Quando si utilizzano gli integratori per allattamento, bisogna stare attenti e usare la massima cautela perché un uso improprio e non necessario, può causare effetti collaterali pur sembrando innocui.
Le sostanze assunte dalla madre, infatti, possono passare al neonato attraverso il latte materno, con potenziali rischi per la salute del bambino.
Vediamo un focus.
Integratori per aumentare la produzione di latte
Dopo il parto, capita che il pediatra possa consigliare alla neo mamma di assumere degli integratori per aumentare la produzione di latte. Ma ce ne è davvero bisogno?
Non tutte le donne in allattamento hanno bisogno di integratori per produrre più latte. L'assunzione di questi supplementi va fatta solo in caso di reale necessità, per brevi periodi, e dopo aver valutato con il medico le cause della effettiva scarsa produzione di latte ed eventuali approcci naturali.
La produzione di latte viene regolata dalla frequenza e della durata delle poppate del neonato. Allattare spesso stimola la lattazione, mentre fattori come lo stress, la stanchezza e una dieta non equilibrata possono influire negativamente sulla produzione di latte.
Da considerare, inoltre, che se non fosse davvero necessario aumentare la produzione di latte, assumendo gli integratori (o farmaci), si potrebbe rischiare una sovrapproduzione con il rischio di ingorgo mammario che, se prolungato, può portare a problemi come l'ostruzione dei dotti e la mastite.
Inoltre, qualora ce ne fosse bisogno, sempre dietro consiglio di esperti bisogna saper scegliere prodotti di qualità testati per purezza e sicurezza.
Gli integratori in allattamento, nella forma di bustine, capsule e compresse, vengono consigliati alle neo mamme per aumentare la produzione di latte. Questi integratori contengono erbe, come galega, cardo mariano e fieno greco, ritenute in grado di stimolare la lattazione (galattogoghi).
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In realtà mancano prove scientifiche solide sugli effetti di queste sostanze e gli enti regolatori non ne hanno approvato l'uso, proprio per la mancanza di studi clinici adeguati a supportarne l'efficacia.
In alcuni casi, alcuni integratori per l'allattamento possono essere utili per alcune persone con carenze nutrizionali o che soffrono di condizioni particolari di salute. Ad esempio, se si soffre di insulino-resistenza o di bassi livelli di prolattina.
Cosa sono i galattogoghi
I galattogoghi sono sostanze, erbe o farmaci che si ritiene possano stimolare e aumentare la produzione di latte materno nelle donne che allattano al seno. L'efficacia di questi prodotti, come premesso, non è supportata da solide evidenze scientifiche.
I galattogoghi possono essere suddivisi in due categorie principali:
- galattogoghi naturali: si tratta di erbe e alimenti che, secondo la tradizione popolare, avrebbero la capacità di stimolare la produzione di latte. Tra le erbe più comunemente utilizzate come galattogoghi naturali troviamo il fieno greco, la ruta caprina (o galega), il cardo mariano, l'anice, il basilico e i semi di finocchio. Questi rimedi sono stati tramandati per generazioni e utilizzati in diverse culture come supporto all'allattamento;
- galattogoghi farmacologici: sono farmaci che possono essere prescritti per stimolare la produzione di latte in casi specifici, come il domperidone e la metoclopramide. Questi medicinali agiscono come antagonisti della dopamina, favorendo il rilascio di prolattina, l'ormone responsabile della produzione di latte materno.
Come premesso, nonostante l'uso diffuso di galattogoghi naturali, le evidenze scientifiche riguardo alla loro efficacia sono limitate e spesso contrastanti.
Per quanto riguarda i galattogoghi farmacologici, alcuni studi hanno suggerito un potenziale beneficio in casi selezionati, come nelle madri di neonati prematuri o in caso di ipogalattia (ridotta produzione di latte). Tuttavia, il loro utilizzo deve essere attentamente valutato e monitorato da un medico, perché possono presentare effetti collaterali sia per la madre che per il bambino.
Come stimolare la produzione di latte con metodi naturali
Prima di ricorrere ai galattogoghi, è fondamentale identificare e correggere le possibili cause alla base di una ridotta produzione di latte, come una tecnica di allattamento non corretta, poppate poco frequenti o problemi di attaccamento del neonato al seno.
Tra i metodi più efficaci per stimolare la produzione di latte:
- allattare frequentemente e a richiesta del neonato;
- assicurarsi che il bambino abbia una corretta posizione e attaccamento al seno;
- allattare con entrambi i seni ad ogni poppata;
- evitare l'uso di tettarelle e biberon nei primi mesi di vita;
- mantenere uno stile di vita sano, con un'alimentazione equilibrata e un adeguato riposo.
Entriamo nel dettaglio.
Una dieta sana ed equilibrata
Aiuta seguire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, e bere molti liquidi, in particolare acqua, per mantenere una buona idratazione.
Il contatto a pelle con il neonato
Il contatto pelle a pelle con il neonato, oltre a favorire il bonding tra mamma e bambino, stimola la produzione di ossitocina, l'ormone che promuove la lattazione.
Allattare il bambino a richiesta, ogni volta che mostra segnali di fame, e assicurarsi che abbia una corretta posizione e attaccamento al seno, sono altri fattori chiave per mantenere una produzione adeguata di latte.
Gestire l'ansia e lo stress
Gestire ansia e stress è un altro aspetto fondamentale: tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga possono aiutare a ridurre la tensione e favorire il benessere psicofisico della mamma.
Dormire a sufficienza, approfittando dei momenti di riposo del neonato, e prendersi cura di sé stesse sono altrettanto importanti per affrontare con serenità l'allattamento.
Infine, continuare ad assumere le vitamine prenatali durante l'allattamento, su consiglio del medico, può contribuire a garantire un apporto adeguato di nutrienti essenziali per la salute della mamma e del bambino.
Integratori per mamme con regimi alimentari specifici
È importante ricordare, inoltre, che alcune mamme potrebbero seguire regimi alimentari particolari come, ad esempio, la dieta vegetariana o vegana, che possono portare a carenze nutrizionali se non correttamente bilanciate.
In questi casi, è importante seguire un piano alimentare personalizzato stilato da un nutrizionista e, se necessario, utilizzare integratori durante l’allattamento per colmare eventuali carenze nutrizionali.
Integratore multivitaminico in allattamento
Le vitamine per allattamento o i mix di queste sono tra le soluzioni più adottate. Tra le sostanze più importanti, la vitamina D, spesso definita anche "vitamina ormone", è essenziale per la salute delle ossa della mamma e del bambino.
Durante l'allattamento, il calcio viene utilizzato per produrre il latte materno e dunque assumere supplementi di vitamina D e calcio può aiutare a preservare la densità ossea della mamma, anche se non influisce direttamente sulla quantità di latte prodotto.
Le combinazioni di vitamine in allattamento, come la vitamina C e quelle appartenenti al gruppo B, aiutano poi a supportare il sistema immunitario al fine di mantenerlo in buona salute e offrono anche un supporto energetico alle mamme che affrontano la fatica in un periodo delicato come quello del post-partum.
Integratori nel post parto per supportare mamma e bambino
Per supportare la fase del post parto, sia per la salute della mamma che per una crescita sana del bambino, esistono combinazioni di integratori che contengono nutrienti specifici: magnesio e potassio, utili per contrastare la fatica dell'allattamento.
Gli omega-3, che supportano lo sviluppo cerebrale del neonato; ferro e acido folico, che aiutano a prevenire anemia e stanchezza, soprattutto nel post-partum.
Prebiotici e probiotici per l'immunità
Infine, l’assunzione di prebiotici e probiotici è consigliata per rinforzare il sistema immunitario della madre e, grazie all’allattamento al seno, anche quello del bambino. Questi integratori possono offrire un supporto aggiuntivo per la salute di mamma e bambino.
Potenziali rischi ed effetti collaterali degli integratori per l'allattamento
Alcuni ingredienti presenti negli integratori per l'allattamento possono interagire con alcuni farmaci, alterandone l'efficacia o, addirittura, causando effetti indesiderati.
Le madri che allattano potrebbero essere allergiche o intolleranti a specifici componenti degli integratori, come erbe o additivi.
Alcuni integratori, in particolare quelli contenenti fitoestrogeni come il fieno greco, potrebbero interferire con l'equilibrio ormonale della madre, causando effetti collaterali come irregolarità mestruali o alterazioni dell'umore.
I rischi degli integratori li corre anche il bambino: le sostanze assunte dalla madre, inclusi gli ingredienti degli integratori, possono passare al neonato attraverso il latte materno. Alcuni componenti potrebbero essere dannosi per il delicato sistema del bambino, causando reazioni avverse o allergie.
Alterazione del sapore del latte: alcuni integratori, soprattutto quelli a base di erbe, possono alterare il sapore del latte materno, rendendo più difficile per il bambino accettare il seno e potenzialmente interferendo con l'allattamento.