La diagnosi di polipo uterino e la prospettiva di un intervento di asportazione possono sollevare diverse domande su alcuni aspetti.
Anche se la maggior parte dei polipi uterini è di natura benigna, e anche se la procedura standard per la loro rimozione, l'isteroscopia operativa, è una tecnica chirurgica mininvasiva, sicura e consolidata, chi deve affrontare questo intervento vuole avere informazioni chiare e dettagliate sul percorso clinico, dalla definizione di polipo uterino alla procedura di rimozione e alla successiva fase di convalescenza post isteroscopia operativa.
Vediamole di seguito.
Cos'è un polipo uterino?
Il polipo uterino è una crescita anomala del tessuto che riveste la parete interna dell'utero, noto come endometrio, una protuberanza che si forma all'interno della cavità uterina.
Queste formazioni sono costituite da tessuto endometriale che contiene ghiandole e vasi sanguigni.
I polipi uterini vengono classificati in base a due criteri principali:
- localizzazione: si distinguono in polipi endometriali, che si sviluppano all'interno del corpo dell'utero (i più comuni), e polipi cervicali, localizzati sul collo dell'utero;
- forma: i polipi possono essere peduncolati, se collegati alla parete uterina tramite un peduncolo, o sessili, se ancorati con una base larga.
Quali sono cause e fattori di rischio della formazione dei polipi uterini?
L'eziologia esatta della formazione dei polipi non è del tutto definita, ma l'ipotesi più accreditata è una risposta anomala del tessuto endometriale agli stimoli ormonali, in particolare a un eccesso di estrogeni non adeguatamente bilanciato dal progesterone.
Tale squilibrio può indurre una crescita localizzata della mucosa uterina (iperplasia focale), che origina il polipo.
Sono stati identificati alcuni fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare polipi uterini:
- età: l'incidenza è maggiore nelle donne tra i 40 e i 60 anni, periodo che include la perimenopausa e la post-menopausa;
- condizioni mediche: ipertensione arteriosa e obesità sono state associate a un rischio più elevato;
- terapie farmacologiche: l'uso di farmaci come il Tamoxifene, impiegato nella terapia del tumore al seno, può favorire la loro formazione.
Sintomi correlati al polipo uterino
La maggior parte dei polipi uterini è asintomatica e la diagnosi avviene in modo incidentale durante controlli ginecologici o emerge dagli esami ecografici eseguiti per altre indicazioni.
Quando presenti, i sintomi si manifestano attraverso:
- sanguinamenti anomali: la manifestazione più frequente e può presentarsi come perdite ematiche intermestruali (spotting), cicli mestruali abbondanti (ipermenorrea) o prolungati, e sanguinamento vaginale in post-menopausa;
- infertilità o aborti ricorrenti: a seconda delle dimensioni e della posizione, i polipi possono interferire con l'impianto dell'embrione o aumentare il rischio di aborto spontaneo. La loro rimozione è indicata in donne che ricercano una gravidanza;
- dolore: il sintomo meno comune che può manifestarsi come crampi o fastidio addominale, specialmente in caso di polipi di grandi dimensioni.
Quando è il caso di asportare il polipo uterino?
Non tutti i polipi uterini necessitano di asportazione: la gestione clinica dipende da fattori quali dimensioni, sintomatologia ed età della paziente.
Per polipi piccoli e asintomatici in donne in età fertile, può essere indicato un approccio conservativo con monitoraggio periodico.
È stata anche osservata la possibilità di una regressione spontanea di polipi di piccole dimensioni.
L'indicazione alla rimozione chirurgica (polipectomia) è raccomandata quando:
- presenza di sintomi: sanguinamenti anomali o dolore che influenzano la qualità della vita;
- grandi dimensioni: polipi di grandi dimensioni vengono asportati;
- post-menopausa: in questa fase, si rimuove il polipo a scopo precauzionale, dato un rischio leggermente superiore, sebbene basso (circa 2-5%), di trasformazione maligna;
- desiderio di gravidanza: in caso di infertilità o storia di aborti, la rimozione è consigliata per migliorare le probabilità di successo riproduttivo.
L'intervento ha un duplice scopo: terapeutico, per risolvere i sintomi, e diagnostico, per ottenere una conferma istologica definitiva sulla natura del tessuto.
Polipectomia isteroscopica: in cosa consiste
L’isteroscopia operativa è la tecnica che si usa per rimuovere i polipi endometriali, una procedura chirurgica mininvasiva che consente di operare all'interno dell'utero senza incisioni addominali.
La procedura si avvale dell'isteroscopio, uno strumento sottile, del diametro di pochi millimetri, dotato di una fonte luminosa e di una telecamera.
Viene inserito attraverso la vagina e il canale cervicale e trasmette le immagini ingrandite della cavità uterina su un monitor, fornendo al chirurgo una visione diretta e precisa dell'area di intervento.
Si tratta di una procedura che ha una duplice funzione: terapeutica, per la risoluzione dei sintomi, e diagnostica, per la conferma istologica della natura del polipo.
L'intervento segue un protocollo standardizzato: nei giorni precedenti si potrebbero dover fare esami pre-operatori come analisi del sangue ed elettrocardiogramma.
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Si deve osservare il digiuno secondo le indicazioni anestesiologiche ed è consigliato indossare abiti comodi il giorno della procedura.
La procedura viene eseguita in anestesia per eliminare il dolore con sedazione profonda o anestesia generale, a seconda della complessità del caso e della prassi della struttura.
In alcuni casi specifici si può ricorrere ad anestesia locale, una procedura non di routine
Fasi dell'intervento
Per ottenere una visualizzazione adeguata, le pareti uterine vengono distese tramite l'infusione di una soluzione liquida sterile (soluzione fisiologica) attraverso l'isteroscopio.
Sotto la guida visiva, il chirurgo introduce micro-strumenti chirurgici attraverso un canale operativo dell'isteroscopio per sezionare e rimuovere il polipo alla base.
Il materiale asportato viene estratto e inviato al laboratorio per l'esame istologico.
La procedura ha una durata variabile, tra 20 e 60 minuti, a seconda delle dimensioni e del numero di polipi.
Cosa succede dopo un intervento di isteroscopia?
L'approccio isteroscopico è una tecnica mini-invasiva e ora vediamo perché:
- permette di evitare cicatrici esterne, non sono previste incisioni addominali;
- il dolore post-operatorio è minimo;
- dopo un'isteroscopia operativa per polipo endometriale, il recupero è rapido, la maggior parte delle pazienti riprende le normali attività in pochi giorni.
- l'intervento è quasi sempre eseguito in regime di day surgery, con dimissione in giornata.
Le prime ore post-intervento e la dimissione
Dopo la procedura, la paziente viene monitorata in un'area di recupero per alcune ore, fino alla scomparsa degli effetti dell'anestesia. L'eventuale dolore viene gestito con farmaci analgesici.
Quasi sempre la dimissione avviene in giornata. È necessario essere accompagnate perché l'anestesia può compromettere i riflessi e la capacità di guidare nelle 24-48 ore successive.
Sintomi normali nel decorso post isteroscopia
Nei giorni successivi, è normale riscontrare alcuni sintomi:
- dolore e crampi: è comune un fastidio al basso ventre simile ai dolori mestruali. Il dolore può irradiarsi anche alla schiena. Questi sintomi si possono gestire con gli antidolorifici prescritti;
- perdite e sanguinamento: la presenza di perdite vaginali è l'effetto più comune. Possono essere di colore rosso, rosato o scuro, e miste al liquido usato durante l'intervento. La loro durata è variabile, da pochi giorni fino a una o due settimane, con intensità decrescente.
Altri effetti: una sensazione di stanchezza. L'anestesia può causare una temporanea difficoltà di concentrazione.
Prime 24-48 ore
La paziente può avvertire/riscontrare sintomi quali:
- dolore/crampi addominali lievi-moderati (simili a quelli mestruali);
- perdite ematiche rosate o scure, a volte miste a liquido;
- sensazione di gonfiore;
- leggera stanchezza o difficoltà di concentrazione (dovuta all'anestesia).
Si consiglia: riposo; alimentazione leggera; assunzione di analgesici come da prescrizione; da evitare: sforzi fisici, guida o attività che richiedono concentrazione.
Prima settimana (giorno 3-7)
Nel corso della prima settimana i sintomi dei crampi iniziano a regredire. Le perdite possono continuare, diminuendo di intensità. Piano piano torna anche l'energia.
In questa fase è possibile riprendere gradualmente le attività quotidiane e lavorative (non faticose), concedersi brevi passeggiate.
Da evitare, l'attività fisica intensa, il sollevamento pesi, l'uso di tamponi interni o lavande vaginali.
Anche i rapporti sessuali dopo asportazione polipo in questa fase devono essere evitati.
Dalla seconda settimana in poi
In questa fase, la maggior parte dei sintomi dovrebbe essere risolta. Le perdite dovrebbero essere terminate. È possibile riprendere l'attività fisica moderata (previo parere medico), e anche i rapporti sessuali (secondo indicazione medica).
Come gestire le attività quotidiane dopo isteroscopia operativa
Nei primi 1-2 giorni dopo l'intervento di isteroscopia è consigliato il riposo, poi si possono riprendere gradualmente le normali attività, evitando sforzi fisici e sollevamento di pesi per almeno una settimana.
Ecco alcuni consigli:
- l'attività fisica moderata può essere reintrodotta dalla seconda settimana, sempre però confrontandosi con il proprio medico;
- si raccomanda l'uso di assorbenti esterni e di evitare tamponi interni, lavande vaginali, bagni in vasca o piscina fino a quando non terminano le perdite, per ridurre il rischio di infezioni. La doccia è permessa;
- le indicazioni sulla ripresa dell'attività sessuale variano (da pochi giorni a due settimane);
- si raccomanda di attendere che le perdite vaginali finiscano del tutto, e di seguire le indicazioni fornite dal proprio ginecologo. La risposta a tale quesito, infatti, è personale e varia a seconda del decorso del singolo individuo.
FAQ – Domande frequenti sul post-operatorio dopo l'asportazione di un polipo uterino
Ecco tutti i dubbi ricorrenti su questa procedura operatoria:
Quanti giorni di riposo ci vogliono dopo aver tolto un polipo?
Dopo una polipectomia endometriale eseguita in isteroscopia bastano 1-3 giorni di riposo con ripresa delle attività leggere entro 24-72 ore, salvo diversa indicazione del medico.
Se è stata usata anestesia generale o il lavoro è fisicamente impegnativo, possono volerci giorni in più; il recupero completo avviene di solito entro 1-2 settimane.
Possono esserci complicazioni dopo un intervento di isteroscopia?
Le complicanze dopo un'isteroscopia operativa sono rare, ma è comunque importante conoscere i segnali che richiedono un rapido consulto medico.
Si consiglia di contattare il medico o recarsi al Pronto Soccorso in presenza di uno di questi sintomi: febbre oltre i 38°C; dolore intenso addominale o pelvico severo, non controllato dagli analgesici prescritti o in peggioramento; sanguinamento abbondante: emorragia vaginale che richiede il cambio di un assorbente ogni ora o presenza di coaguli di grandi dimensioni; perdite vaginali anomale, maleodoranti e di colore giallastro o verdastro, che possono indicare un'infezione (endometrite).
Complicanze rare possono comprendere anche perforazione uterina, emorragia e aderenze intrauterine; durante la procedura si monitora il bilancio dei liquidi intraoperatori per sicurezza.