Aisa – Federchimica, l’Associazione Nazionale Imprese Salute Animale, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Swg, ha approfondito il rapporto tra il proprio animale dimestico e un miglioramento generale della qualità di vita.
Vediamo cosa dice lo studio nel dettaglio.
Lo studio
La presenza di uno o più animali domestici in casa – o, più in generale, la pet therapy – può generare una riduzione di stress, ansia e pressione sanguigna (con un conseguente potenziamento delle difese immunitarie).
A rivelarlo un recente studio, in cui si afferma che avere un animale domestico è stato associato a un aumento benessere psicologico per coloro che soffrono di problemi di salute mentale (segnalati dal 74% degli intervistati).
Non solo: altre revisioni scientifiche del 2019 avevano anche suggerito che un pet può scongiurare la morte – secondo i dati di oltre 3 milioni di persone, possedere un cane porta ad un rischio ridotto del 24% di morire in un periodo di 10 anni.
Tutto ciò sarebbe causato da una riduzione del rischio di sviluppare malattie allergiche: in questo caso, i dati sono contrastanti, ma emerge un quadro più chiaro quando si esaminano gli effetti immunitari di specifici animali domestici.
Ad esempio, l'esposizione precoce a qualsiasi animale domestico (anche se il beneficio è maggiore per i cani rispetto ai gatti) è associata a un rischio ridotto di sviluppare eczema.
Inoltre, dopo aver accarezzato un cane, i volontari hanno mostrato un aumento significativo dei livelli salivari di un anticorpo immunitario chiamato IgA, un elemento chiave delle difesa immunitarie.
Da sottolineare che, quando esposte a un segnale di attivazione immunitaria, le cellule dei bambini esposti ai gatti hanno prodotto molecole immunitarie diverse da quelle dei bambini esposti ai cani.
Oltre a influenzare direttamente i marcatori immunitari, è probabile che uno dei maggiori effetti degli animali sull'immunità riguardi la risposta allo stress – elemento in grado di compromettere la capacità di combattere le infezioni e le infiammazioni: gli animali domestici potrebbero essere in grado di aiutare a scongiurare questo effetto distruttivo, attenuando lo stress attraverso la compagnia e la facilitazione della connessione sociale con gli altri (abbassando i livelli dell'ormone dello stress cortisolo).
Gli scienziati, poi, stanno studiando sempre di più come i batteri che vivono nel corpo umano influenzano la salute e il sistema immunitario: avere un animale domestico può modificare la natura di tali batteri (secondo lo studio, i proprietari dei cani e gli animali stessi, hanno gli stessi microbi).
I dati in Italia
Tutti questi dati risultano essere un buona notizia per chi possiede un animale domestico – nel nostro paese, la metà degli italiani ha un pet (nel 60% dei casi, il cane).
Dall’indagine di Aisa – Federchimica emerge che l’88% degli intervistati ritiene che avere cura di un animale domestico contribuisca in modo significativo alla salute psicofisica delle persone più fragili, come gli anziani. Il 55% dei possessori di animali considera il proprio pet un vero e proprio membro della famiglia, mentre un altro 48% lo vede come una compagnia importante nella vita quotidiana.
Allo stesso modo, il 60% degli intervistati ha dichiarato che prendersi cura del proprio pet è un modo per prendersi cura di sé, sottolineando il valore terapeutico della relazione (soprattutto tra gli anziani, con l’88% che afferma come il possesso di un animale contribuisca significativamente alla loro salute psicofisica).
"Gli animali da compagnia sono una fonte insostituibile di benessere per milioni di italiani, in particolare per le persone più fragili – dice Paolo Sani, presidente di Aisa-Federchimica – e prendersene cura significa migliorare la qualità della vita di tutta la famiglia.
La prevenzione è, infatti, necessaria anche per gli animali domestici: vaccinazioni e la prevenzione antiparassitaria sono considerate iniziative prioritarie, seguite dai check-up periodici dal veterinario, ritenuti fondamentali da oltre un terzo degli intervistati.
“Gli animali domestici non solo rafforzano il sistema immunitario delle persone, ma migliorano anche la salute fisica – afferma Marco Melosi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) – quindi è positivo che 9 italiani su 10 ritengano essenziale investire in prevenzione e profilassi per il benessere degli animali domestici. Prendersi cura della loro salute significa proteggere anche la nostra, soprattutto quando condividiamo spazi ristretti con loro. Con vaccinazioni, profilassi e buone pratiche igieniche, il rischio di zoonosi si riduce quasi a zero; seguendo queste regole e programmando check-up regolari, soprattutto per gli animali più anziani, possiamo garantire il loro benessere e il nostro”.