Ascesso sul gluteo: cos’è, perché viene e come si cura

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 19 Agosto, 2025

Primo piano di dermatologa che parla con una paziente anziana seduta sul lettino

Gli ascessi sul gluteo possono iniziare con un semplice fastidio, come un piccolo rigonfiamento sotto la pelle della natica, ma col passare dei giorni, diventano dolorosi, arrossati e caldi al tatto.

Non si tratta di una condizione grave di per sé, ma va comunque identificata nella sua natura e trattata con attenzione per evitare complicazioni e recidive: vediamo come si formano, come riconoscere e come curare gli ascessi sul gluteo.

Cos'è un ascesso gluteo

L'ascesso è un'infezione localizzata in una zona dei glutei, sotto la pelle, che si forma quando batteri, penetrati attraverso una piccola lesione o un poro ostruito, scatenano una reazione infiammatoria che il sistema immunitario contrasta con la produzione di pus.

Quest'ultimo resta intrappolato creando un rigonfiamento purulento e doloroso, a volte anche pulsante, creando l'ascesso, il quale può essere superficiale o più profondo; quando è più profondo, può anche coinvolgere i tessuti vicini.

Tipi di ascessi glutei

Gli ascessi che si formano nella regione glutea possono avere origini diverse. 

Per comprenderli meglio partiamo dai casi più semplici e diffusi, fino ad arrivare alle forme più complesse o collegate ad aree anatomiche specifiche.

  • gli ascessi cutanei più frequenti: si sviluppano a causa di un'infezione superficiale della pelle o del tessuto sottocutaneo, sono legati a foruncoli, peli incarniti o piccole ferite, da cui possono evolvere;
  • l'ascesso intramuscolare si sviluppa più in profondità, all'interno del muscolo gluteo: può derivare, ad esempio, da un'iniezione intramuscolare non eseguita in modo corretto;
  • l'ascesso pilonidale origina nella piega interglutea (zona sacrococcigea): la causa è la presenza di una cisti pilonidale infetta. Può diventare cronico se non trattato;
  • gli ascessi perianali, invece, sono più complessi: originano da un'infezione delle ghiandole anali e si sviluppano vicino all'orifizio anale. Se trascurati, possono diventare fistole perianali, cioè piccoli canali patologici che si formano tra l'interno dell'ano e la pelle esterna, permettendo al pus o ad altri liquidi di uscire continuamente, saltando lo sfintere anale. In questo caso il materiale è sicuramente ricco di batteri e patogeni vari, rendendone la guarigione ancor più difficile.

Perché viene un ascesso al gluteo?

L'ascesso al gluteo può venire per cause diverse, ma tutte riconducibili a una proliferazione batterica favorita da condizioni locali o generali.

Le situazioni più frequenti che possono portare alla formazione di un ascesso gluteo sono:

  • piccole ferite cutanee o abrasioni;
  • peli incarniti o foruncoli infetti;
  • sudorazione abbondante e scarsa igiene locale;
  • punture d'insetto o iniezioni intramuscolari;
  • immunodepressione o diabete, che riducono la difesa contro le infezioni;
  • anche la pressione prolungata sulla zona (es. sedentarietà) può contribuire alla comparsa.

Come si manifesta: quali sono i sintomi 

Il primo segnale è di solito un piccolo gonfiore localizzato, che nel giro di poche ore o giorni diventa dolente e caldo. La pelle sovrastante può arrossarsi e diventare tesa.

Tra gli altri sintomi:

  • dolore pulsante nella zona interessata;
  • gonfiore e arrossamento visibile;
  • sensazione di calore al tatto;
  • eventuale febbre, nei casi più estesi;
  • secrezione purulenta se l'ascesso si rompe da solo.

Quando l'ascesso si "spacca" da solo, il sollievo è temporaneo: l'infezione può persistere nei tessuti e ripresentarsi.

Quanto può durare un ascesso gluteo?

I tempi di guarigione dipendono da vari fattori, tra cui la rapidità del trattamento e la profondità dell'ascesso.

Con un trattamento rapido e corretto è sufficiente una settimana per risolvere i sintomi, ma nei casi più complessi o profondi la guarigione può richiedere fino a 2-3 settimane.

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Se non viene trattato, l'ascesso può peggiorare, ingrandirsi o causare complicanze come la cellulite infettiva o la formazione di fistole; ascessi mal gestiti o di maggiore entità possono ripresentarsi con più facilità.

Come si fa diagnosi dell'ascesso ai glutei

Il medico di base o il dermatologo possono capire se si tratta di un ascesso già durante la visita, osservando la zona interessata e toccando il rigonfiamento per valutarne caratteristiche come consistenza, calore e dolore.

Nel caso in cui fossero necessarie più informazioni, lo specialista può prescrivere un'ecografia dei tessuti molli, un esame permette di vedere quanto è profonda la raccolta di pus e se coinvolge altri tessuti.

Quando l'ascesso è grande, si ripresenta spesso o non migliora con le cure e il medico può prelevare un po' di pus per analizzarlo; questo serve a capire quale batterio lo ha causato e scegliere l'antibiotico più adatto.

Trattamenti per l'ascesso sul gluteo

La cura dipende da quanto è esteso e profondo l'ascesso: quando è molto gonfio e pieno di pus, la soluzione più praticata è fare una piccola incisione per far fuoriuscire il pus e ridurre l'infiammazione.

Questa operazione si chiama incisione e drenaggio, e si esegue in ambulatorio con un'anestesia locale, cioè una puntura che addormenta solo la zona da trattare.


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Dopo, la ferita viene medicata con garze sterili e, se necessario, si prescrive una terapia antibiotica.

Se l'ascesso è più piccolo o in fase iniziale, alcuni medici possono suggerire approcci meno invasivi, come:

  • applicare impacchi caldi sulla zona per aiutare l’ascesso a "maturare" (aumentare la raccolta di pus) e a svuotarsi da solo;
  • usare creme antibiotiche, sempre su indicazione del medico;
  • mantenere la pelle ben pulita e asciutta per evitare ulteriori infezioni.

In qualche caso possono essere efficaci anche alcuni rimedi naturali, come camomilla o aloe vera, che possono aiutare a lenire la zona.

Quali sono i rimedi naturali più efficaci per l'ascesso gluteo?

Da premettere che l'ascesso si cura con trattamenti prescritti dal medico, e non con auto-gestione. Ciò detto, alcuni rimedi possono alleviarne i sintomi soprattutto nelle fasi iniziali.

Ecco qualche esempio:

  • impacchi caldi: applicare un panno caldo e umido sulla zona favorisce la maturazione dell'ascesso e aiuta il drenaggio spontaneo del pus, agendo anche su dolore e infiammazione;
  • propoli: utilizzata sotto forma di pomata o tintura, la propoli è un antibatterico naturale che può essere applicata localmente per disinfettare e favorire la guarigione;

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  • olio essenziale di tea tree: diluito in un olio vettore, può essere applicato sulla pelle per le sue proprietà antisettiche e antibatteriche:
  • camomilla e bardana: la camomilla ha proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, mentre la bardana è utile per le sue proprietà astringenti e depurative.

Si può prevenire l'ascesso ai glutei?

Sì, l'ascesso sui glutei si può prevenire seguendo qualche accorgimento che diminuisce le probabilità che si sviluppi.

Ecco alcuni consigli utili:

  • curare l'igiene personale, in particolare nella zona glutea;
  • indossare abiti comodi e traspiranti, evitando capi troppo aderenti o sintetici;
  • evitare di schiacciare brufoli, foruncoli o peli incarniti;
  • tenere sotto controllo eventuali malattie croniche, come il diabete;
  • consultare un medico appena compaiono sintomi sospetti, per intervenire con rapidità.

FAQ – Domande frequenti sugli ascessi sui glutei

Vediamo alcuni dubbi frequenti su questa condizione:

Quali sono le cause di un ascesso vicino all'ano? 

Un ascesso vicino all'ano (perianale) può essere causato da infezioni delle ghiandole anali, lesioni della mucosa anale, infezioni cutanee o malattie come il morbo di Crohn.

Come si riassorbe un ascesso? 

Gli ascessi superficiali di piccole dimensioni possono riassorbirsi da soli, ma nella maggior parte dei casi è necessario il drenaggio chirurgico per evitare che insorgano complicazioni.

Quale antibiotico prendere per ascesso gluteo?

La scelta dell'antibiotico dipende dalla gravità dell'infezione e dal tipo di batteri coinvolti; si utilizzano antibiotici ad ampio spettro come amoxicillina/clavulanato o clindamicina, sempre e solo su prescrizione medica.

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Christian Raddato
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