Una nuova edizione della Giornata Mondiale del Diabete porta al centro dell’attenzione una dimensione spesso ignorata: l’impatto della malattia nella vita professionale di milioni di persone.
Dati epidemiologici aggiornati, iniziative istituzionali e progetti europei delineano un quadro in cui prevenzione, innovazione digitale e inclusione sociale si intrecciano. A emergere, ancora una volta, è la necessità di un approccio sistemico che coinvolga sanità, mondo del lavoro, ricerca e istituzioni.
Dietro le statistiche, ci sono storie quotidiane di impegno e adattamento: il vero cambiamento nasce dal riconoscere il valore umano che si cela dietro ogni diagnosi.
Una sfida quotidiana per milioni di italiani
La celebrazione del 14 novembre 2025 mette in luce un dato importante: sette pazienti su dieci convivono con il diabete durante l’età lavorativa. Una condizione che, oltre agli aspetti clinici, implica gestione dello stress, monitoraggio costante e rischio di stigmatizzazione.
L’evento istituzionale annuale, presentato in Senato con il coinvolgimento di società scientifiche e associazioni di pazienti, ha ribadito come la cosiddetta “pandemia silenziosa” richieda un cambio di passo.
Quest’anno, Roma diventa simbolicamente il centro della sensibilizzazione: Colosseo, Arco di Costantino, Teatro Marcello, Foro Italico, Palazzo Madama, Montecitorio e Chigi vengono illuminati di blu, colore scelto per rappresentare la comunità diabetologica internazionale.
Accanto alle attività istituzionali, la giornata prevede campagne di prevenzione, iniziative locali su screening e vaccinazioni e un incontro dedicato allo sport come strumento di inclusione e benessere.
Lavoro, inclusione e nuova governance della malattia
Tra le priorità evidenziate dagli esperti, figura l’esigenza di ripensare gli ambienti professionali affinché diventino più inclusivi per chi convive con una patologia cronica.
L’attenzione si concentra sulla necessità di formazione per gli operatori sanitari, miglioramento dell’accesso ai servizi e potenziamento delle terapie innovative.
Viene indicata come strategica la creazione di un tavolo interministeriale permanente e l’ampliamento dei LEA per includere stabilmente la visita diabetologica. Altre azioni considerate fondamentali riguardano un sistema nazionale di dati interoperabili, modelli consolidati di telemedicina e percorsi di presa in carico integrata, con il coinvolgimento coordinato di ospedali e medicina territoriale.
I numeri del diabete in Italia
Secondo le più recenti analisi epidemiologiche, in Italia vivono quasi 4 milioni di persone con diabete. La sorveglianza Passi 2023-2024 dell’Istituto Superiore di Sanità identifica una prevalenza di quasi il 5% tra gli adulti di 18-69 anni, con un incremento significativo nella fascia 50-69 anni, dove il dato sfiora il 9%.
Il quadro clinico si complica per l’elevata frequenza di condizioni correlate, come ipertensione, ipercolesterolemia, sovrappeso e sedentarietà. Soltanto un terzo dei pazienti risulta seguito esclusivamente da un centro specialistico, mentre poco più di un terzo è in carico sia al medico di medicina generale sia agli specialisti.
Preoccupante il dato sul monitoraggio dell’emoglobina glicata: appena il 36% esegue il controllo nei quattro mesi indicati, segno di una continuità assistenziale ancora insufficiente.
Progetti europei per innovare prevenzione e gestione
L’Italia partecipa e guida due programmi europei che mirano a migliorare organizzazione, diagnosi precoce e consapevolezza.
Care4Diabetes (C4D)
Il Care4Diabetes è un percorso educativo destinato ai pazienti con diabete di tipo 2, centrato su stili di vita corretti, uso di strumenti digitali e coinvolgimento attivo nella gestione della malattia. La sperimentazione italiana ha coinvolto 59 adulti e 9 professionisti, mostrando miglioramenti negli indicatori clinici e comportamentali.
Jacardi
Jacardi è un’iniziativa pensata per favorire registri nazionali e regionali, sostenere percorsi di cura sostenibili e promuovere lo screening pediatrico per diabete tipo 1 e celiachia. L’obiettivo finale è sviluppare un Registro Nazionale del Diabete, integrando le esperienze già consolidate in diverse regioni.
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Una chiamata all’azione collettiva
La Giornata Mondiale del Diabete 2025 ribadisce il carattere multidimensionale della malattia, che va oltre la mera gestione clinica. Prevenzione, inclusione sociale e innovazione tecnologica vengono indicate come direttrici imprescindibili per ridurre l’impatto sulla popolazione e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Fonti
- Istituto Superiore di Sanità – I dati del diabete per l’Italia
- Care4Diabetes - Progetto educativo europeo
- Jacardi - Joint action on cardiovascular diseases and diabetes