Il cambiamento climatico aumenta il consumo di zuccheri: lo studio evidenzia rischi per la salute

Emanuela Spotorno | Editor

Ultimo aggiornamento – 10 Settembre, 2025

mano di donna tiene gelato che si sta sciogliendo

Il riscaldamento globale non ha conseguenze solo sull’ambiente, ma anche sulle abitudini alimentari. 

Un nuovo studio pubblicato su Nature Climate Change rivela che l’aumento delle temperature porta a un incremento del consumo di dolci e bevande zuccherate, con potenziali ripercussioni sulla salute pubblica.

Ecco cosa emerge dallo studio.

I numeri dello studio

L’analisi, condotta su dati relativi ai cittadini statunitensi tra il 2004 e il 2019, ha rivelato che per ogni grado in più di temperatura media giornaliera si aggiungono 0,70 grammi di zuccheri al giorno

Le proiezioni indicano che entro la fine del secolo l’aumento potrebbe raggiungere i 2,99 grammi quotidiani. Un incremento apparentemente contenuto, ma che sommato negli anni può incidere in modo significativo sulla salute della popolazione.

Il caldo spinge a preferire dolci e bibite: ecco perché

Secondo uno studio, le temperature elevate favoriscono la disidratazione e la ricerca di alimenti rinfrescanti, come bevande gassate, gelati e dessert freddi, che spesso contengono alti livelli di zuccheri. 

Oltre all’effetto immediato di sollievo dal caldo, esiste anche un meccanismo neurobiologico: il consumo di zuccheri attiva i circuiti della ricompensa nel cervello, aumentando la sensazione di gratificazione e incoraggiando ulteriori assunzioni. 

Questo processo contribuisce a spiegare perché le ondate di calore portino a un aumento del consumo di prodotti dolci, soprattutto nelle fasce di popolazione più vulnerabili.

I ricercatori hanno infatti evidenziato come l’aumento dei consumi zuccherati sia più marcato tra le famiglie a basso reddito, che trovano in bevande gassate, gelati e dessert industriali alimenti economici e accessibili. 

Questo fenomeno rischia di accentuare le disuguaglianze sanitarie, con un impatto maggiore proprio sulle fasce di popolazione più vulnerabili.

Zuccheri in eccesso e malattie croniche

Il consumo eccessivo di zuccheri aggiunti è uno dei principali fattori di rischio per diverse patologie croniche. L’assunzione costante di zuccheri semplici porta a un aumento della glicemia e dell’insulina, che nel tempo può favorire lo sviluppo di insulino-resistenza, condizione che rappresenta il principale fattore scatenante del diabete di tipo 2.

Parallelamente, l’eccesso di zuccheri contribuisce all’accumulo di grasso addominale, con conseguente incremento del rischio di obesità e sindrome metabolica, che include ipertensione, dislipidemia e alterazioni del metabolismo glucidico. Queste condizioni, a loro volta, aumentano la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, come infarti e ictus.

Le carie dentali rappresentano un altro effetto diretto del consumo di zuccheri, poiché i batteri orali metabolizzano gli zuccheri producendo acidi che danneggiano lo smalto dei denti. A lungo termine, un’alimentazione ad alto contenuto di zuccheri può anche favorire stati di infiammazione cronica, associati a problemi di fegato, disfunzioni immunitarie e aumento del rischio di alcune forme tumorali.

dottore-visita-paziente

Alcuni studi recenti hanno evidenziato un legame tra diete ricche di zuccheri e cancro ai polmoni, probabilmente legato all’infiammazione sistemica e alla produzione di radicali liberi, anche se la patologia è tradizionalmente associata a fumo e inquinamento atmosferico. 

L’impatto negativo degli zuccheri non riguarda solo la quantità totale, ma anche la frequenza di consumo: alimenti e bevande zuccherate assunti regolarmente portano a picchi glicemici frequenti, che aumentano lo stress metabolico dell’organismo.

Le linee guida internazionali indicano limiti chiari: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’assunzione di zuccheri aggiunti non dovrebbe superare i 50 grammi al giorno (circa 12 cucchiaini), mentre l’American Heart Association raccomanda un massimo di 36 grammi per gli uomini e 26 grammi per le donne

Superare regolarmente questi valori può accelerare lo sviluppo delle patologie croniche sopra descritte, con conseguenze significative sulla salute pubblica.


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Un fenomeno destinato a crescere

Sebbene lo studio abbia analizzato dati statunitensi, i ricercatori sottolineano che dinamiche simili potrebbero verificarsi in altre parti del mondo, inclusa l’Europa, dove le estati sempre più calde spingono verso un maggior consumo di bibite zuccherate e gelati. Con ondate di calore sempre più frequenti, il fenomeno assume una portata globale e richiede risposte coordinate a livello sanitario e ambientale.

Il professor Pan He, coordinatore della ricerca dell’Università di Cardiff e autore dello studio citato all’inizio dell’articolo, ha ribadito la necessità di affrontare il problema con politiche di prevenzione e programmi di educazione alimentare, capaci di coniugare la tutela della salute pubblica con l’adattamento ai cambiamenti climatici.

 Fonti:

  • Nature climate change - Rising temperatures increase added sugar intake disproportionately in disadvantaged groups in the USA;
  • Pubmed - The effect of consumption temperature on the homeostatic and hedonic responses to glucose ingestion in the hypothalamus and the reward system;
  • Nature metabolism - Glycogen drives tumour initiation and progression in lung adenocarcinoma
Emanuela Spotorno | Editor
Scritto da Emanuela Spotorno | Editor

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