente allo screening di popolazione, l'incidenza è in diminuzione.

I sintomi del cancro al colon-retto

I sintomi del cancro al colon retto possono variare in base alla sede del tumore, all’estensione o dalla presenza (o assenza) di ostruzioni o emorragie; all’inizio, la sintomatologia potrebbe anche essere lieve o assente.

I segnali più comuni da tenere sotto controllo:

  • cambiamenti nelle abitudini intestinali, come stitichezza, diarrea o sensazione di non riuscire a svuotare completamente l’intestino;
  • perdita di peso non intenzionale e improvvisa;
  • feci sottili o di forma diversa dal solito, talvolta accompagnate da muco;
  • dolore o crampi addominali persistenti;
  • sensazione di stanchezza o affaticamento inspiegabile, spesso legata a una possibile anemia da perdita di sangue;
  • sanguinamento rettale o sangue nelle feci, che può variare dal rosso vivo al colore più scuro;
  • sensazione di urgenza nello svuotare l'intestino senza che si verifichi realmente un'evacuazione.

In caso si verifichino questi sintomi, soprattutto se dovessero essere persistenti nel tempo, è importante rivolgersi a un medico.

Cause e fattori di rischio del tumore al colon retto

I fattori di rischio per il tumore del colon-retto includono vari aspetti legati alla dieta, alla genetica e ad altre cause non ereditarie.

Ad esempio, un regime alimentare ricco di grassi e proteine di origine animale e povero di fibre è associato a un maggior rischio di tumori intestinali; al contrario, una dieta ricca di fibre, con abbondanza di frutta e verdura, sembra svolgere un effetto protettivo.

Sul fronte genetico, esistono condizioni ereditarie che possono aumentare la predisposizione al tumore del colon-retto, specialmente se in famiglia ci sono stati casi di poliposi adenomatose ereditarie (come la FAP, la sindrome di Gardner e la sindrome di Turcot) o di carcinoma colon-rettale non poliposico ereditario (HNPCC o sindrome di Lynch).

La probabilità di trasmettere queste mutazioni alla discendenza è del 50%, indipendentemente dal sesso, e rappresentano circa il 10% dei tumori del colon-retto. Inoltre, avere un parente di primo grado con tumore o polipi al colon aumenta il rischio di sviluppare la malattia, anche in assenza di sindromi ereditarie.

Tra i fattori non ereditari, poi, vi sono:

  • la sedentarietà;
  • una storia clinica di polipi o di tumore al colon.
  • la presenza di malattie infiammatorie croniche intestinali (come la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn);
  • l’età (con incidenza maggiore tra le persone anziane);
  • il fumo.

Prevenzione del cancro al colon retto

Per chi ha un rischio elevato di tumore al colon-retto, è consigliabile rivolgersi al proprio medico di base, il quale potrà suggerire un piano di prevenzione personalizzato basato sulla storia familiare e esami genetici.

In generale, prevenire il tumore del colon-retto significa agire sui fattori di rischio modificabili, come adottare una dieta povera di grassi e carne e ricca di fibre, frutta e verdura, mantenersi attivi, evitare il sovrappeso, non fumare e adottare abitudini salutari.

In Italia, è disponibile un programma nazionale di screening per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto, che facilita il monitoraggio della salute intestinale e aumenta significativamente le possibilità di identificare il tumore in fase iniziale. 

Il programma è gratuito e le modalità variano a seconda della Regione: generalmente, prevede l’esame del sangue occulto nelle feci (SOF) per le persone tra i 50 e i 70 (o 74) anni ogni due anni. Se il test risulta positivo, si procede con una colonscopia, un esame che permette di osservare e rimuovere eventuali polipi o piccoli tumori. In alcune Regioni, si combina la ricerca del sangue occulto con una rettosigmoidoscopia, un esame meno invasivo della colonscopia, da eseguire una volta tra i 58 e i 60 anni e ripetere ogni 10 anni, se necessario.

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Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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