Anestesia dal dentista e allattamento: cosa sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 08 Marzo, 2024

donna dal dentista

Si può fare l'anestesia dal dentista durante l'allattamento o questa procedura medica può compromettere la qualità del  latte materno? Vi sono dei rischi? E se sì, quali sono? Ecco cosa sapere sul rapporto che intercorre tra anestesia e allattamento.

Si può fare l'anestesia dal dentista in allattamento?

Sono molti i dubbi che possono emergere in seguito alla nascita di un bambino e uno fra questi riguarda la possibilità o meno di sottoporsi a un intervento di anestesia durante il periodo di allattamento. 

Può capitare, infatti, che la mamma debba sottoporsi a una cura odontoiatrica e che necessiti dell'anestesia, tuttavia molte persone sono convinte che allattamento al seno e somministrazione di anestetici siano due eventualità incompatibili tra loro.

In realtà non è così, infatti anestesia dal dentista e allattamento sono eventi compatibili, visto che il farmaco anestetico generalmente utilizzato  non altera in alcun modo la composizione o le proprietà del latte materno. In genere, a chi si sottopone a una cura odontoiatrica, vengono consigliate due modalità anestetiche.

La prima prevede l'applicazione di uno spray anestetizzante in prossimità della zona da trattare (utile in caso di sedazione lieve), mentre con la seconda il medico inietta il farmaco anestetico sull'area da rendere insensibile. Entrambe le soluzioni, quindi, coinvolgono solamente una specifica area del cavo orale, infatti l'anestesia viene detta "locale".

L'anestesia dal dentista in allattamento è una procedura sicura e generalmente priva di rischi, infatti la quantità di farmaco anestetico è molto ridotta ed esso viene smaltito dalla donna in poco tempo. Il principio attivo contenuto nel medicinale, inoltre, non entra nel circolo sanguigno della madre , pertanto la concentrazione che eventualmente può passare nel latte materno è quasi irrilevante.

Anestesia per cure odontoiatriche e allattamento: cosa sapere

Anestesia effettuata dal dentista e allattamento sono due condizioni che non si escludono a vicenda ma che, anzi, sono assolutamente compatibili fra loro. 

Qualora la donna avesse la necessità di sottoporsi a dei trattamenti odontoiatrici, quindi, può continuare ad allattare al seno senza alcun problema, dal momento che i farmaci utilizzati per non far provare il dolore vengono smaltiti dall'organismo nel giro di breve tempo e praticamente non passano nel latte materno.

La maggior parte dei medicinali utilizzati dai dentisti sono idonei ad essere somministrati alle donne che allattano al seno, così come gli analgesici e gli antinfiammatori più comuni. Tra i farmaci maggiormente sfruttati per indurre l'anestesia vi sono la lidocaina, la bupivacaina, la ropivacaina e, secondo una recente revisione dei dati disponibili in letteratura, anche la mepivacaina e l'articaina.

Tutti loro sono compatibili con l'allattamento al seno e sono considerati sicuri sia per la mamma che per il bambino. Altrettanto priva di rischi è l'anestesia locale in allattamento effettuata tramite la somministrazione del cosiddetto "gas esilarante", ovvero dell'ossido nitroso, il quale è praticamente insolubile all'interno del flusso sanguigno.


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È stato ampiamente dimostrato che anestesia effettuata per le cure odontoiatriche e allattamento sono compatibili, tuttavia è comunque consigliabile non dimenticarsi di avvisare il proprio dentista che si sta allattando al seno. Il medico saprà individuare il farmaco anestetico più sicuro ed eventualmente consigliare i medicinali antidolorifici maggiormente idonei.

Ad esempio, è preferibile orientarsi su antinfiammatori di tipo FANS come il Paracetamolo, l'Ibuprofene o il Flurbiprofene, evitando l'acido acetilsalicilico (Aspirina). Qualora la mamma dovesse assumere medicinali di questo tipo non è comunque necessario sospendere l'allattamento, né tantomeno tirare il latte manualmente per poi buttarlo via evitando di somministrarlo al bambino.

Un'ulteriore accortezza che riguarda il rapporto tra allattamento e dentista è poi la somministrazione degli antibiotici. Può capitare, infatti, che in concomitanza alcune tipologie di cura odontoiatrica (come ad esempio l'estrazione dentale), si renda necessario, per la donna che allatta, assumere degli antibiotici.

Il dentista, debitamente informato della condizione della mamma, prescriverà farmaci compatibili (come l'Amoxicillina), evitando alcune categorie di antibiotico potenzialmente dannose per il bambino, come ad esempio le Tetracicline e i Chinolonici.

Si può effettuare l'anestesia generale in allattamento?

Se anestesia locale e allattamento sono considerati compatibili, lo stesso vale anche per quella generale? La risposta è sì, in quanto i farmaci utilizzati per indurre uno stato di sedazione nella paziente e non farle così avvertire il dolore, sono idonei anche qualora la donna allattasse al seno.

Tali medicinali passano in quantità davvero minime nel latte materno e, se non contengono oppioidi, non provocano alcuna conseguenza sul bambino. L'unica controindicazione riguarda l'utilizzo di medicinali anestetici a base di benzodiazepine e oppioidi, i quali vengono sfruttati generalmente per placare l'ansia, per favorire il rilassamento e per limitare il dolore.

Essi non dovrebbero essere impiegati qualora la donna allattasse al seno, in particolare se il neonato ha meno di sei settimane. Un'ulteriore accortezza riguarda poi non tanto il cocktail farmacologico iniettato per sedare la donna, quanto lo stato di vigilanza che la caratterizza una volta sveglia.

Per limitare al massimo incidenti e cadute, è preferibile accertarsi che la paziente, una volta terminato l'effetto dell'anestesia, sia ben vigile e attenta qualora decidesse di allattare subito al seno il suo bambino.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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