Come prendersi cura del seno dopo l'allattamento

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Novembre, 2024

Mamma che allatta un neonato in piedi

Cosa succede al seno dopo l'allattamento? Come cambia questa importante parte del corpo femminile dopo aver nutrito un neonato per diverso tempo e come fare per prendersene cura nel migliore dei modi? 

Andiamo alla scoperta di come si modifica il seno dopo la gravidanza e delle strategie più efficaci per rassodarlo.

Come cambia il seno dopo l'allattamento?

La gravidanza prima e l'allattamento poi, sono due eventi che possono modificare il seno in modo molto significativo.

Proprio a partire dalla gestazione, le ghiandole mammarie vengono fortemente sollecitate e si notano fin dai primi mesi importanti cambiamenti nella loro forma e nella loro consistenza.

I capezzoli, ad esempio, si fanno progressivamente più grandi, più sporgenti e più scuri, il seno diventa più grande e duro, mentre in alcuni casi si può osservare un'asimmetria tra quello di destra e quello di sinistra.

Nel determinare le modificazioni del seno post gravidanza, sono soprattutto gli ormoni a giocare un ruolo fondamentale, mentre se la donna decide di allattare intervengono numerose altri fattori in grado di apportare un cambiamento nelle ghiandole mammarie.

Quando il seno è sottoposto alla produzione di latte, diviene generalmente più grande, possono comparire ragadi ai capezzoli (ovvero delle screpolature che insorgono in seguito alla suzione del neonato) e delle sensazioni di formicolio dovute alla fuoriuscita di latte.

L'allattamento per lunghi periodi viene considerata una delle cause principali che determinano lo svuotamento del seno; quest'ultimo, subendo profonde sollecitazioni strutturali e ormonali, tende ad assumere una forma cadente e perde di elasticità.


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Sono moltissime le donne che lamentano di avere un seno svuotato dopo l'allattamento: questa condizione, chiamata "ptosi mammaria", insorge in seguito al cedimento delle ghiandole galattofore e a un rilassamento dei tessuti cutanei.

Quest'eventualità si verifica perché con l'allattamento si viene a creare un tessuto più denso all'interno della mammella; una volta che il bambino avrà definitivamente smesso di succhiare il latte, i tessuti potrebbero incontrare delle difficoltà a tornare come prima, con una conseguente perdita di elasticità della pelle.

Le due condizioni che caratterizzano maggiormente il seno dopo il parto sono:

  • lo svuotamento: durante l'allattamento il seno aumenta di volume a causa della maggior attività della ghiandola e della presenza di tessuto adiposo, mentre una volta terminato il volume tende a diminuire;
  • la perdita della forma: la mammella va incontro a un cedimento dei legamenti che la supportano, sia a causa delle modificazioni ormonali, che dell'età.

Non è comunque detto che la donna vada sempre incontro a un seno cadente dopo l'allattamento; molto dipende, infatti, dalle caratteristiche anatomiche personali e dalla tonicità dei tessuti.

Occorre tenere presente, inoltre, che possono volerci dai 12 ai 18 mesi in seguito alla fine dell'allattamento prima che le ghiandole mammarie recuperino da sole la loro tonicità originaria.

I fattori che influenzano il seno dopo l'allattamento

Le modificazioni che interessano il seno dopo la gravidanza e l'allattamento non sono uguali per tutte le donne.

Se, per alcune, una volta passati alcuni mesi di assestamento i seni tornano alla dimensione e alla consistenza pre-gestazione, per altre questo evento può comportare un cambiamento definitivo.

Le cause sono numerose e includono un significativo ruolo giocato dalla genetica; le donne giovani, inoltre, hanno meno probabilità di incorrere nello svuotamento del seno dopo l'allattamento, così come quelle che godono già di una buona tonicità di partenza.

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Tra i fattori che influenzano la forma delle ghiandole mammarie vi sono poi:

  • le variazioni di peso: un brusco calo ponderale (o un aumento repentino), possono influire negativamente sulla tonicità e sull'elasticità del seno;
  • il sovrappeso;
  • la sedentarietà;
  • il fumo;
  • gravidanze ripetute e a breve distanza l'una dall'altra;
  • avere un seno di volume grande;
  • l'abitudine a non utilizzare sostegni adeguati per il seno durante la giornata;
  • ptosi congenita, ovvero una situazione di scarsa tonicità presente già da prima della gravidanza.

Seno post allattamento: come prendersene cura nel modo giusto

Per migliorare l'aspetto di un seno svuotato dall'allattamento, è importante osservare uno stile di vita equilibrato, evitando quindi eccessive variazioni di peso, seguendo un'alimentazione bilanciata ricca di alimenti freschi, e praticando sport.

Ecco allora come prendersi cura del seno con alcuni rimedi naturali:

  • applicare in modo costante creme dall'azione elasticizzante (a base di collagene o elastina) o utilizzare l'olio di mandorla per fornire idratazione ai tessuti;
  • stimolare la circolazione sanguigna effettuando spugnature con acqua fredda o docce che alternano un getto d'acqua calda con uno più freddo;
  • non fumare;
  • effettuare dei massaggi tonificanti partendo dal basso verso l'alto;
  • utilizzare reggiseni di buona qualità che assicurino sostegno ai seni senza comprimerli in modo eccessivo;
  • bere molti liquidi e assumere cibi ricchi di vitamine;
  • quando si pratica sport, in particolare quello ad alta intensità, usare sempre un reggiseno che offra protezione e sostegno ai seni;
  • praticare attività fisica. In particolare è essenziale tonificare i muscoli pettorali mediante l'utilizzo di pesi leggeri;
  • mantenere un portamento corretto.

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Come rassodare il seno dopo l'allattamento

Nelle donne che hanno avuto un bambino da poco è molto comune ritrovarsi con un seno vuoto dopo l'allattamento o con una perdita di volume significativa, in grado di far apparire le ghiandole mammarie cadenti e svuotate.

Se in alcuni casi il seno riacquista la sua forma originaria a distanza di qualche mese dal parto, in altri invece occorre intervenire chirurgicamente.

Quando il seno si svuota, il capezzolo, l'areola e la parte inferiore della mammella tendono a scivolare verso il basso; purtroppo i rimedi naturali, come la ginnastica o l'utilizzo di creme elasticizzanti, servono a poco, e l'unica alternativa che assicura un buon successo è rappresentata dalla chirurgia plastica.

L'operazione chirurgica che mira a risollevare un seno cadente è chiamata mastopessi, mentre se si desidera migliorare l'aspetto di un seno piccolo dopo l'allattamento, allora può essere consigliato optare per una mastoplastica additiva.

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Quest'ultima prevede l'inserimento di protesi mammarie con l'obiettivo di aumentare il volume dei seni, mentre in altri casi il medico può suggerire la tecnica del lipofilling, che prevede che la mammella venga rimpolpata con del grasso proveniente da altre zone del corpo della donna, e può essere abbinato sia alla mastopessi che alla mastoplastica additiva.

È importante ricordare, però, che prima di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica è opportuno attendere che la ghiandola mammaria abbia definitivamente smesso di produrre latte.

Per questo motivo si consiglia di attendere dai sei agli otto mesi dopo la fine dell'allattamento e di eseguire un'ecografia ai seni per verificare lo stato di attività delle ghiandole.

È anche opportuno sottolineare che una mastoplastica è sempre un intervento chirurgico che comporta dei potenziali rischi; quindi, è consigliabile sempre valutare se vi è una vera necessità estetica all'intervento, consultandosi con il partner, con i familiari, con il chirurgo che eseguirà l'intervento, ma soprattutto ponendo la domanda a se stesse.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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