Allattare dopo il tumore al seno è sicuro, due studi lo confermano

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Ultimo aggiornamento – 05 Settembre, 2025

Primo piano di donna con cardigan rosso che allatta il figlio seduta sulle scale del porticato di casa

La questione se l'allattamento al seno sia sicuro per le donne che hanno superato un tumore mammario è stata a lungo un argomento di dibattito, avvolto da incertezze e scarse informazioni.

Scopriamo le linee guida da seguire in questo approfondimento.

Tumore al seno e allattamento, quali dubbi?

Finora la possibilità di allattare al seno dopo un cancro era avvolta da incertezze e informazioni frammentarie.

Il dubbio principale era legato agli ormoni dell'allattamento, come prolattina e ossitocina: ci si chiedeva se il loro aumento potesse far risalire il rischio di recidiva, specialmente per i tumori sensibili a questi ormoni.

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Nonostante ciò, era anche risaputo che l'allattamento ha un effetto protettivo contro il cancro al seno nella popolazione generale.

Per fare chiarezza su questa contraddizione, dunque, i ricercatori hanno deciso di approfondire proprio i comportamenti e le abitudini di allattamento, per offrire finalmente risposte concrete e sicure alle donne che hanno affrontato la malattia.

Le conferme positive di due studi

Un nuovo studio, condotto da Fedro Peccatori, Direttore dell’Unità Fertilità e Procreazione dell‘Istituto Europeo di Oncologia, pubblicato sul Journal of clinical oncology, ha fatto finalmente chiarezza.

L’analisi si è proposta di analizzare i comportamenti di allattamento di oltre 300 partecipanti al progetto "Positive", uno studio cardine che aveva già dimostrato come le donne operate per un tumore ormono-responsivo potessero interrompere temporaneamente la terapia per diventare madri senza un aumento del rischio di recidiva.

I risultati, basati sulla più vasta casistica mai analizzata sull'allattamento post-tumore, hanno mostrato che più del 60% di queste donne ha scelto di allattare, e che più della metà di loro (52.6%) ha continuato per oltre quattro mesi; inoltre, l'incidenza di eventi oncologici a due anni in questo gruppo è stata solo del 3%, un dato paragonabile a quello del gruppo di donne che non avevano allattato.

L’approfondimento ha anche rivelato che le donne sottoposte a chirurgia conservativa (quadrantectomia) sono più propense ad allattare rispetto a quelle che hanno subito una mastectomia; un dato che suggerisce che l'intervento di mastectomia ha un impatto più significativo sull'immagine corporea della donna, rendendo necessario un maggiore supporto psicologico per superare il trauma e la percezione di un "seno estraneo".

I risultati, quindi, indicano inequivocabilmente che allattare un bambino dopo un tumore al seno non solo è possibile, ma anche sicuro, rappresentando un passo avanti significativo per fornire alle donne che hanno affrontato questa malattia la sicurezza necessaria per vivere appieno la loro maternità.


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“Per molte pazienti rappresenta un valore aggiunto, perché riafferma il legame esclusivo con il bambino dopo i mesi della gravidanza. Naturalmente alcune donne non sentono il desiderio o non si sentono pronte ad allattare, ed è normale. Ma poter offrire questa possibilità, in sicurezza, significa completare un percorso di maternità che fino a pochi anni fa era un tabù in oncologia”, dichiara Peccatori.

Un'ulteriore conferma arriva da un'analisi retrospettiva pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute: basata sui dati di 4.372 pazienti in tutto il mondo con mutazioni genetiche BRCA1 o BRCA2, ha raggiunto le stesse conclusioni, ossia che l'allattamento al seno dopo un tumore non incrementa il rischio di recidive.

Si tratta, dunque, di risultati che offrono una prova scientifica che l'allattamento al seno è un'opzione sicura per le donne che hanno superato il cancro al seno, permettendo di conciliare le esigenze della madre e del neonato senza compromettere la sicurezza oncologica.

Fonti:

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello
Scritto da Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Arianna Bordi è una professionista dell'informazione con un forte impegno nella divulgazione di tematiche legate alla salute psico-fisica, al benessere cognitivo e sociale, agli strumenti di prevenzione. Racconta le nuove evidenze che emergono dalla ricerca scientifica, con un focus in particolare su salute femminile, igiene del sonno, salute del cervello, psicologia, relazioni, dispositivi medici innovativi e nutrizione. In un contesto editoriale saturo e dispersivo, il suo lavoro si distingue per l’autorevolezza e l’attenzione alle fonti di riferimento: offre risposte aggiornate e rilevanti, strumenti indispensabili per orientarsi con cognizione di causa nel complesso universo di salute e benessere. La sua abilità di spaziare su tematiche afferenti all’ambito scientifico con autorevolezza, tra salute mentale, medicina di genere e neurologia, le conferisce una credibilità trasversale, conquistando un pubblico eterogeneo: da chi intraprende percorsi personali a professionisti del settore sanitario e preventivo. Arianna Bordi, dunque, utilizza la divulgazione per ancorare la salute nella vita di tutti i giorni, rendendola una decisione informata e a portata di mano.

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