Biorivitalizzazione del contorno occhi: cos'è, risultati, costi

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 08 Ottobre, 2025

Un medico estetico pratica la procedura di biorivitalizzazione al contorno occhi di una paziente.

La biorivitalizzazione del contorno occhi è un trattamento di medicina estetica che agisce in maniera poco invasiva, a differenza di altri trattamenti.

Attraverso micro-iniezioni nel derma superficiale di sostanze come acido ialuronico puro, vitamine e antiossidanti, idrata la pelle in profondità, aiutandola a rigenerarsi dall'interno, attenua le piccole rughe ("zampe di gallina"), e migliora l'elasticità della pelle.

Come sappiamo, la pelle del contorno occhi, la zona perioculare, è sottile e delicata, ed è la prima a mostrare i segni del tempo, dello stress e dell'invecchiamento da esposizione ai raggi solari.

La medicina estetica moderna può intervenire con soluzioni selettive e poco invasive. La biorivitalizzazione è una di queste, che lavora sul contorno occhi ma senza riempire o alterare i volumi.

Si ricorre alla biorivitalizzazione soprattutto per ridare vita e freschezza allo sguardo spento e stanco, segnato da piccole rughe e da occhiaie che si formano in seguito all'assottigliamento della pelle e alla disidratazione.

In cosa consiste la biorivitalizzazione per il contorno occhi?

Il trattamento biorivitalizzante si concentra su iniezioni che vengono eseguite e con aghi sottilissimi che inoculano un mix di sostanze biocompatibili e riassorbibili:

  • acido ialuronico puro: a differenza di un filler, non riempie ma richiama acqua per un'idratazione profonda e duratura restituendo turgore, compattezza e idratazione profonda ai tessuti. In questa forma, le sue molecole non sono legate tra loro per creare volume, come nei filler, ma si diffondono nel derma;
  • vitamine e antiossidanti (A, C, E, gruppo B): stimolano la produzione di collagene e proteggono la pelle dai danni dei radicali liberi e del fotoinvecchiamento, dall'inquinamento e dallo stress, agendo come antiossidanti. Le vitamine, in particolare la C, neutralizzano questi agenti dannosi e sono cofattori essenziali per la sintesi di nuovo collagene, la proteina che responsabile della struttura alla pelle;
  • aminoacidi (es. Glicina, Prolina, Lisina): essenziali per costruire nuove fibre di collagene ed elastina, fondamentali per il tono e la compattezza della pelle.

L'obiettivo della biorivitalizzazione è stimolare l'attività dei fibroblasti. Queste cellule, presenti nel derma, producono collagene, elastina e acido ialuronico endogeno. Con il passare degli anni, la loro attività rallenta.

La biorivitalizzazione agisce riattivando il metabolismo cellulare e inducendo i fibroblasti a riprendere la loro produzione. In questo senso, il trattamento ha una duplice azione:

  • da un lato fornisce un supporto immediato (biosupplementazione di idratazione e nutrienti);
  • dall'altro innesca un processo di rigenerazione a lungo termine (biostimolazione).

Biorivitalizzazione contorno occhi prima e dopo: quali sono i risultati promessi?

La biorivitalizzazione promette di intervenire per risolvere alcune condizioni.

Vediamo quali:

  • rughe sottili: l'aumento della produzione di collagene ed elastina, insieme all'idratazione profonda, rende la pelle più compatta, elastica e levigata, attenuando le rughe sottili e quelle causate dalla disidratazione cutanea;
  • occhiaie: la biorivitalizzazione è indicata per le occhiaie causate da assottigliamento della pelle che lascia intravedere il microcircolo sottostante, e per quelle accentuate da una perdita di tono. Migliorando lo spessore e la qualità del derma, il trattamento rende la pelle meno trasparente e più tonica, riducendo l'alone scuro. Sembra essere meno efficace, invece, per le occhiaie iperpigmentate (causate da un accumulo di melanina), per le quali un peeling chimico potrebbe essere più indicato;
  • lassità cutanea: la stimolazione diretta dei fibroblasti contrasta la lassità cutanea iniziale. La pelle del contorno occhi appare più tonica e compatta, con un leggero effetto tensore;
  • disidratazione: l'intensa idratazione fornita dall'acido ialuronico rende la pelle luminosa, fresco e riposata, combattendo il colorito spento e grigiastro.

Prima di iniziare qualsiasi percorso, ci si potrà confrontare con lo specialista che si occupa del trattamento per capire se questa soluzione è la più adatta per la propria condizione.

Quante sedute di biorivitalizzazione ci vogliono e quanto dura il trattamento?

Ogni piano è personalizzato, ma esiste comunque un protocollo di riferimento come punto di partenza:

  • numero di sedute: per ottenere risultati visibili e duraturi, si raccomanda un ciclo iniziale dalle 3 alle 4 sedute. In alcuni casi, a seconda delle condizioni della pelle, il medico può suggerirne fino a 6;
  • frequenza: le sedute del ciclo iniziale vengono distanziate di 2-4 settimane l'una dall'altra, per consentire alla pelle di rispondere alla stimolazione;
  • durata della seduta: il trattamento è molto rapido. Una seduta dura in media dai 15 ai 30 minuti.

Serve l'anestetico per le iniezioni?

Non serve anestesia perché le micro-iniezioni che esegue il medico sono fatte con aghi sottili, dando solo una sensazione di leggero pizzicore tollerabile. 


Potrebbe interessarti anche:


Possibile tuttavia applicare una crema anestetica topica in chi è molto sensibile.

Cosa fare dopo il trattamento di biorivitalizzazione?

Dopo la seduta, si devono seguire alcune accortezze:

  • evitare calore e sole: non esporsi a luce solare diretta, lampade UV, saune o bagni turchi per un periodo che va da alcuni giorni a due settimane, o come indicato dal medico,
  • niente trucco: si consiglia di attendere dalle 6 alle 24 ore prima di applicare make-up sull'area trattata, per evitare irritazioni o infezioni;
  • limitare l'attività fisica: evitare sport intenso, nuoto in piscina e sforzi fisici per almeno 24-48 ore;
  • non toccare, massaggiare o strofinare la zona trattata nelle ore successive alla procedura. Se consigliato, applicare creme lenitive specifiche.

Quali sono gli eventuali effetti collaterali e controindicazioni?

La trasparenza è alla base della fiducia tra medico e paziente. La biorivitalizzazione è un trattamento considerato sicuro, ma come ogni procedura medica, comporta possibili effetti collaterali e controindicazioni che è importante conoscere:

  • "pomfi": la comparsa di piccoli rigonfiamenti simili a punture di zanzara nei punti di iniezione è una reazione normale e attesa. Questi "ponfi" sono il segno che il prodotto è stato correttamente depositato nel derma e si riassorbono del tutto entro poche ore, al massimo in 24-48 ore;
  • rossore e lieve gonfiore: possono comparire un leggero arrossamento ed edema nell'area trattata, ma che scompaiono nel giro di poche ore;
  • lividi (ecchimosi): data la ricca vascolarizzazione della zona perioculare, è possibile la rottura di un piccolo capillare, con la conseguente formazione di un livido che si risolve da sé in circa 7-10 giorni.

Come gestire i possibili effetti collaterali

Ecco alcune indicazioni riguardo le procedure da seguire in caso di effetti collaterali.

Prima del trattamento

Su consiglio medico, potrebbe essere utile sospendere per circa una settimana l'assunzione di farmaci o integratori che fluidificano il sangue (es. aspirina, FANS, Vitamina E, aglio, ginkgo biloba) ed evitare alcolici nelle 24 ore precedenti.

Dopo il trattamento

Potrebbe essere utile applicare impacchi freddi (non ghiaccio diretto sulla pelle) a intermittenza nelle prime ore per ridurre infiammazione e sanguinamento. Può aiutare ad accelerare la guarigione utilizzare creme specifiche a base di arnica o Vitamina K.

Complicazioni e controindicazioni

Non sono così frequenti, ma è bene conoscerle. 

I rischi più seri e le condizioni che precludono il trattamento sono:

  • complicazioni:reazioni allergiche ai componenti, infezioni (se le norme igieniche non sono rispettate) o la formazione di piccoli noduli o edema persistente. Quest'ultimo può verificarsi nella delicata zona palpebrale se viene utilizzato un prodotto non specifico o una tecnica di iniezione errata, a causa dell'eccessivo richiamo di acqua da parte dell'acido ialuronico. Per evitare queste eventualità è importante affidarsi a un medico esperto che utilizzi prodotti di alta qualità specifici per il contorno occhi;
  • controindicazioni: il trattamento è sconsigliato in caso di gravidanza e allattamento, infezioni cutanee attive (come l'herpes) nell'area da trattare, e allergie accertate a uno dei componenti del prodotto;
  • controindicazioni relative: in presenza di malattie autoimmuni (es. tiroidite di Hashimoto, artrite reumatoide), un sistema immunitario iper-reattivo potrebbe riconoscere la sostanza iniettata come estranea e innescare una risposta infiammatoria anomala, aumentando il rischio di granulomi o edema. Sempre meglio valutare insieme al medico curante e al medico estetico, prima di procedere.

In quanto tempo si vedono i primi risultati della biorivitalizzazione e quanto durano?

Una delle domande più importanti per chi considera la biorivitalizzazione riguarda la tempistica e la durata dei risultati.

I primi risultati non sono immediati come quelli di un filler riempitivo. Quello che si può apprezzare è intanto un miglioramento della luminosità e dell'idratazione della pelle già dopo la prima o la seconda seduta del ciclo iniziale.

Gli effetti più strutturali, come l'aumento del tono, della compattezza e l'attenuazione delle rughe sottili, diventano sempre più evidenti al termine del primo ciclo, entro alcune settimane dall'ultima seduta.

Una donna fa la biorivitalizzazione al contorno occhi.

Una volta completato il protocollo iniziale, i risultati ottenuti durano all'incirca dai 4 ai 12 mesi. Questa variabilità dipende da molteplici fattori individuali: età, tipo di pelle, stile di vita (fumo, esposizione solare), e genetica.

La biorivitalizzazione non viene proposta come una soluzione definitiva, bensì come un percorso di cura della pelle. Ciò che più attira di questa pratica è la sua capacità di rallentare il processo di invecchiamento cutaneo.

Per preservare i risultati e continuare a stimolare la pelle, sono fondamentali le sedute di mantenimento, da programmare una o due volte all'anno (ogni 6-12 mesi). 

Biorivitalizzazione – FAQ

Ecco le domande più frequenti.

Quanto costa la biorivitalizzazione del contorno occhi? 

Il costo di una singola seduta di biorivitalizzazione per il contorno occhi varia da circa 80-120 € fino a raggiungere i 250-300 €. Un prezzo medio per un trattamento di qualità si attesta intorno ai 150-180 € a seduta.

Che differenza c'è tra biorivitalizzazione e filler di acido ialuronico? 

Questa è la distinzione più importante da comprendere. Entrambi utilizzano l'acido ialuronico, ma la loro funzione è opposta. La biorivitalizzazione vuole migliorare la qualità della pelle (idratazione, tono, elasticità). Il filler si usa per ripristinare volumi persi e riempire solchi e rughe profonde, come il solco lacrimale.
La biorivitalizzazione usa acido ialuronico non reticolato (libero), fluido e idratante, unito a vitamine e aminoacidi. Il filler usa acido ialuronico reticolato (cross-linkato), un gel più denso progettato per dare sostegno e volume.
La biorivitalizzazione svolge un'azione biologica e diffusa di stimolazione. Il filler, un'azione meccanica e di riempimento.

Che differenza c'è tra biorivitalizzazione e blefaroplastica? 

La biorivitalizzazione migliora la texture e il tono della pelle. La blefaroplastica rimuove chirurgicamente l'eccesso di pelle (palpebra cadente) e/o di grasso (borse).
La biorivitalizzazione è minimamente invasiva, con tempi di recupero quasi nulli. La blefaroplastica è un intervento chirurgico che richiede anestesia e un periodo di recupero di 10-15 giorni.
I risultati della biorivitalizzazione sono naturali, graduali e temporanei. Quelli della blefaroplastica sono drastici, trasformativi e durano oltre 10 anni.

Che differenza c'è tra biorivitalizzazione e peeling chimico? 

Entrambi migliorano la qualità della pelle, ma con meccanismi diversi. La biorivitalizzazione agisce dall'interno, nutrendo e stimolando il derma. Il peeling chimico agisce dall'esterno, esfoliando chimicamente gli strati superficiali della pelle per promuovere il rinnovamento cellulare.
La biorivitalizzazione è ideale per disidratazione, perdita di tono e rughe sottili. Il peeling è più indicato per macchie, iperpigmentazione, colorito non uniforme e texture irregolare.

Che differenza c'è tra biorivitalizzazione e PRP (Plasma Ricco di Piastrine)? 

Entrambi sono trattamenti biostimolanti, ma differiscono per l'origine delle sostanze.
La biorivitalizzazione utilizza un cocktail di sostanze farmaceutiche (acido ialuronico, vitamine). Il PRP utilizza componenti autologhe, cioè derivate dal sangue del paziente stesso (plasma e piastrine).
La biorivitalizzazione stimola tramite nutrienti. 

Il PRP stimola in modo più intenso attraverso i fattori di crescita rilasciati dalle piastrine del paziente, innescando una potente rigenerazione tissutale. I due trattamenti possono essere combinati per un effetto sinergico.

Come scegliere il professionista giusto tra medico estetico, dermatologo o chirurgo plastico?

La biorivitalizzazione deve essere eseguita solo da personale medico qualificato in strutture sanitarie idonee.
Il medico estetico è un medico-chirurgo, specialista di riferimento per i trattamenti non invasivi e minimamente invasivi, con un approccio focalizzato sulla prevenzione dell'invecchiamento e sulla correzione armonica degli inestetismi.

Il dermatologo è il medico specialista nella diagnosi e cura delle patologie della pelle, dei capelli e delle unghie. Molti dermatologi hanno una competenza anche in ambito estetico per un approccio che integra la salute dermatologica con il miglioramento estetico. È lo specialista indicato se oltre all'inestetismo, ci sono problemi cutanei specifici.

Il chirurgo plastico, invece, è il medico specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. È la figura di riferimento per gli interventi chirurgici come la blefaroplastica. Molti chirurghi plastici eseguono anche trattamenti iniettivi come parte di un approccio completo al ringiovanimento del volto.

Indipendentemente dalla specializzazione, è cruciale verificare che il professionista sia iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed abbia adeguata esperienza

Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Stefano Messori
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Valentina Montagna | Editor
Valentina Montagna | Editor
in Viso

1064 articoli pubblicati

a cura di Dr. Stefano Messori
Contenuti correlati
Un uomo con dermatite seborroica all'orecchio.
Dermatite seborroica all’orecchio: cosa sapere e come trattarla

Scopri tutto sulla dermatite seborroica all’orecchio: sintomi, cause, prevenzione e rimedi efficaci per un benessere duraturo della pelle. Clicca qui.