Salmonella in gravidanza: rischi, sintomi, prevenzione

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 19 Maggio, 2025

Una donna si tiene il pancione durante la gravidanza

La salmonella è un'infezione causata da batteri del genere Salmonella (principalmente Salmonella enteritidis e Salmonella typhimurium o typhi) appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae, che si trasmette attraverso il consumo di alimenti o il contatto con superfici e animali contaminati.

Durante la gravidanza, proteggere la propria salute è fondamentale anche rispetto a rischi meno evidenti come l'infezione da Salmonella.

Questo batterio, trasmesso attraverso alimenti contaminati o il contatto con animali infetti, può avere conseguenze importanti per mamma e bambino, tra cui disidratazione, parto pretermine e, in casi più rari, trasmissione al feto.

La salmonella è un'infezione causata da batteri del genere Salmonella (principalmente Salmonella enteritidis e Salmonella typhimurium o typhi) appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae, che si trasmette attraverso il consumo di alimenti o il contatto con superfici e animali contaminati.

Scopriamo come riconoscere, prevenire e gestire la salmonellosi in gravidanza.

Quali sono le cause della salmonellosi in gravidanza

La salmonellosi in gravidanza è causata dall'ingestione o dal contatto con il batterio salmonella, che può essere presente in alimenti contaminati o trasmesso da animali e superfici infette.

Anche il mare può essere infetto da questi batteri, in particolare vicino a sbocchi fognari o torrenti e fiumi non depurati.

Nel dettaglio, l'infezione da salmonella può essere trasmessa:

  • per via oro-fecale, ovvero ingerendo cibi o bevande contaminate da feci infette;
  • per contatto diretto con animali portatori (in particolare rettili, uccelli e roditori) o superfici contaminate.

Durante la gravidanza, il sistema immunitario si adatta per tollerare la presenza del feto, diventando più vulnerabile ad alcune infezioni. Questa condizione fisiologica può rendere la donna in dolce attesa più suscettibile alla salmonella e ai suoi effetti.


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Cause alimentari

Ecco quali sono le cause alimentari della salmonella in gravidanza:

  • uova crude o poco cotte, o di alimenti che le contengono (maionese, tiramisù, zabaione);
  • carne o pollame crudo o non completamente cotto. Le feci possono finire nella carne cruda e nel pollame, durante il processo di macellazione;
  • salsicce fresche e salumi artigianali;
  • pesci e frutti di mare provenienti da acque contaminate;
  • latte crudo e formaggi non pastorizzati;
  • frutta e verdura non lavate bene.

Altri fattori di rischio

Oltre alle cause sopra citate ci possono essere altri fattori di rischio:

  • cottura irregolare e incompleta degli alimenti;
  • raffreddamento troppo lento dei cibi cotti;
  • scarse condizioni igieniche nella manipolazione dei cibi;
  • contaminazione incrociata, ad esempio tra cibi crudi e cotti, o tra carni e vegetali. La contaminazione avviene a causa della errata manipolazione e conservazione (uso degli stessi utensili per lavorare gli alimenti crudi e quelli già cotti);
  • contatto con animali portatori del batterio (rettili, tartarughe, pollame) o con le loro feci.

Sintomi della salmonellosi: come riconoscerla in gravidanza

I sintomi dell'infezione da Salmonella in gravidanza sono gli stessi delle altre persone, ma possono avere un impatto più significativo sulla donna incinta a causa delle naturali modifiche del sistema immunitario.

La malattia si manifesta in genere entro 12–72 ore dall’esposizione al batterio e nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvono spontaneamente in 4–7 giorni.  È comunque preferibile contattare il medico se si sospetta l'infezione.

I sintomi sono:

  • diarrea;
  • febbre;
  • crampi e dolori addominali intensi;
  • nausea e vomito;
  • stanchezza marcata;
  • mal di testa e dolori muscolari;
  • segni di disidratazione (bocca secca, vertigini, urine scarse).

In gravidanza, la disidratazione causata dalla diarrea o dal vomito può essere più rischiosa perché riduce il volume di sangue disponibile per la placenta e, di conseguenza per il feto.

Quando preoccuparsi?

È fondamentale contattare il medico se:

  • i sintomi durano più di 48 ore;
  • compare sangue nelle feci;
  • la febbre supera i 38°C;
  • si manifesta vomito persistente;
  • si avvertono capogiri o svenimenti;
  • si notano movimenti fetali ridotti (nel secondo o terzo trimestre).

Rischi dell'infezione da Salmonella in gravidanza

Anche se nella maggior parte dei casi l'infezione da Salmonella comporta solo disturbi gastrointestinali transitori, in gravidanza questa condizione non deve essere trascurata, né sottovalutata.

La presenza di febbre alta, disidratazione o infiammazione sistemica può avere una ripercussione sul benessere del bambino.
 
Nella fattispecie, la Salmonella può interferire con l'equilibrio metabolico materno, ridurre l'apporto di ossigeno e nutrienti alla placenta, e nei casi più gravi, superare la barriera placentare.

Salmonella in gravidanza: le possibili complicanze

Quando si è colpiti da Salmonella in gravidanza, possono sorgere diverse complicanze.

Ad esempio:

  • il maggior rischio di parto prematuro, cioè prima della 37ª settimana di gestazione;
  • un peso inferiore alla norma, alla nascita, a causa dei ritardi nella crescita intrauterina o a una nascita anticipata;
  • in casi più rari, può verificarsi un aborto spontaneo legato a infezioni gravi, febbre persistente o batteriemia;
  • infezione del liquido amniotico (corioamnionite), che può mettere a repentaglio la vita del bambino;
  • batteriemia materna (presenza del batterio nel sangue) può diffondere l'infezione a livello sistemico;
  • nei casi più gravi e non trattati, morte intrauterina o complicazioni neonatali alla nascita.

La gravità del rischio dipende da diversi fattori: lo stato di salute generale della gestante, il trimestre di gravidanza in cui avviene l'infezione, la virulenza del ceppo batterico e il rapido riconoscimento dei sintomi.

Una dottoressa visita una donna in gravidanza

C'è da dire, però, che la maggior parte delle infezioni gestazionali da Salmonella può essere gestita con idratazione e supervisione del medico, evitando il rischio di condizioni più gravi.

Cos'è la batteriemia 

La batteriemia è la presenza di batteri nel sangue. In condizioni normali, il sangue è sterile. Se i batteri riescono a entrarvi (ad esempio a causa di un'infezione intestinale o urinaria), possono diffondersi in tutto l'organismo. 

In gravidanza, la batteriemia può essere pericolosa perché può portare a infezioni sistemiche (come la sepsi) e, nei casi più gravi, mettere a rischio la vita della madre e del feto.

Cos'è la corioamnionite

La corioamnionite è un'infezione delle membrane che circondano il feto (corion e amnios) e del liquido amniotico. Questa infezione si verifica quando i batteri risalgono dalla vagina all'utero e colpiscono queste strutture. È una complicanza seria della gravidanza perché può causare parto pretermine, infezioni neonatali e, se non trattata, rischi sia per la madre che per il bambino.

Rischi per il neonato: trasmissione verticale e complicanze

La trasmissione della Salmonella dalla madre al feto o al neonato è rara, ma possibile.

Se avviene, il neonato può sviluppare:

  • sepsi neonatale (infezione generalizzata);
  • meningite (infiammazione cerebrale), con possibili esiti gravi se non trattata;
  • disidratazione e debolezza.

Anche se si sono riportati casi isolati di trasmissione tramite il latte materno, nella maggior parte dei casi l'allattamento può non essere interrotto. Anche in questo caso, comunque, ci si deve affidare alla supervisione medica e pediatrica.

Come prevenire il rischio di Salmonella in gravidanza

La salmonellosi, pur essendo spesso lieve, può comportare rischi maggiori durante la gestazione. Per questo motivo, è importante seguire precauzioni alimentari e igieniche rigorose, soprattutto nella preparazione e nel consumo di cibi a rischio.

Precauzioni alimentari

L’alimentazione in gravidanza deve essere sicura, oltre che bilanciata. Ecco le misure più efficaci per ridurre l’esposizione al batterio Salmonella:

  • evitare uova crude o poco cotte e qualsiasi preparazione che le contenga: maionese fatta in casa, tiramisù, zabaione, pasta all’uovo cruda. Le uova devono essere cotte fino a quando l’albume e il tuorlo risultano ben solidificati.
  • cuocere sempre bene la carne, in particolare pollo, tacchino, hamburger e carni tritate, che devono raggiungere una temperatura interna sicura (almeno 75°C). Anche i sughi a base di carne devono essere ben cotti;
  • evitare il consumo di latte crudo e di formaggi freschi non pastorizzati (come alcuni caprini o prodotti artigianali);
  • preferire latticini con etichetta "latte pastorizzato" o "UHT";
  • lavare accuratamente frutta e verdura, anche se biologiche o da sbucciare. Lavarle sotto acqua corrente, strofinandole se necessario, aiuta a rimuovere eventuali residui di feci animali presenti in campo;
  • escludere dal menù piatti a base di carne o pesce crudo, come tartare, carpacci, sushi, sashimi, ostriche e crostacei non cotti. Anche il pesce affumicato non cotto andrebbe evitato;
  • fare attenzione a insalate pronte confezionate: vanno consumate solo se accuratamente lavate e conservate a temperatura controllata;
  • prestare attenzione a salse e condimenti preparati artigianalmente (come le salse al tuorlo, dressing per insalate, mousse): se non è chiaro come sono stati preparati, è meglio evitarli.

Igiene domestica

Ecco alcuni accorgimenti che è bene seguire:

  • lavarsi sempre le mani dopo aver toccato alimenti crudi o superfici della cucina;
  • usare taglieri separati per carne cruda e verdure;
  • pulire e disinfettare superfici e utensili dopo ogni uso;
  • lavare spesso spugne e strofinacci, evitare di utilizzare spugne usate per più giorni senza disinfettarle o sostituirle;
  • conservare gli alimenti in frigorifero, non lasciare alimenti deperibili a temperatura ambiente per più di due ore.


FAQ – Domande frequenti sulla Salmonella in gravidanza

La Salmonella può causare difetti alla nascita?

Ad oggi, non ci sono prove che la Salmonella aumenti il rischio di malformazioni congenite.

Cosa può causare al feto la salmonellosi? 

Parto pretermine, condizione di sottopeso alla nascita, raramente aborto spontaneo o infezioni sistemiche se l'infezione materna è grave.

L'allattamento è sicuro in presenza di salmonellosi?

Sì, nella maggior parte dei casi può proseguire. È preferibile, però, confrontarsi sempre con il medico.

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Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr.ssa Anna Maria Ferri
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